Revenant – Redivivo (2015): l’uomo invincibile

Locandina di Revenant - Redivivo

Revenant – Redivivo

Titolo originale: The Revenant

Anno:2015

Paese: Stati Uniti d’America

Genere:WesternDrammatico, Avventura

Durata: 156 min

Produzione: New Regency Pictures, Anonymous Content, Appian Way, RatPac Entertainment

Distribuzione: 20th Century Fox

Regia: Alejandro González Iñárritu

Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Mark L. Smith

Fotografia: Emmanuel Lubezki

Montaggio:Stephen Mirrione

Musiche: Ryûichi Sakamoto, Bryce Dessner, Carsten Nicolai

Attori: Leonardo DiCaprioTom HardyWill Poulter, Domhnall GleesonPaul Anderson

Trailer italiano di Revenant – Redivivo

Ispirato a eventi realmente accaduti, REVENANT – REDIVIVO è una storia epica sul tema della sopravvivenza e della trasformazione, sullo sfondo della frontiera americana. Durante una spedizione in un territorio incontaminato e sconosciuto, il leggendario esploratore Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) viene aggredito da un orso, quindi abbandonato dagli altri compagni di caccia. Ma, nonostante le feriti mortali e la solitudine, Glass riesce a non soccombere. Grazie alla sua forte determinazione e all’amore che nutre per sua moglie, una indiana d’America, percorrerà oltre 300 chilometri in un viaggio simile a un’odissea, attraverso il grande e selvaggio West, per scovare l’uomo che lo ha tradito, John Fitzgerald (Tom Hardy). Il suo inseguimento implacabile diventa un’epopea che sfida il tempo e le avversità, alimentata dal desiderio di tornare a casa e ottenere la meritata giustizia. Revenant – Redivivo è diretto, prodotto e scritto da Alejandro G. Iñárritu e sarà al cinema dal 16 gennaio 2016, distribuito da 20th Century Fox Italia.

Trama di Revenant – Redivivo

Io non ho più paura di morire ormai. Sono già morto

Hugo Glass – Revenant – Redivivo

1823. Nord Dakota. Hugo Glass (Leonardo DiCaprio) è assunto come guida per svolgere una battuta di caccia per ricercare palli e pellicce da vendere. Durante la spedizione vengono attaccati da degli indiani. Gli uomini americani riescono con difficoltà a salvarsi e ben trentatré muoino nel conflitto, solo in pochi insieme al protagonista e suo figlio Hawk, avuto da una donna Pawnee, riescono a salvarsi. I superstiti temendo che gli indiani le stanno inseguendo decidono di percorrere un sentiero tortuoso e difficile, la situazione interna al gruppo però degenerà quando Glass viene coinvolto in uno scontro con un orso bruno da cui riesce a salvarsi per miracolo e in condizioni fisiche molto critiche. Alcuni dei suoi compagni lo vogliono lasciare alla morte, mentre il figlio insiste perché venga salvato. La situazione però diverrà sempre più critica.

L'orso Bruno  - Revanant - Redivivo
L’orso Bruno – Revanant – Redivivo

Recensione di Revenant – Redivivo

Dopo il capolavoro indiscusso BirdmanInarritu ritorna sul grande schermo proponendo una storia reale ma, con molto probabilità, un storia contornata da molti lati leggendari, sfiorando l’impossibile. Il film trae ispirazione dal romanzo del 2003 di Punke che narra in maniera romanzata la vicenda dell’esploratore statunitense Hugo Glass. Glass divenne famoso ai suoi tempi e ai posteri d’oggi per due imprese compiute nella medesima sfortunata spedizione per la battuta di caccia al fine di procurarsi pelli e pellicce. Venne aggredito dal nemico dell’uomo: l’Orso Grizzly. Sopravvisse a tale scontro con la bestia ma riportò terribili ferite tanto che i suoi compagni di viaggio credendolo ormai sul punto di morte decisero di lasciarlo a morire nella foresta selvaggia. L’uomo decise di dire si alla vita e di combattere per la sua sopravvivenza.

Riesci a sentirlo il vento, Padre? Ricordi quello che diceva la mamma del vento? Il vento non può sconfiggere un albero dalla forti radici.  Stai ancora respirando. Sarò qui… Sono qui…  Finché potrai fare ancora un respiro combatti. Respira, continua a respirare. Quando c’è una tormenta e sei in piedi difronte a un albero e guardi i suoi rami e giuri che cadrà. Ma, se guardi il tronco vedrai la sua stabilità

DiCaprio – Revenant – Redivivo

Protagonista indiscusso di Revenant – Redivivo è il panorama che aggiunge quel tocco emotivo e di spettacolarità che il lungometraggio aveva bisogno. I paesaggio riescono a trasferire nel pubblico quel senso di natura selvaggia, di timore per la sopravvivenza. Le terre ghiacciate e il volto di DiCaprio aumentano incredibilmente il pathos e sembra veramente dentro un sogno Western, di essere un cowboy, un escursionista del 1830.

Impeccabile è anche la fotografia e la tecnica registica che si instaura su lunghi piani sequenza, alla Birdman, soprattutto nella prima scena del film, che risulta una sequenza da studiare al cinema dove si vede tutta la bravura tecnica del cineasta, che si dimostra per tutto l’arco drammaturgico del film perfettamente in grado di andare a raccontare registicamente la storia.

La scena iniziale vede i “Cowboy” contro i “Pelle Rossa” ed è strutturata alla meraviglia. Siamo nella lotta. La telecamera non si concentra solo su Glass, anzi lui non lo vediamo quasi mai durante lo scontro. Siamo nel campo di battaglia e la camera si muove con panoramiche veloci, le quali danno il senso della lotta dove si muore o si vince, riprendendo ogni angolo dello scontro. Qui il ritmo è alto, peccato  che tale ritmo è presente solo in 3/4 scene, lasciando un eccessivo spazio alla sofferenza del protagonista da solo nell’ambiente selvaggio.

L’uomo immortale di Revenant – Redivivo

Hugo Glass è l’uomo immortale, l’eroe imbattibile; colui che per raggiungere il suo scopo ultimo (la vendetta) metterà in atto tutte le sue energie mentali e fisiche rimastogli dentro. Lui vuole vivere ma soprattutto possiede nel cuore una grandissima sete di vendetta. Vendetta contro l’uomo, suo amico, che uccide Hawke, suo figlio il quale combatte affinché suo padre non venga lasciato morire.

Prova vendetta per la morte del figlio amato e per essere stato lasciato indietro da quegli uomini prima suoi compagni di ventura.  Contro qualsiasi sciagura e rischio di morte a cui Glass va incontro, lui riesce sempre – benché con le ossa rotte – ad alzarsi e andare avanti per la sua marcia, come se l’obiettivo finale fosse lì a portata di mano. La voglia di vendetta gli divora il cuore, nutrendolo in modo tale che le sofferenze fisiche sono  ormai sopportabili mentre quelle del cuore e dello spirito non lo sono affatto.

Vendetta come forza di vivere. Per vivere serve uno scopo, dare un senso alla propria esistenza. Per vivere serve un obbiettivo, senza di esso possiamo anche lasciarsi morire.

DiCaprio - Revanant - Redivivo
DiCaprio – Revanant – Redivivo

Revenant è un buon film, ma è avvolto da molte pecche tanto che non è minimamente paragonabile con la bellezza di Birdman. La barca non affonda solo per un semplice motivo: gli attori sono formidabili. DiCaprio riesce a trasmettere allo spettatore tutta la sua grande sofferenza. Non parla molto lungo tutta la pellicola (per vincere l’oscar gli basta solo grugnire e lamentarsi) ma il suo volto incarna esattamente le sensazioni che Glass prova. Il suo sguardo duro e sofferente attraversa e buca lo schermo giungendo a noi semplici spettatori di una storia leggendaria.  La trama è scarna ed è interamente basato sul legame potente tra Padre e Figlio.

Possiamo affermare che RevenantRedivivo è una mostra di quanto il regista, il fotografo, il montatore, gli attori, coloro che fanno le riprese, gli scenografi e i costumisti possono essere perfetti nel modo di riprendere e di raccontare. L’inceppo è la lentezza e la poca sceneggiatura e l’eccessiva lunghezza del lungometraggio: indubbiamente una mezz’ora di troppo. Lo stile d’Inarritu con il suoi carrelli che inseguono gli attori, con le sue panoramiche è fantastico e unico. Da un certo punto di vista lo possiamo ritenere il nuovo grande regista del secolo, o meglio si può definire un grande regista dal 2015.

La scena del combattimento con l’orso è potente, quanto d’effetto. Lo spettatore in Revenant rimane incollato con il cuore in gola per tutta la durata della sequenza. Sappiamo già che DiCaprio non potrà morire… Siamo solo all’inizio del film, ma il dubbio rimane. Come è possibile sopravvivere a un tale attacco di così grande potenza? Il cinema è, ancora, – per fortuna – ancorato all’impossibile

In conclusione

Note positive

  • Il panorama e la fotografia
  • Il rapporto Padre – Figlio è costruito alla meraviglia. Sappiamo tutto su di loro e di quello che gli è accaduto. Entrambi non possono fare a meno dell’altro.  I Flashback – sogni – allucinazione ci fanno entrare dentro i loro cuori. Unica pecca è che questi sono troppi e alla fine risultano ripetitivi, un allungamento del brodo.
  • La scena che vede i “Cowboy” contro i “Pelle Rossa”
  •  Gli attori sono Super, tutti. E’ solo per loro e per la fotografia che il film non precipita. Si vede che dietro al prodotto ci sono dei grandissimi professionisti ma forse il risultato è troppo perfetto, troppo privo di sbavature e in alcuni tratti ci sente una mancanza d’anima o di contenuto. Molte scene appaiono ripetitive o inutili per lo sviluppo della trama
  • Lo spettatore prova simpatia e tenerezza per Glass, per la sua sfortuna. Si immedesima in lui e fa il tifo per lui.

Note negative

  • Il ritmo dopo i primi 40 minuti è piatto. Non accade quasi nulla. Sentiamo esclusivamente l’agonia del povero Glass che cammina e si trascina come peso morto sulla nave e sul terriccio.Per venti minuti ciò è sopportabile ma dopo Inarritu esagera e non poco. Il film perde ritmo divenendo monotono tanto che durante la visione mi chiedevo ” Ma quando termina?”. Ciò non è un buon segno.
  • Film da una visione… non invoglia ad essere rivisto.
  • La musica non dà niente di più al film, non aggiunge nulla né da il ritmo.

2 commenti

  1. Film troppo sopravvaluto, sicuramente è fatto bene…ma la storia è trita e ritrita.

    Per quanto mi riguarda Alejandro fa un passo indietro rispetto a Birdman (capolavoro).

    Leo non meritava l’oscar, Eddy in The Danish Girl è stato perfetto. Ovviamente è solo la mia opinione.

  2. Film bello con una gran cifra nel montaggio e nella fotografia, venti minuti di troppo ad inizionsecondo tempo e – va detto – un Di Caprio forse troppo sovraesposto che ha messo in ombra molte qualità del film!

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