Rogue One: A Star Wars Story (2016) – In missione per rubare i piani della Morte Nera

Condividi su
Trailer italiano del film Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Rogue One: A Star Wars Story, noto anche solamente come Rogue One, è un film prequel spin-off del mondo di Star Wars uscito nelle sale, anche in 3D, il 15 dicembre 2016, appena un anno dopo l’uscita di Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza. Nel cast vediamo Felicity Jones (L’ultima lettera d’amore) insieme a Diego Luna (Andor) nei panni di spie ribelli. Il film ha inoltre ottenuto ben due candidature (miglior sonoro e migliori effetti speciali) agli Oscar del 2017, purtroppo però senza aggiudicarseli.

La colonna sonora del film è firmata dal compositore premio Oscar® Michael Giacchino (Star Trek: Beyond, Zootropolis) e include anche la musica originale dei film di Star Wars di John Williams. I montatori del film sono John Gilroy, ACE (Lo Sciacallo – Nightcrawler, The Bourne Legacy), Jabez Olssen (la trilogia di Lo Hobbit) e Colin Goudie (Monsters).

Abbiamo una missione per te. Il test di un’importante arma è imminente. Dobbiamo sapere che cosa è e come distruggerla.

Mon Mothma – Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Il cast di Rogue One - Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Il cast di Rogue One – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Trama Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Un gruppo di improbabili ribelli, e la figlia di uno scienziato imperiale, prendono parte ad una fondamentale e rischiosissima missione per rubare i piani della Morte Nera ed evitare la definitiva vittoria dell’Impero sulla galassia.

Che passino in pace. La Forza è con me e io sono con la Forza. E nulla io temo poiché tutto è come la Forza vuole.

Chirrut Imwe – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Recensione Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Rogue One era il primo di un progetto che comprendeva dei film stand alone, dei veri e proprio spin-off che riprendevano situazioni e personaggi storici della saga di Star Wars. Il progetto però cambiò e venne rivoluzionato dopo il flop al botteghino di Solo: A Star Wars Story (2018), rilegando poi le idee a quelle che saranno poi diventate le serie tv uscite sulla piattaforma di Disney+. Ma anche dopo questa cattiva notizia Rogue One rimane comunque, ancora oggi, uno dei migliori prodotti del franchise da quando nel 2012 la Disney acquistò la Lucasfilm. E se J.J. Abramas con il suo Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza (2015) aveva puntato ad una operazione più sicura con un reboot/remake, più che un vero e proprio sequel (per cercare di far appassionare le nuove generazioni al mito creato da George Lucas e strizzando l’occhio alle vecchie), con questo Rogue One invece si è potuto tornare a quelle mitiche ambientazioni e situazioni presenti in Star Wars: Episodio IV – Una Nuova Speranza (1977).

Tornano le atmosfere, le ambientazioni e le sensazioni del periodo ribelle e imperiale. Si torna su Yavin 4, nel cuore del centro operativo ribelle, dove una prigioniera imperiale è stata appena scarcerata. Si tratta di Jyn Erso, figlia di Galen Erso (noto ingegnere bellico imperiale), che sotto mentite spoglie era riuscita ad ingannare le autorità imperiali. La Ribellione però ha scoperto la sua vera identità, il suo passato e i suoi trascorsi con Saw Gerrera, un tempo alleato della ribellione ed ora estremista; così chiedono alla giovane ragazza di incontrarlo per verificare delle voci sull’esistenza di un’arma di distruzione di massa imperiale. E così Jyn, insieme a Cassian Andor (spia ribelle) e K-2SO (un robot strategico imperiale riconfigurato), partono per una missione di speranza per il destino dell’intera galassia.

Saw Gerrera - Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Saw Gerrera – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Abbiamo una speranza. Le ribellioni si fondano sulla speranza!

Jyn Erso – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Esplorando il passato

Dopo la fine di una trilogia sequel discussa e controversa, Rogue One si impone come il film che è riuscito a mettere d’accordo tutti i fan della saga di Guerre Stellari, grazie a quelle sensazioni di epicità, tragicità e pure quel senso di familiarità che accompagna tutto il film. La storia di sacrificio della squadra di Jyn Erso, che si collega alle avventure del primo Guerre Stellari, successivamente rinominato Episodio IV, è riuscita dove J.J. Abramas e Rian Johnson con i loro film hanno, purtroppo, fallito; ovvero, riuscire a fare breccia nel cuore dei fan. Questo anche grazie ad un finale, sicuramente inaspettato, che è riuscito a giocare bene con le icone del passato esplorandoli e dandogli quasi un punto di vista nuovo ed inedito.

Questo è anche il grande punto di forza di questo film, perché Rogue One non ha bisogno di inventare qualcosa di nuovo che faccia appiglio sulle nuove generazioni di fan della saga, ma solo raccontare ed esplorare uno degli interrogativi più vecchi dell’intera mitologia di Star Wars: chi e come hanno rubato i piani della Morte Nera?

Battaglia di Scarif - Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Battaglia di Scarif – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Eravamo a un passo dalla grandezza! Eravamo a tanto così… dal portare pace e sicurezza nella galassia!

Orson Krennic – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Le vere Guerre Stellari

Non c’è troppo da girarci attorno, se negli anni non siete riusciti ad apprezzare le avventure create da George Lucas non sarà di certo questo film a farvi cambiare idea. Perché il film che Gareth Edwards porta sul grande schermo è effettivamente un buon film, pieno della magia e delle ambientazioni che lo rendono a tutti gli effetti un prequel della saga di Star Wars. Chris Weitz e Tony Gilroy hanno avuto il difficile compito di rispondere ad uno dei quesiti più longevi della saga e si sono impegnati a mettere in scena una storia che intrattiene e che riesce ad espandere le qualità della galassia lontana lontana.

Inizialmente il film si differenzia da tutti gli altri, tanto da ricordare in più occasioni un film bellico più che un fantasy fantascientifico. E anche se nella prima parte del film le cose vanno un po’ a rilento, scegliendo d’introdurre con calma e precisione la situazione e ogni personaggio coinvolto, l’ultimo atto del film è un crescendo di ritmo, di scene emozionanti e al cardiopalma ma soprattutto pieno di quel fan-service che riesce ad accontentare anche il fan più diffidente. Fin dalle prime battute il film si differenzia (andando a rimarcare il fatto che non vuole essere solo un classico film della saga) tanto che nel prologo mancano sia le iconiche scritte a scorrimento iniziali che la musica di John Williams. Ma che col passare dei minuti riesce a diventare in modo assolutamente naturale un film di Star Wars, tanto che nelle battute finali sembra proprio di essere dentro a quel Guerre Stellari del 1977.

Questo è sicuramente merito di un grandissimo reparto tecnico che è riuscito a ricreare la galassia di George Lucas in maniera impeccabile ed è anche sicuramente merito del regista che è riuscito davvero a capire lo spirto originale della storia di Star Wars e che cosa i fan storici della saga abbiano bisogno di vedere.

Darth Vader - Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Darth Vader – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Che la Forza sia con noi!

Jyn Erso – Rogue One: A Star Wars Story (2016)

Impero e Alleanza Ribelle

Due fazioni contrapposte che durante la saga originale (anche se facenti parte della storia) sono sempre state messe da parte in favore dei propri eroi. Ma in Rogue One non sono di certo i Jedi o i Sith i veri protagonisti, ma persone normali che lottano ogni giorno in favore dei propri ideali. Che sia il Direttore Krennic o Jyn Erso, tutti questi personaggi riescono nell’intento di rappresentare la parte più “comune” (ma anche quella più importante) della storia. Una storia che li ha sempre visti come de comprimari più che veri protagonisti ma che qui riescono a splendere. E anche se i personaggi del passato, come un certo Darth Vader che è in grandissima forma, sono trattati con un certo rispetto e vengono anche inquadrati in una ottica nuova, i nuovi personaggi faticano ad entrare nell’immaginario collettivo.

Questo non è di certo da accreditare alle interpretazioni attoriali che sono state più che soddisfacenti, ma piuttosto ad una loro scrittura forse troppo superficiale che avrebbe giovato di un maggiore approfondimento. Però c’è da precisare che finalmente, tutte e due le fazioni, riescono a scostarsi dalle classiche caratterizzazioni macchiettistiche del passato per avere una personalità più realistica e anarchica. Un’anarchia che è sempre presente all’interno della pellicola che si riesce a notare (come detto in precedenza) sin dalle prime battute, e che rende questa avventura più di un semplice recupero d’informazioni.

In coclusione

Rogue One: A Star Wars Story (2016) è ormai diventato il lungometraggio migliore dell’era Disney riuscendo a mettere d’accordo sia la critica (ma cosa più importante) che tutti i fan della saga. Anche se all’inizio il film si prende i suoi tempi e i personaggi potevano essere sfruttati e approfonditi meglio, il film è riuscito nell’impresa di raccontare una storia apparentemente banale ma con molte sorprese e colpi di scena. Un immenso omaggio al passato e al vero significato di Star Wars che aveva flebilmente acceso una piccola speranza per simili progetti in futuro.

Note positive:

  • Tutto il reparto tecnico visivo è davvero di qualità
  • L’indipendenza e l’anarchia mostrate nel film per differenziarsi il più possibile da un classico film della saga
  • La regia e la sceneggiatura sono riusciti a riportarci indietro nella galassia lontana lontana facendoci rivivere l’emozioni del primo Guerre Stellari

Note negative

  • Nuovi personaggi che non riescono a fare quel salto in più per diventare iconici
  • La prima parte del film è troppo frammentata e ci impiega troppo a prendere il volo
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.