Servant 2 (2021): la ricerca di Leanne e Jericho

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Trailer oginale di Servant 2

Trama di Servant 2

Leanne di notte se n’è andata. E’ uscita dall’abitazione dei Turner avvolta dall’oscurità immergendosi in strada dove dinanzi a lei ha trovato un gruppo d’individui che la stavano attendendo, tra loro ci sono i misteriosi Zia May (Alison Elliott) e zio George (Boris McGiver), coloro che hanno fatto di tutto per riportare la loro Leanne sulla strada giusta da percorrere, ma questa strada in cosa consiste? Perché la ragazza non può rimanere con i Turner, soprattutto dopo che ha riportato in vita il neonato Jericho, colui che è stato ucciso dalla madre Dorothy, la quale non ricorda nulla dell’avvenimento e che per un lungo tempo ha creduto che una bambola rinata fosse suo figlio.

La scomparsa di Leanne però cosa significa per i Tunner? La scomparsa del loro bambino, che ridiventa una bambola ma ora Dorothy si rende subito conto di trovarsi dinanzi a un pupazzo; così la donna chiama la polizia (che rimarranno increduli dinanzi al racconto per loro privo di senso della signora Turner dato che sanno che Jericho è morto) per segnalare la scomparsa del proprio figlio. La polizia, considerandola pazza, non muove un dito e dunque sarà Dorothy e il marito Sean, supportati da Julian Pearce, fratello di lei, a cercare di scoprire che fine ha fatto Leanne e cosa sia accaduto al bambino, non Jericho, ma quel bambino che è comparso misteriosamente nella loro casa, perché né Sean né Julian credono che Jericho sia risolto.

Recensione di Servant 2

La serie horror di Apple TV+, Servant, ritorna il 15 gennaio 2021 con la sua seconda stagione riportandoci entro quelle atmosfere e quel mood fatto di suspense che ha saputo inquietarci per tutto l’arco della stagione, donandoci nella mente dubbi che accrescevano puntata dopo puntata. I dubbi rimangono dubbi anche in questa seconda stagione, mostrando il chiaro intento del creatore – sceneggiatore dello show Tony Basgallop che non vuole svelare ma intende giocare con lo spettatore affascinandolo con una messa in scena semplice fatta di piccoli eventi e di dettagli che vengono narrati attraverso un’attenta regia che, sfruttando movimenti lenti del carello e una location inquietante dal punto di vista scenografico come la casa dei Turner (illuminata attraverso un’illuminazione spesso e volentieri tendente al nero), vuole sviscerare il tormento e il dolore dei personaggi, che si muovono entro una loro oscurità e spaesamento che aumenta puntata dopo puntata.

Lauren Ambrose e Toby Kebbell in Servant 2x01
Lauren Ambrose e Toby Kebbell in Servant 2×01

La protagonista indiscussa della seconda stagione è Dorothy, interpretata da una sorprendente Lauren Ambrose, colei disposta a tutto per riottenere suo figlio, spingendosi perfino a compiere atti criminali, come rapire o picchiare, al fine di costringere chi la ostacola a svuotare il sacco e a dirgli esattamente ciò che vuole sentirsi dire, ovvero: Dov’è Jericho? Questo personaggio, che possiede una sua forte componente egoistica ed egocentrica, ottiene un suo briciolo di lucidità mentale, riuscendo a vedere che la bambola rinata situata nella culla non è viva ma che è un semplice oggetto inanimato, contrariamente a quanto avveniva nel pilot della prima stagione in cui la sua mente, per nascondere ciò che lei ha compiuto, ha riconosciuto in quel bambolotto il figlio deceduto. Il personaggio però rimane incatenato al dolore, alla paura della perdita, alla terrore di non poter riabbracciare nuovamente suo figlio perduto. Nonostante l’eccentricità borghese e i suoi vestiti colorati, che fanno da contrasto alla fotografia cupa dello show, Dorothy è un individuo spezzato e rotto in cerca di un suo nuovo equilibrio psicologico che potrà riottenere solo se Jericho ricomparirà tra le sue braccia.

Dorothy all’interno della stagion ha un suo obiettivo ben definito, inversamente dal marito e del fratello. Sean e Julian sono coloro che vogliono riparare la situazione ma proprio questo loro bisogno di salvare Dorothy ha innescato un tornado, un cataclisma in cui loro stessi sono imprigionati. I due personaggi devono fare buon viso davanti al dramma, le loro sofferenze vengono soffocate dentro di loro. Se Sean riesce a nasconderle bene, nonostante stia iniziando a vacillare credendo quasi che quel bambino comparso misteriosamente sia realmente Jericho, Julian, interpretato da un ottimo Rupert Grint, è al limite psicologico emotivo, il suo mondo vacilla e crolla. Julian non sa più che fare vivendo esclusivamente per aiutare la sua famiglia a riparare i danni, ma questa situazione lo distrugge interiormente e riuscirà a trovare un briciolo di sollievo nelle droghe e nell’alcool oltre che in Leanne a cui si avvicinerà.

Toby Kebbell and Rupert Grint in Servant 2x02
Toby Kebbell and Rupert Grint in Servant 2×02

Leanne invece? Se la prima metà della seconda stagione ci concentra su Dorothy, la seconda parte scruta Leanne, un personaggio che rimane avvolto entro un’ombra oscura, un carattere che si dimostra spaccato tra luce e il buio vivendo una commistione importante tra questi due mondi. Il finale dello show la ridisegna e la mostra nella sua tridimensionalità, facendoci ben sperare che l’inquietudine e l’angoscia aumenteranno nella terza stagione, dove la sensazione che la setta possa entrare del tutto in scena è alta.

In conclusione

Lo show si sviluppa lentamente dando la priorità alle emozioni dei personaggi e ai loro disagi e traumi interiori. Dorothy, Sean, Leanne e Julian sono individui spezzati che lottano con tutti i denti per non accettare il destino, la verità delle loro azioni e della realtà stessa, noi li troviamo a lottare entro una situazione più grande di loro, dove il senso di Divino sembra essere presente. La storia si sorregge su una regia che costruisce la tensione emotiva in primis rendendo la casa un personaggio accattivante, soprattutto la cantina con i suoi problemi tecnici di tubature rotte, simbolo e presagio che qualcosa di terribile sta per accadere. Servant 2 mostra elementi interessanti, approfondisce i caratteri e mette in scena nuovi dubbi, il tutto senza rispondere ai quesiti della passata stagione.

Note positive

  • Atmosfera
  • Regia
  • Fotografia

Note negative

  • /
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