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Slumberland – Nel mondo dei sogni
Titolo originale: Slumberland
Anno: 2022
Nazione: Stati Uniti d’America
Casa di produzione: Chernin Entertainment
Distribuzione italiana: Netflix
Durata: 117 minuti
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: David Guion e Michael Handelman
Fotografia: Jo Willems
Montaggio: Mark Yoshikawa
Musiche: Pinar Toprak
Attori: Jason Momoa, Marlow Barkley, Chris O’Down, Kyle Chandler, Weruche Opia.
Trama di Slumberland – Nel mondo dei sogni
Insieme a un ingombrante fuorilegge, un’orfana giovane e coraggiosa attraversa il mondo dei sogni alla ricerca di una perla preziosa che realizzerà il suo più grande desiderio.
Recensione di Slumberland – Nel Mondo dei sogni
Viviamo in un’ era cinematografica predominata dai cosiddetti “cinecomics“: film tratti dai fumetti. Leggendo questa frase non possiamo far altro che pensare alle pellicole Marvel Studios e DC, ma il mondo dei fumetti non è solo caratterizzato da queste due grandi case editrici anzi, è un universo ben più ampio di quello che pensiamo e molto più vecchio del cinema stesso. La storia dell’umanità è strettamente legata alla narrazione visiva e prima che il cinema, la fotografia e la scrittura stessa fosse nata, i disegni erano l’unico modo per lasciare un segno nella pietra e narrare storie.
Il 2021 e il 2022 sono stati due anni pieni di progetti tratti dai fumetti, uno tra questi è “The Sandman“, adattamento della Graphic Novel di Neil Gaiman che tratta il tema dei sogni in modo innovativo e rivoluzionario. L’opera di Gaiman però non è stata né l’ultima e né la prima a trattare il tema del sogno all’interno di un racconto fumettistico.
Infatti Slumberland – nel mondo dei sogni è un film che si ispira ad uno dei primi fumetti considerati effettivamente opere d’arte e rivoluzionari: “Little Nemo in the Slumberland“. Una striscia a fumetti domenicale pubblicata sul New York Herald tra il 1905 e il 1911, creata da uno dei pionieri del fumetto fantastico e d’avventura, Winsor McCay. Nella storia originale Nemo è un bambino che quando sogna, si ritrova in Slumberland: un mondo meraviglioso e magico, pieno di mostri e pericoli. Nel primo anno di pubblicazione, l’obiettivo di Nemo era quello di attraversare questa città fantastica per arrivare al castello del regno e poter finalmente giocare con la Principessa, ma ogni volta che Nemo si avvicinava al castello, il sogno finiva e Little Nemo si svegliava. Nel 1906 Nemo raggiunge finalmente il castello e la Principessa, ma McCay decide di non concludere la storia e crea nuove avventure per il piccolo Nemo, imbarcandolo in nuovi viaggi e inserendo nuovi personaggi, dando spazio anche ad antagonisti come Flip Flaps.

Come ogni cinecomics, quello che rimane dell’opera originale è ben poco: sceneggiatori e registi si prendono infinite libertà. Innanzitutto, Nemo nel film è una giovane ragazzina e poi la trama principale viene totalmente cambiata. Si opta per una storia più oscura e adulta. Alla base c’è il tema del lutto, vissuto attraverso la protagonista che non riesce a superare la perdita di una persona amata e che fa di tutto pur di vederla un’ultima volta. Un cambiamento che concede alla pellicola una profondità umana e meno fantastica rispetto all’universo fantasy in cui è ambientato il film.
Un film che spinge sull’emotività e lo fa in modo semplice, con il peluche di Nemo: un maialino rosa di nome “Pig” che prende vita durante le avventure in Slumberland. Una spalla divertente e dolce che accompagna lo spettatore per tutta la durata della pellicola, finendo per avere paura di perderlo da un momento all’altro. Ma Pig non è l’unica stella del film. Una presenza scenica che non passa inosservata è quella di Flip, con corna da satiro e piedi da lupo, il personaggio interpretato da Jason Momoa (Aquaman) è stravagante, eccentrico e, come lo stesso Flip piace chiamarsi, un “fuorilegge”. Momoa interpreta un personaggio diverso dal solito, ma simile a se stesso. In Slumberland ci offre la sua interpretazione più divertente, calandosi nei panni di un perfetto giullare, ma interpretandolo fin troppo sopra le righe dove in alcune scene risulta essere una copia non ben riuscita del più famoso Capitan Jack Sparrow.

Il regista (Francis Lawrence) e gli sceneggiatori (David Guion e Michael Handelman) rinnovano una storia vecchia di un secolo adattandola all’epoca di oggi e rendendola fruibile ad un pubblico di ragazzini più adulto rispetto a quello che era il target infantile di McCay nel 1905.
Il film però, a livello estetico, non riesce a realizzare un “mondo dei sogni” degno di nota. Più che cercare di adattare o ispirarsi alla grafica del fumetto, la magnificenza dell’opera originale viene sradicata privandola dal suo intento rivoluzionario. Le tavole di McCay vengono usate solo come semplici citazioni in pochissime scene: il letto che cammina con le sue lunghe gambe di legno, Il canadese che cavalca un’anatra gigante.

McCay ha spinto il fumetto oltre ogni limite visivo e narrativo, la costruzione della tavola è ardita, c’è una rottura nella struttura, le vignette vengono stravolte e allungate, messe una sopra l’altra per creare un senso di dinamismo quasi cinematografico. Infatti McCay, nella sua storia, utilizza elementi che anticipano il cinema stesso come soggettive e carrellate. Nella mente di McCay c’era la volontà di rendere la scena più visionaria possibile e lo sbaglio di questa pellicola è quello di non rimanere fedele a questo spirito visionario. Il film si ferma semplicemente a una costruzione pigra e banale di Slumberland, presentando i sogni come semplici momenti da commedia.
In conclusione
Non è un film perfetto e tantomeno un capolavoro, ma è un ottimo prodotto di intrattenimento che ti fa sorridere e ti fa commuovere, il tutto confezionato in 2 ore che non risultano pesanti o eccessive, ma giuste per la storia raccontata. Una pellicola non troppo impegnativa, da guardare quando si ha l’imbarazzo della scelta. Un film con tanti difetti, ma anche molti pregi, con una regia non troppo impegnata o ricercata ma comunque godibile.
Note Positive
- Interpretazioni
- Effetti speciali
- Intrattenimento
Note Negative
- Trama
- Scenografia
- Fedeltà allo spirito del fumetto