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Star Wars: The Clone Wars 4
Titolo originale: Star Wars: The Clone Wars – Battle Lines
Anno: 2011-12
Paese di Produzione: Stati Uniti d’America
Genere: Fantastico, guerra
Studio di produzione: starCartoon Network Studios, Lucasfilm, Rough Draft Studios
Distribuzione: Cartoon Network
Stagione: 4
Episodi: 22
Showrunner: George Lucas
Musica: Kevin Kiner, John Williams
Attori: Matt Lanter, James Arnold Taylor,Ashley Eckstein, Dee Bradley Baker, Catherine Taber, Tom Kane, Ian Abercrombie, Corey Burton, Matthew Wood
Trama di Star Wars: The Clone Wars 4
La Repubblica deve affrontare numerose sfide per contrastare l’avanzata del potente esercito di droidi separatista, così gli Jedi devono combattere per aiutare i Mon calamari e i quarren all’interno di un mondo oceanico, evitare l’estendersi della piaga della schiavitù, elemento di forza di ogni impero separatista, e disinnescare in partenza un tentativo di rapimento da parte delle truppe di Dooku del cancelliere Palpatine.
All’interno delle guerre dei cloni però si muovono dei personaggi ormai slegati dal conflitto dei cloni come la ex Sith Ventress che deve trovare la propria strada e proteggere da un attacco vendicativo del Conte Dooku le sorelle della morte, mentre nel frattempo Savage è alla ricerca del fratello perduto Darth Maul che pare trovarsi nel pianeta discarica di Lotho Minor.
Il mondo oceanico Star Wars The Clone Wars 4 – Il nuovo volto di Kenobi Savage in Clone Wars 4
Recensione di Star Wars: The Clone Wars 4
George Lucas continua a narrare le vicende legate al periodo denominato La guerra dei cloni impostando maggiormente la narrazione su degli archi narrativi piuttosto estesi che eliminano, quasi del tutto, le storie indipendenti, così nelle 22 puntate che formano la quarta stagione solo due risultano indipendenti come “Il guerriero Ombra” (Shadow Warrior), una puntata non necessaria e piuttosto evitabile in cui troviamo Jar Jar Binks e i Gungan catturare in maniera improbabile il genere Grievous, mentre l’altro episodio intitolato “Un amico in pericolo” ( A Friend In Need), pur non essendo una puntata memorabile, va ad approfondire il personaggio di Ahsoka Tano riprendendo la storia dell’amico Lux Bonteri, conosciuto nella terza stagione, dando un maggiore tridimensionalità alla padawan. Per il resto troviamo un breve arco narrativo piuttosto interesante incentrato sui drodi più famosi della storia del cinema, R2-D2 e C-3PO, che in solitaria si trovano a dover affrontare avventura insolite e che donano una prospettiva divergente alla battaglia.
Il plauso maggiore alla stagione sta nel suo apporto tecnico all’animazione 3D che mostra un notevole passo in avanti difronte alle prime tre, qui i personaggi hanno movenze più fluide e i loro volti appaiono più espressivi riuscendo a coinvolgere maggiormente lo spettatore dal punto di vista emotivo. Ben fatte sono anche le scene di combattimento con movimenti di macchina che immergono totalmente e in maniera meno “finta” lo sguardo dentro il conflitto. Il tutto è arricchito da una musica accattivante di Kevin Kiner che ottiene vette alte come mai in questa serie, realizzando delle colonne sonore dal sapore di epicità sempre maggiore.
Gli archi narrativi però non prendono del tutto lo spettatore, sopratutto attraverso alcune storie multi – episodiche che non si dimostrano molto accattivanti sopratutto quello dedicato al personaggio iconico del mondo di Guerre Stellari sul futuro Re Lee-Char in cui troviamo l’Ammiraglio Ackbar, che però non viene sfruttato al meglio all’interno degli episodi. Questi scontri sottomarini hanno solo il merito di trasportare la storia e i nostri eroi dentro un mondo sconosciuto sopratutto dal punto di vista visivo, ma la sceneggiatura risulta piuttosto infantili come la creazione del cattivo con la fisionomia da Squalo che lascia un pizzico a desiderare. Purtroppo però non è l’unico “atto” della quarta stagione ha risultare problematico perché anche l’arco sul pericolo di evitare il rapimento del Cancellerie risultano totalmente errato dal punto di vista sceneggiativo con un piano creato dai maestri Jedi che risulta sia inconcludente che senso un minimo di senso. Qui Obi-Wan Kenobi finge la propria morte per assumere le sembianze di un assassino al fine di scoprire il piano di cattura del conte Dooku, ma il personaggio alla fine dei conti risulta inutile nell’evitare il rapimento. Stesso discors per l’arco dedicato alla schiavitù dove si poteva meglio sviscerare il tormento di Anakin contro questa piega sith.
Parlando di ciò che funziona in maniera ottimale non possiamo non nominare l’arco narrativo sulla Battaglia di Umbara ottimamente rappresentato con una fotografia oscura in cui il pericolo stesso risulta invisibile, sia per l’aver caratterizzato come non mai il personaggio di Rex e del suo battaglione che nel confronto con il malvagio comandante Jedi Krell, un personaggio che meriterebbe di essere maggiormente raccontato nell’universo espanso di Guerre Stellari. Questa saga ci porta dentro il mondo dei cloni mostrandoli sotto una nuova luce con delle scene d’azioni dal sapore mitologico. Peccato però che la serie si distanzia eccessivamente troppo dalla guerra attiva dei cloni e dal senato stesso tanto che i senatori e Padmé divengono mere comparse all’interno della serie, come lo stesso Anakin che risulta un protagonista solo in una manciata di episodi, lasciando il posto di protagonista al suo maestro Jedi, a cui vengono dedicate molteplice storie, andando a rientrare nell’arco narrativo sul Le sorelle della morte, in special modo di Darth Maul.
Il ritorno di Darth Maul
L’avevamo conosciuto brevemente ne La minaccia fantasma del 1999 in cui uccide il maestro Jedi Qui-Gon Jinn per poi essere stato tagliato a metà dal suo allievo Obi-Wan Kenobi e finendo dentro una voragine dell’astronave tanto da essere ritenuto morto, almeno fino alla terza stagione di Clone Wars, poiché la Madre de Le sorelle della morte indicherà a Savage un modo per ritrovare suo fratello Maul. La puntanta 4×21 “Fratelli” risulta iconica mostrando al mondo lo squallido destino di Darth Maul, divenuto un ombra di se stesso. L’ex Sith ora è una mostruosità, mezzo uomo e mezzo ragno possedendo delle gambe robotiche tipiche di quelle di un ragno tanto da vivere in una caverna nel sottosuolo dove l’oscurità lo avvolge. In questo luogo, in una discarica, Maul non ha più una memoria di ciò che era, ricorda solo un nome Kenobi e una sete di vendetta dentro di sé, ma la sua mente vacilla nella pazzia. Solo l’aiuto di Savage e della Madre delle sorelle della notte riusciranno a salvarlo donando al pubblico una coppia di fratelli memorabili e che possiedono una forza impressionante tanto che anche Kenobi e Ventress non riusciranno a fermarli, ma il duo semina distruzione all’interno della galassia.
Note positive
- Arco di Maul e Savage
- Arco di Ventress
- Arco dei cloni
- Tecnica visiva
- Musica
Note negative
- Arco sul mondo oceanico
- Puntata di Jar Jar Binks
- Arco narrativo sulla missione per scovare il piano del rapimento del cancelliere