Sto Pensando di Finirla Qui (2020): l’essere umano secondo Charlie Kaufman

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Sto Pensando di Finirla Qui

Titolo Originale: I’m Thinking of Ending Things

Anno2020

Paese: Stati Uniti D’America

Genere: Drammatico, Mistero

Casa di Prodizione: Projective Testing Service , Likely Story 

Distribuzione: Netflix

Durata: 2h 15m

Regia: Charlie Kaufman

Sceneggiatura: Charlie Kaufman

Soggetto: I’m Thinking of Ending Things – romanzo di Iain Reid 

Fotografia: Lukasz Zal

Montaggio: Robert Frazen

Musiche: Jay Wadley

Attori: Jesse Plemons , Jessie Buckley , Toni Collette , David Thewlis

Trailer di Sto Pensando di Finirla Qui

Sto Pensando di Finirla Qui è il terzo lungometraggio di Charlie Kaufman, noto per il suo Synecdoche, New York e per il film d’animazione Anomalisa. Vincitore del premio Oscar “Miglior Sceneggiatura” per Eternal Sunshine of the Spotless Mind, con questa pellicola il regista riesce a realizzare un’opera profonda, una meravigliosa analisi sull’essere umano.

Il lungometraggio è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto dall’autore ain Reid

Trama di Sto Pensando di Finirla Qui

Nonostante i dubbi sul loro rapporto Lucy accetta l’invito del suo ragazzo Jake e va a trascorrere una serata nella fattoria dei suoi genitori. Durante la serata, segnata da un viaggio in macchina e da una tempesta di neve, andrà a mettere in discussione non solo il rapporto con Jake ma il senso della sua intera esistenza.

Recensione di Sto Pensando di Finirla Qui

Sto Pensando di Finirla Qui è la riflessione di Kaufman sull’essere umano analizzato tramite una sceneggiatura, fondata su un crescendo di follia e stranezza, che intende indagare la nostra stessa mente, le nostre paure più profonde, i nostri dubbi e anche i rapporti stessi oltre che i semplici problemi che affliggono la vita di tutti i giorni. Siamo dinanzi a un prodotto cinematografico molto “weird” che strizza l’occhio e richiama il cinema di David Lynch, tant’è che alla fine della visione lo spettatore farà fatica a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, essendo catapultati in un gioco d’identità e in variegati balzi temporali.

Kaufman da molta attenzione all’estetica della sua opera, curando notevolmente le location e studiando ogni inquadratura nei minimi dettagli, riuscendo ad arricchire il tutto con varie citazioni, come l’inserimento nei dialoghi di poesie come quelle di Lucy Poems dalle Ballate Liriche di William Wordsworth e recensioni di lungometraggi provenienti dai testi di Pauline Kael o discussioni su film come Una Moglie, del 1974 di John Cassavetes, andando anche a curare in maniera maniacale il sottofondo sonoro che nella parte conclusiva del film diviene sempre più importante e molto accentuato divenendo elemento imprescindibile ed emotivo interno alla drammaturgia idilliaca e da incubo. Il tutto serve per creare una sorta di ansia e di angoscia che avvolge gli stessi personaggi dell’opera visiva.

Il vero problema di “Sto Pensando di Finirla Qui” risiede in un montaggio finale forse eccessivamente lungo, nel film vi sono alcuni ( pochi ) momenti morti che si sarebbero potuti tagliare rendendo la visione più agevole anche a un pubblico più ampio e non di nicchia, rimanendo un film di difficile comprensione, anche a causa di un eccessivo sfruttamento dei dialoghi notturni interni alla macchina tra Lucy e Jake che portano a galla discussioni sul senso più filosofico e introspettivo della vita e delle sue sfaccettature.

È tutta una bugia! Che andrà meglio; che non è mai troppo tardi; che Dio ha un piano per te; che l’età è solo un numero; che è sempre più buio prima dell’alba; che dietro a ogni nuvola c’è un maledetto raggio di sole; che c’è qualcuno per tutti noi e che Dio non ti dà più di quanto puoi sopportare

Jake in Sto pensando di finirla qui
sto pensando di finirla qui
Fotogramma di Sto pensando di finirla qui

Spiegazione del significato ( con Spoiler) di Sto Pensando di Finirla Qui

Sto pensando di finirla qui. Una volta che arriva il pensiero resta lì. E si attacca. Persiste. Spadroneggia. Non c’è molto che io possa fare. Credetemi. Non va via. È lì, che mi piaccia o no. È lì quando mangio, quando vado a letto. È lì quando dormo. È lì quando mi sveglio. È sempre lì. Sempre. Non è da molto che ci penso. L’idea è nuova, ma nello stesso tempo sembra vecchia. Quand’è che è incominciata? E se non fossi stata io a concepirla ma mi fosse già piantata in testa già sviluppata? È un’idea ordita, non originale? Forse in realtà l’ho sempre saputo. Forse è così che doveva andare a finire. Jake, una volta, ha detto che un pensiero può essere più vicino alla verità, alla realtà, di un’azione

Sto Pensando di Finirla Qui – Incipit

Il film parte in una macchina, con i nostri protagonisti che sono in viaggio verso la casa dei genitori di Jake. La protagonista è Lucy. La donna durante il viaggio si mostra piuttosto distaccata dal fidanzato chiedendoci molteplici volte se sia il caso di “Farla finita“. Ma farla finita in che senso?Questo è il primo enigma che ci viene posto dal regista all’interno della pellicola. Fin dall’inizio ci vien detto che tra i due c’è una grande sintonia, che lei si trova benissimo con lui, ma poco dopo capiamo che queste son tutte frottole. Lucy si dimostra molto distaccata da Jake, lui è una persona buona e gentile, ma non adatta a lei. Tuttavia non si decide a lasciarlo, perché è più facile dire sì che dire no, soprattutto quando ci si trova con un bravo ragazzo. Vedendola così si pensa che quell’enigma voglia significare chiudere la storia con Jake, ma c’è anche un alternativa estrema: il suicidio, ovvero la fine di tutto, lo spettatore è portato a vederla in questo modo anche a causa del monologo interiore della ragazza che mostra una visione prettamente negativa della sua situazione e verso il futuro stesso. Lei però maschera tutta questa situazione mostrando al di fuori un falso atteggiamento positivo, allegro mentre parla con il ragazzo, tenendosi il tutto bloccato al suo interno.

I primi venticinque minuti si basano su questa contrapposizione fino a quando i due arrivano nella casa e Lucy fa conoscenza con i genitori di Jake, che vengono mostrati immediatamente, anche attraverso l’uso dei dialoghi e della regia, come individui strani ma gentili e simpatici. La storia durante la cena si va a soffermare sul personaggio di Jake che cambia il proprio carattere divenendo irascibile e alzando la voce molto spesso, in particolar modo quando si vanno a trattare argomenti che riguardano il suo passato, ma perché parlare del suo trascorso gli dà fastidio?

Finita la cena la protagonista inizia a ricevere chiamate da uno sconosciuto, il quale le comunica che: “C’è una domanda a cui rispondere“ E Qual è quella domanda? Torniamo al titolo, Sto Pensando di Finirla Qui, questo enigma ritorna. Da qui la cena e la situazione diviene un vero e proprio incubo per la ragazza, ove il tempo interno alla casa sembra variare e mutare così i genitori di Jake divengono sempre più vecchi e malati; il padre inizia inspiegabilmente e mostrare sintomi di una qualche malattia mentale mentre poco prima della partenza la madre di Jake completamente divorata dalla malattia, diversamente da quando era stata presentata al pubblico, decede in un letto di morte davanti al figlio. Nonostante che Lucy avesse voluto molteplici volte, all’interno di questo gioco spazio – temporale partire alla fine Jake ha sempre cercato un pretesto per restare ( elemento onnipresente nella storia), mostrando come il ritornare a casa vuol dire – Finirla Qui – così la protagonista è ancora indecisa se farlo o meno perciò cerca ogni pretesto per restare e per riflettere ancora, fino a quando prende la decisione e parte.

Durante il viaggio, in mezzo a una tempesta di neve, i due si fermano a prendere un gelato. Vengono serviti da tre ragazze, due di loro sparlano alle loro spalle e ridono di loro. A questo punto arriva la terza ragazza che li serve criticando le due ragazze per il non essere più umane. Qui arriva la critica verso la società di oggi, secondo Kaufman, in cui noi non riusciamo più a essere umani, critica sensata da un certo punto di vista, non è raro trovarsi di fronte a un falsario, o a qualcuno che ride alle tue spalle, o peggio. Dopodiché, prima di consegnare il gelato ai due, esprime una certa preoccupazione nei confronti della ragazza e le consiglia di non andare avanti evitando di far ritorno a casa e dunque di farla finita. La giovane però non ascolta il consiglio della galataia e continua il suo viaggio.

Dopo aver mangiato un pizzico del gelato comprato ecco che Jake manifesta un certo fastidio decidendo, contro la volontà di Lucy, di fermarsi nel parcheggio del liceo che aveva frequentato da ragazzo per trovare un bidone al fine di buttar via il gelato. Rientrando in macchina nota un uomo ignoto che li sta fissando così decide di andargli incontro per parlargli. Dopo qualche minute anche la giovane esce dal veicolo rimanendone infine chiusa fuori. Lucy si avvia alla ricerca di Jake nei dintorni del parcheggio e dentro al liceo trova solo un bidello che sta terminando le pulizie con cui instaura un dialogo e si addentra nei cupi corridoi dell’edificio trovando infine il fidanzato.

A loro due si uniscono una ragazza identica a Lucy e un altro ragazzo divergente da Jake, da questo momento i due protagonisti scompaiono e i nuovi arrivati iniziano un balletto come se fossero dei personaggi di un musical che però termina con l’assassinio del giovane da parte del bidello, il quale esce dall’edificio ed entra nella macchina dei due.

Sto pensando di finirla qui
Sto pensando di finirla qui

Un finale intenso

Ciò a cui abbiamo assistito fino a ora era un flusso di coscienza di Jake, ormai anziano, prima di morire. Ricordi su ricordi della sua vita passata. Con questo andiamo a spiegare i vari elementi che Charlie Kaufman ci ha dato nel corso del film. Jake mostrava un certo fastidio verso ciò che riguardava il suo passato probabilmente a causa di rimpianti o decisioni che col passare del tempo avrebbe voluto cambiare. I genitori durante la cena sono passati dall’essere giovani all’essere vecchi e disturbati fino alla morte perché quella cena, i momenti passati in quella casa, rappresentano l’intero rapporto di Jake con i suoi genitori, rapporto all’inizio difficile, ma poi consolatorio quando i due iniziano a invecchiare e ad avvicinarsi sempre di più alla triste fine. Prima sono giovani, poi sono vecchi, perché quella cena rappresenta il trascorso di anni. Verso il finale arrivano altri elementi, come la paura della morte (manifestata attraverso le preoccupazioni della ragazza nei confronti di Lucy).

Il film si chiude con Jake vecchio che si spoglia di tutti i suoi abiti e, guidato da un maiale in decomposizione, si avvia verso il liceo. L’ultima scena vede la macchina ricolma di neve, suggerendo una morte per congelamento. Jake si spoglia di tutti i suoi abiti perché ormai è morto, e deve passare oltre, lascia quindi tutti i suoi averi in terra. Il suo corpo nudo rappresenta la sua anima, il maiale in decomposizione il suo corpo che marcisce, avendo finito di vivere. Resta un dubbio, Qual è il senso del personaggio di Lucy? Forse è la rappresentazione della sua ragazza, ma io la vedo più come la rappresentazione dei suoi dubbi, dei suoi rimorsi, delle sue domande. Le interpretazioni su questo film possono essere milioni, ciò che è sicuro è che Charlie Kaufman è riuscito perfettamente a raccontare problematiche come i rapporti con i genitori, le persone false o cattive, i nostri dubbi, a criticare la società di oggi, o semplicemente a narrare una storia intima che, tra un’interpretazione e un’altra, è ricca di messaggi per lo spettatore che si trova a visionare il film. Una profonda e significativa riflessione sull’essere umano, di alto livello intellettivo e d’indubbia – forse esagerata – complessione.

sto pensando di finirla qui
Fotogramma di Sto pensando di finirla qui

In conclusione

Note positive

  • Sceneggiatura ben scritta/Ottima analisi sulla mente umana
  • Ottima regia
  • Buon lato audio/visivo
  • Cast convincente

Note negative

  • Alcune scene potevano essere tagliate

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