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Supernova
Titolo originale: Supernova
Anno: 2020
Paese: Regno Unito
Genere: drammatico
Casa di produzione: British Film Institute, BBC Films, Quiddity Films, The Bureau
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 93 minuti
Regia: Harry Macqueen
Sceneggiatura: Harry Macqueen
Fotografia: Dick Pope
Montaggio: Chris Wyatt
Musiche: Keaton Henson
Attori: Colin Firth, Stanley Tucci, Pippa Haywood, Nina Marlin, Peter Macqueen, James Dreyfus
Trama di Supernova
Sam, un pianista, e Tusker, uno scrittore, sono compagni di vita da anni, durante la loro lunga storia d’amore hanno sempre condiviso tutto. Sam e Tusker dopo aver scoperto la malattia di quest’ultimo decidono di partire per un viaggio per l’Inghilterra a bordo del loro camper tornando nei luoghi che hanno amato e facendo visita ad amici e parenti. In questo viaggio, in cui Sam scoprirà le vere intenzioni di Tusker, si ritroveranno a dover fare i conti con la malattia, l’amore e il diritto di scegliere.

Recensione di Supernova
Amore, malattia, morte, paure, scelte, sono forse i principali argomenti di questo road movie dove il viaggio è tutto interiore. Nonostante vi siano panorami meravigliosi e numerose scene si svolgano all’interno di un camper, già dai primi minuti si ha l’impressione che il vero viaggio di cui si è spettatori è quello che avviene nell’animo dei due protagonisti Sam (interpretato da Colin Firth) e Tusker (interpretato da Stanley Tucci), che pian piano prenderanno sempre più coscienza del loro amore e di quanto la malattia incida su questo. Per tutta la durata del film la cosa che colpisce maggiormente è la tenerezza e la dolcezza con cui Sam si prende cura di Tusker. Di come badi a lui, di come lo osservi fare anche il più semplice dei gesti e in quei momenti è inevitabile non comprendere l’amore che li leghi, così come la paura per un qualcosa di meraviglioso che sta cambiando. Nella seconda metà del film, Sam scopre che Tusker vuole togliersi la vita approfittando della data del concerto, così da essere sicuro che Sam non possa essere accusato di complicità.

Da qui, tutto quanto detto prima si moltiplica. I gesti, gli sguardi, tutto assume un sapore diverso, quello di una consapevolezza che non si vorrebbe avere. L’amore, tema supremo, dirige tutte le scene di questa pellicola, così come tutte le scelte dei personaggi. Sam sicuramente è il personaggio in cui questo è più visibile, per via della cura quotidiana nei confronti del compagno, del cedimento emotivo, della scelta di non arrendersi e continuare a combattere, fino ad arrivare “all’egoista” confessione di non voler rimanere senza di lui. Sam stesso definisce queste parole egoiste, così come in un primo momento si potrebbe pensare della scelta di Tusker, che solo più avanti capiremo esser determinata anche dal non voler far soffrire il suo più grande amore, e sempre di amore si parla quando Sam sceglie di appoggiarlo. Il peggior errore che si possa commettere, riguardo questa seconda opera di Harry Macqueen, è credere che si tratti di un qualsiasi film sulla malattia. Infatti privilegiando il punto di vista di Sam l’opera diviene un inno alla dedizione, e di conseguenza all’amore che vi si cela dietro.