
I contenuti dell'articolo:
Svegliami a Mezzanotte
Titolo originale: Svegliami a Mezzanotte
Anno: 2022
Nazione: Italia
Genere: Documentario
Casa di produzione: Luce Cinecittà
Distribuzione italiana: Luce Cinecittà, Rai Cinema
Durata: 71 min
Regia: Francesco Patierno
Sceneggiatura: Francesco Patierno, Fuani Marino
Fotografia: Paolo Pisacane
Montaggio: Renata Salvatore
Musiche: Massimo Martellotta
Attori: Fuani Marino, Eva Padoan
Francesco Patierno ha debuttato nel cinema nel lontano 2003 al Festival di Berlino con la sua opera prima “Pater Familias”, film candidato a tre nastri d’argento, un David di Donatello e ben dodici premi tra cui il Variety Critics choice awards, in seguito ha realizzato altre pellicole di successo, tra documentario e inventiva, come “Il Mattino ha l’Oro in bocca” del 2008, “Cose dell’altro mondo” (2011), “La guerra dei vulcani” (2012), “Naples ‘44” (2017), “DIVA!” (2018). Nel 2022 per il cineasta è stato un anno ricco di lavoro portando al pubblico ben tre pellicole: “La Cura”, film basato sul romanzo “La Peste” di Albert Camus, presentato alla Festa del cinema di Roma; la commedia natalizia “Improvvisamente Natale”, disponibile su Prime Video con Diego Abatantuono, Nino Frassica, Mago Forest e Violante Placido e infine presenta, al 40º Torino Film Festival Svegliami a Mezzanotte, un documentario liberamente tratto dall’omonimo libro autobiografico di Fuani Marino, edito dall’1 ottobre 2019 per Einaudi Editore. Il lungometraggio è distribuito al cinema, dal 13 febbraio 2022, per Luce Cinecittà, che insieme a Rai Cinema ha prodotto la pellicola filmica.
Luce Cinecittà ha abbracciato il progetto di Svegliami a mezzanotte con passione, capendo da subito quanto poteva dare all’Archivio Luce in termini di ricerca creativa, di sperimentazione, di spinta linguistica e comunicativa. E il lavoro di Francesco Patierno ha centrato in pieno le premesse. Abbiamo un film che grazie al racconto universale di Fuani Marino, alla capacità visionaria dell’autore, e a una sinergia produttiva efficace, riesce con la forza del linguaggio a donarci un’indagine sul femminile, sulla psiche emotiva e su diversi meccanismi sociali, che non sono solo di rara intelligenza, ma che fanno di questo documentario un pezzo di cinema emozionante e universale, che fa capire cosa si può costruire con il patrimonio d’immagini dell’Archivio, e di cui siamo orgogliosi.
Enrico Bufalini – Direttore Cinema, Documentaristica e Archivio Luce Cinecittà
Trama di Svegliami a Mezzanotte
Fuani Marino racconta la sua vita, o meglio un pezzo della sua vita, partendo dalla sua più tenera età e dalla descrizione della sua situazione familiare e dei suoi genitori, parlandoci di una madre affettiva e di un padre alquanto distaccato che le incuteva un forte timore. Seguiamo, attraverso video d’archivio di famiglia e filmati tratti dalle teche dell’Archivio Luce, l’esistenza di questa donna: dalla sua adolescenza ribelle, al suo trasferimento a Roma per studiare psicologia, fino a conoscere i suoi incontri amorosi e l’inizio di un’infelicità e depressione che la condizionerà per tutta la vita, specialmente quando diverrà una donna responsabile, una giornalista, una moglie e infine una madre.

Recensione di Svegliami a Mezzanotte
Chiudi gli occhi, respira profondamente. L’aria entra ed esce. Apri gli occhi quando l’aria entra, chiudi gli occhi quando l’aria esce. E mentre provi a entrare nella parte più profonda della tua mente, ti lascia andare ai ricordi, a quello che è stato. Cerca di organizzare una trama, tornare indietro nel tempo e riuscire a ricostruire gli eventi che ti hanno portato a fare quello che hai fatto. Guarda le cose da lontano, rivedile. tirale fuori da te. Adesso c’è solo uno spazio vuoto ma piano piano, passo dopo passo questo spazio ci riempirà di dettagli e immagini che diventano sempre più chiare.
Svegliami a Mezzanotte
Una lunga seduta di autoanalisi per ricostruire, con uno sguardo lontano e distaccato, il più possibile, gli eventi accaduti, al fine di cercare di dare una spiegazione al proprio gesto, un gesto terribile e violento, come un tentato suicidio, commesso non per casualità ma per un forte desiderio e voglia di smetterla con la propria esistenza. Svegliami a Mezzanotte è l’indagine di Fuani Marino, che reindaga la propria vita, dai giorni di bambina fino a quelli di adulta, per riscoprire e ricostruire quando la sua vita ha preso una piega inaspettata e oscura al fine di comprendere quegli eventi e quei traumi che l’hanno fatta deviare dalla “bellezza” e dalla felicità, tanto da condurla, in un pomeriggio estivo di un’anonima località di villeggiatura di Pescara, dopo una giornata al mare, con marito e figlia di soli quattro mesi, su un quarto piano di una palazzina per farla finita, buttandoci giù dal balcone e schiantandosi al suolo.
Mi sono uccisa il 26 luglio 2012. Avevo da poco compiuto trentadue anni e da neppure quattro mesi partorito la mia prima e unica figlia, Greta.
Svegliami a mezzanotte
Patierno, per indagare la vita della giornalista – scrittrice Fuani Marino, utilizzando come materiale di partenza il romanzo autobiografico della donna, dona un approccio avanguardistico, quasi futuristico, e metaforico alla narrazione. Il cineasta fugge alla ricostruzione romanzata degli eventi, evita di ricostruire i fatti con attori in carne e ossa, preferendo creare una storia maggiormente disturbata e inquietante che possiede il sapore di un lungo diario, di una voce pensiero che racconta, senza veli, i suoi drammi personali. La doppiatrice Eva Padoa è colei che ha l’arduo compito di tenere alta l’attenzione dello spettatore, di emozionarlo attraverso la recitazione del lungo ed estenuante monologo che ci avvolgerà per l’intera durata filmica. Lei è la voce pensiero di Fuani Marino, quella voce che ci farà immergere dentro questa lunga autoanalisi che la giornalista tenta di fare riguardo alla sua esistenza, per riscoprire le cause del suo male, della sua bipolarità e tristezza, comprendendo una cosa: non c’è stato un momento preciso nella sua vita in cui tutto è cambiato, ma che questa è solo una malattia della mente e che va accettata e compresa, curandosi senza vergogna, nella speranza che le medicine facciano il giusto effetto, sempre. Accanto alla voce narrante e alle immagini d’archivio familiari della Marino, come foto di famiglia, pezzi dei suoi diari o semplicemente dei brevi video del marito e della figlioletta, troviamo un uso cospicuo e autoriale di filmati d’archivio che vanno a completare a livello emozionale, tematico la narrazione. Queste scene, che sembrano a tratti centrare poco o niente con la vicenda, possiedono, invece, un ruolo fondamentale per la comprensione della depressione e degli eventi accaduti alla Fuani, fungendosi sia da metafora emotiva e simbolica sia narrativa, donando punti di riflessione interessanti sui fatti, come la scena del dottore che ci parla di come l’uomo ha creato molteplici modi per ucciderci ma non sa minimamente come donare la vita, elemento che solo Dio sa dare e creare.

In conclusione
Un film breve, di solo 1h 09 minuti, ma che riesce a farci entrare, perfettamente, dentro la storia narrata, semplicemente con delle immagini d’archivio e una voce pensiero che ci narra la sua vita, facendoci comprendere cosa significhi vivere dentro la depressione e malattie come la bipolarità, problemi che immettono l’individuo dentro un tunnel di pastiglie e di psichiatri, nella speranza che un dottore riesce a comprendere i tuoi mali e a trovare la giusta pasticca per farti stare bene. Svegliami a Mezzanotte è una pellicola da vedere, se però amate il genere documentario e avanguardistico.
Note positive
- Montaggio
- Sonoro
- Scelta del materiale video
- Intepretazione di Eva Padoa.
Note negative
- /