The Haunting of Hill House (2018): i Fantasmi di Netflix

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The Haunting of Hill House locandina

The Haunting of Hill House

Titolo originale: The Haunting

Anno: 2018

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Horror

Produzione: Amblin Television, Paramount Television, Intrepid Pictures

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Mike Flanagan

Regia: Mike Flanagan

Stagione: 1

Puntate: 10

Attori: Michiel Huisman, Carla Gugino, Henry Thomas, Kate Siegel, Victoria Pedretti, Lulu Wilson, Mckenna Grace, Paxton Singleton, Julian Hilliard, Violet McGraw ,Timothy Hutton

The Haunting of Hill House

Hill House, che sana non era, si ergeva contro le sue colline, avvolta dall’oscurità. Si ergeva così da un secolo e avrebbe potuto restare lì per un altro secolo. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi e le porte erano saggiamente chiuse. Il silenzio si stendeva uniforme sul legno e sulla pietra di Hill House. E qualunque cosa vi si aggirasse dentro non si aggirava più sola

cit. The Haunting of Hill House

Liberamente tratta dall’omonimo romanzo dell’orrore di Shirley Jackson, L’incubo di Hill House del lontano 1959, The Haunting of Hill House è definibile il primo e reale Horror di genere spiritico realizzato da Netflix, nonché la seconda serie, a livello mondiale, dopo la più famosa American Horror Story a trattare di luoghi maledetti e infestati da anime perdute, in stile antologico che ha avuto in Bly Manor la sua seconda stagione.

Trama di The Haunting of Hill House

La storia ruota attorno alla famiglia Crain e alla loro esperienza di poche settimane dentro la casa di Hill House, mostrando come questa abitazione abbia avuto un impatto psicologico sui vari individui presenti, in particolar modo sulla vita dei cinque fratelli, all’epoca bambini, che hanno vissuto dei momenti drammatici a loro incomprensibili all’interno di quell’abitazione, eventi che cambieranno il loro modo di comportarsi nel mondo esterno. 

Tutti i problemi interiori che i cinque fratelli soffocavano internamente ritornano ben presto a galla quando vengono a sapere che la sorella più piccola, Nell (Victoria Pedretti) si è recata nel luogo infernale, Hill House, ormai in completa abbandono, suicidandosi. Questo evento riporterà in superficie i fantasmi che per anni, chi più e chi meno, avevano deciso di non affrontare.

Violet Mcgraw, Lulu Wilson in The Haunting of Hill House
Violet Mcgraw, Lulu Wilson in The Haunting of Hill House

The Haunting of Hill House: Tra serie e romanzo

Ideata, scritta e diretta da Mike Flanagan la serie si distacca totalmente dal romanzo di Jackson andando a trovare una sua narrazione che si incrocia con le vicende narrate nel libro solo attraverso un elemento: la casa di Hill House, oltre ovviamente ai nomi di alcuni personaggi interni alla serie.  La storia originale di Shirley Jackson, benché sia un capolavoro della letteratura di suspense, mostrava al pubblico una classica storia paranormale dove tutta la concentrazione del lettore si basavano su una semplice domanda:  Ciò che viene visto è reale o frutto di allucinazioni e pazzia?

Eleanor Vance nella sua infanzia è stata protagonista di eventi poltergeist e per questo motivo il professor Montague decide di contattarla e di condurla per esperimenti sui fenomeni paranormali a Hill House, una dimora che si presuppone infestata. Insieme a lei ci saranno altri individui: Theodora, con poteri di percezioni extrasensoriali e Luke Sanderson, l’ultimo erede della famiglia Hill. 

La serie riprende solo alcuni aspetti del romanzo creando una storia completamente opposta dove la casa, Hill House, è solo un espediente per parlare di tematiche profonde dell’essere umano. Se volete trovare un prodotto cinematografico che rispecchia fedelmente il romanzo vi consiglio la visione de Gli Invasati del 1963 diretto da Robert Wise.7

Michiel Huisman, Victoria Pedretti, Elizabeth Reaser - The Haunting of Hill House Foto dal set
Michiel Huisman, Victoria Pedretti, Elizabeth Reaser – The Haunting of Hill House Foto dal set

Recensione di The Haunting of Hill House

Il prodotto finale è una storia di ottima fattura che gioca costantemente su più piani di lettura: narrativo, la classica vicenda di suspense e di fantasmi, tematica: i rapporti familiari e la loro importanza nonché il bisogno di superare i propri blocchi interiori. Il termine fantasma assume varie sfaccettature trovando il suo significato più intimo nei nostri sensi di colpa che non riescono a farci vivere. 

In The Haunting of Hill House lo spettatore ha subito la sensazione che i fantasmi visti all’interno della casa non sono un semplice frutto dell’immaginazione di cinque bambini, in special modo dei due gemelli Nell e Luke, ma che sono reali e ciò incute in noi uno stato di tensione per tutta la durata della serie tv.  

Impostare una storia in cui ci viene subito riferito: gli spiriti esistono, poteva rincorrere in un abbassamento della qualità del prodotto soprattutto dal punto di vista di sceneggiatura,  come accade nella seria antologica American Horror Story. In  The Haunting of Hill House il problema non sussiste grazie soprattutto alla penna dello sceneggiatore che è riuscito a creare dei personaggi di uno spessore e tridimensionalità unica. Ogni individuo della famiglia ci viene mostrato con i suoi difetti, ansie e paure e noi non possiamo che provare affetto e compassione per quegli sfortunati uomini che hanno vissuto eventi così drammatici, nell’infanzia, a cui non riescono a distanza di più di vent’anni a venirne fuori. Ognuno di loro affronterà in maniera personale Hill House ma il momento del duello finale sta per giungere. 

La miniserie si suddivide in due lassi temporali: in uno ci viene mostrato l’arrivo della famiglia a Hill House negli anni ’80, dovuto al padre che intende aggiustare quella casa in rovina per poi rivenderla a un prezzo elevato, e il tempo attuale in cui i figli dei Crain ormai adulti devono affrontare la vita di tutti i giorni. Ogni singola puntata è dedicata a un personaggio mostrandolo all’interno dell’abitazione e successivamente nella sua vita fino al momento della scoperta della morte della sorella Nell. Tutti gli eventi delle prime cinque puntate vanno a confluire nell’assurdo e inquietante funerale. 

The Haunting of Hill House è un puzzle dove tutti i pezzi in maniera inaspettata, puntata dopo puntata, vengono mostrati nel giusto riquadro assumendo un nuovo e macabro significato. Le scoperte della misteriosa Stanza Rossa e della donna con il collo spezzato sono incredibili e messe agli occhi dello spettatore con estrema eleganza. 

La puntata 1×05 mostra l’origine de La Donna con il collo spezzato. La scoperta del suo mistero è terrificante e angosciante, da non poter provare compassione per quell’individuo. Anche la puntata successiva è fatta tecnicamente molto bene, forse quella di miglior fattura, in cui dei fantastici piani sequenza mostrano i due piani temporali e i loro personaggi con una chiave registica incredibile e formidabile. 

La serie di Netflix sarebbe errato definirla come un prodotto Horror, lo spettatore non si spavento per ciò che vede, non ci sono inondazioni di sangue ma tutta la storia è impregna di attesa. The Haunting of Hill House è un prodotto di suspense unico e incredibile, noi assistiamo con angoscia e con terrore alle vicende dei personaggi senza chiudere gli occhi ma con il cuore in gola. Se volete una serie che vi tenga incollati allo schermo questa è quella che fa per voi. 

I movimenti di macchina a seguire e a precedere i personaggi, i carrelli, gli stretti corridoi bui e oscuri, le mille porte della casa, i cani che abbaiano, i pomelli delle porte che girano, le botte ai vetri e i muri che urlano, il graffiare dietro la parete, rendono Hill House la sere tv più inquietante mai vista. 

Da applaudire sono anche gli attori tutti perfetti nella loro parte, molti di loro erano alla prima esperienza in un prodotto cinematografico, come la stessa Victoria Pedretti nel ruolo di Nell adulta, altro grande interprete è Henry Jackson Thomas, famoso al grande pubblico per essere stato il protagonista di E.T

Significato del finale

Se non avete visto la serie tv vi consiglio di non continuare a leggere questa sezione della recensione essendo un immenso spoiler sul finale della serie.

The Haunting of Hill House scorre molto bene in tutte le puntate tanto che probabilmente avete anche voi mangiato le puntate una dopo l’altra. Nessun episodio ha deluso, ognuno aggiungeva senza troppi spiegoni, dei tasselli per spiegare la trama e dare uno sguardo appieno sulla vicenda. Nel finale ci sono elementi che ho apprezzato mentre altri non mi hanno soddisfatto. Il risultato finale mostra una storia che strizza l’occhio a Shining di Kubrick. 

Procediamo con ordine: scopriamo immediatamente il mistero della stanza rossa, l’angolo malvagio della casa, “lo stomaco” come dirà più avanti Nell. La stanza rossa assume l’aspetto di un luogo che l’individuo desidera: per alcuni una stanza di lettura e per altri una casa sull’albero. Questa invenzione è corretta anche se rileggiamo alcuni dialoghi precedenti.

Divertitevi ragazzi, se vi serve mi trovate nella stanza della lettura

–  Che stanza è la stanza della lettura? 

– Lascia stare la mamma, non sta tanto bene ultimamente

cit. The Haunting of Hill House

Questa scoperta è molto interessante poiché la stanza ricerca attraverso quella stanza di catturare e rinchiudere per sé l’anima di quell’individuo portandolo alla morte e pazzia. Ma ho degli interrogativi che non sono stati spiegati: Perché Hill House non vuole il padre, Hugh Crain, e non lo fa mai entrare nella stanza? Come mai sia Luke che Steven in alcuni momenti vedono entrambi la casa sull’albero nella stanza? Nessuno di loro si rende conto che quella è la stanza rossa?  

Il vero quesito rimane il primo, Hugh Crain non vive mai la casa per ciò che è e solamente, alla fine vede i mostri, un po’ come accade anche a Steven, il figlio più grande. Sembra quasi che la casa si ribelli solamente a Hugh non volendosi aggiustare e non volendolo dentro, benché come sappiamo alla fine, sarà proprio lui a rimanere dentro le mura di Hill House per salvare la propria famiglia.

Hugh: Quella casa è il posto più pericolo per tutti noi. Specialmente per te

Steven: Per me?

Hugh: Si, per te

Steven: Perché’?

Hugh: Ho letto il tuo libro. E sei l’ultima persona che dovrà mettere piede in quella casa per quello che hai scritto e per come l’hai scritto. […] So che hai visto un fantasma

cit. The Haunting of Hill House 

Nella puntata 1×08 Hugh incomincia ad aprirsi al primogenito Steven svelando alcuni avvenimenti presenti nel libro di Steven su Hill House ma che quest’ultimo non è riuscito a comprendere realmente. Dal dialogo che ne viene fuori risulta che Steven aveva visto il fantasma di un operaio che aggiustava l’orologio; ciò significa che per un breve momento era entrato in un “segno del tempo”, in cui passato e presente si mischiano. 

Secondo quanto viene detto nel dialogo sopra, Steven sarebbe a rischio di vita nell’entrare ad Hill House ma ovviamente entra dentro. Dopo qualche minuto incontra uno spirito, quello che perseguita da sempre Luke, raffigurato da un uomo gigantesco con bastone e bombetta in testa. Lo spirito lo fissa senza però fargli niente. Alla fine Steven entrerà nella stanza rossa, come gli altri fratelli, finendo in una dimensione alternativa dove i suoi conflitti interiori prendono vita; solo Nell riuscirà a salvarli dalla morte. 

In parole povere a nessuno di loro succede realmente qualcosa.  La casa lì imprigiona solamente nella stanza rossa e solo grazie all’Amore di Hugh per Olivia, deceduta vent’anni prima dentro la casa, li salveranno. 

I viaggi finiscono in incontri amorosi

cit. The Haunting of Hill House 

Il finale, benché non stoni, nel complesso della storia si rivela molto sdolcinato e la casa non un luogo malvagio in sé e per sé ma un posto che, come Shining, può condurre i più deboli alla pazzia e follia. La casa non vuole essere domata, ma allo steso tempo non intende fare del male a nessuno. Hill House è un luogo in cui si può vivere eternamente amando; nessuno spirito ha mai fatto del male ai suoi abitanti ma sono questi a non aver retto mentalmente la potenza della casa. Il vero malvagio alla fine è la pazzia di Olivia Crain che vuole tenere protetti i suoi bambini senza farli uscire e soffrire nel mondo esterno. 

Ho odiato nel finale la rappresentazione buonista d Nell, che senza più apparire la ragazza dal collo spezzato, salva tutti e fa un bello spiegone narrativo. 

Ora è tutto un po’ più chiaro. Era tutto sfasato. ll tempo intendo. Ho sempre pensato che il tempo fosse una linea, che i nostri giorni fossero come  tessere di un domino che cadono una sull’altra e così via. Solo giorni che si accasciano l’uno sopra l’altro in una lunga linea tra l’inizio e la fine… ma mi sbagliavo. Non è affatto così. I nostri giorni ci piovono addosso come pioggia o come neve o come coriandoli. […] La casa è come un corpo umano e che ogni casa ha degli occhi, delle ossa, una faccia. Questa stanza è come il cuore della casa, no, non come il cuore, lo stomaco […]  La stanza rossa indossava diverse maschere per tenerci fermi e calmi mentre ci digeriva

cit. The Haunting of Hill House

La casa alla fine li ha salvati rendendoli più forti di quello che erano, facendoli scoprire i propri limiti interiori.

Nel finale salvo solo l’ultima parte del passaggio di testimone della casa da padre e figlio e nel mostrare cosa è avvenuto nei momenti finali della trama. Molti sono i punti di domanda: Perché Nell ha dovuto vedere se stessa morta impiccata per tutta la sua vita, auto-terrorizzandosi?  Perché Luke è stato terrorizzato dal fantasma dell’uomo con il bastone anche fuori dalla casa e soprattutto cosa voleva? Come mai la casa se l’è presa con i gemelli e la madre? Cosa nasconde l’operaio dell’orologio e come mai la casa non voleva essere aggiustata?. 

Note positive

  • L’aver creato un horror particolare che analizza le tematiche umana e psicologiche
  • La regia e sceneggiatura
  • Gli attori
  • Il lavoro sul suono
  • Mostrare la storia su due piani temporali interconnessi tra loro

Note negative

  • Non aver approfondito alcuni aspetti
  • L’aver reso l’uscita dalla casa troppo semplice nel finale rendendo il conflitto solo come semplice dibattito interiore
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6 commenti

  1. Ho amato questa serie, non solo per il suo aspetto horror (mio genere preferito), ma soprattutto per i conflitti interiori dei personaggi e come hanno saputo affrontarli.

  2. Ho amato questa serie, non solo per il suo aspetto horror (mio genere preferito), ma soprattutto per i conflitti interiori dei personaggi e come hanno saputo affrontarli.

  3. Sinceramente non mi aveva intrigato dal trailer, non essendo amante degli horror, ma leggendo solo l’inizio della tua recensione, ho cambiato idea (mi sono fermata quando ho capito potessero esserci spoiler). Ti ringrazio quindi, perché sicuramente ci sarà una nuova aggiunta alla mia lista! 👍🏼

    • Spero che non ti deludererà! Una volta terminata fammi sapere il tuo parere. Buona visione 🙂

  4. Sinceramente non mi aveva intrigato dal trailer, non essendo amante degli horror, ma leggendo solo l’inizio della tua recensione, ho cambiato idea (mi sono fermata quando ho capito potessero esserci spoiler). Ti ringrazio quindi, perché sicuramente ci sarà una nuova aggiunta alla mia lista! 👍🏼

    • Spero che non ti deludererà! Una volta terminata fammi sapere il tuo parere. Buona visione 🙂

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