Toro scatenato (1980): il film che salvò la carriera di Martin Scorsese.

Trailer di Toro scatenato

Toro scatenato è un film del 1980 diretto da Martin Scorsese. Il film fu di particolare importanza per la carriere dell’autore italo-americano in quanto crocevia fondamentale nel suo percorso in seguito al fallimento, artistico e soprattutto economico, del film precedente, New York, New York. Se a questo si somma il complicato periodo passato da Scorsese in seguito all’abuso di droghe, si capisce come Toro scatenato sia stato un punto di svolta per il regista. Il lungometraggio biografico incentrato sul pugile Jake La Motta è stato restaurato nel 2018 dalla Cineteca di Bologna.

Trama di Toro scatenato

Nell’America di fine anni ’40, un pugile chiamato Jake La Motta (interpretato da Robert De Niro), soprannominato in seguito toro scatenato per l’abilità di dare e incassare colpi, proveniente dai luoghi violenti, razzisti e maschilisti del bronx americano, inanella una serie di vittorie fino a diventare campione mondiale dei pesi medi. La illogica condotta fuori dal ring sarà la causa del suo progressivo disfacimento, fisico e morale, di cui faranno le spese il fratello e aiutante Joey (interpretato da Joe Pesci) e la moglie Vickie. Così il pugile che aveva infuocato le arene dei palazzetti tra i flash abbaglianti dei fotografi durante i suoi incontri al cardiopalma, si riduce a ridicoli sketch comici in locali deserti e di dubbio gusto, abbandonato dalla gente che gli voleva bene (la famiglia) e finendo anche arrestato a causa di molestie su ragazze minorenni.

Recensione di Toro scatenato

Toro scatenato è uno dei film – simbolo del cinema di Martin Scorsese, regista italo-americano e icona di un periodo fondamentale della storia del cinema (anni ’70-’80) denominato new American cinema che lo ha visto scalare posizioni nella classifica del cinema d’autore mondiale al pari di altri registi americani di altissimo livello, emersi nello stesso periodo, quali Spielberg, Bogdanovich, Lee, Coppola, Allen.

In quest’opera Scorsese mescola il sottogenere dello sport movie con quello del gangster movie, a lui tradizionalmente congeniale. Le riprese durante gli incontri di Jake La Motta sono divenute un must del cinema: fortemente espressive, giocano continuamente tra rallentamento e accelerazione dell’immagine, approfittando dell’ottima fotografia in bianco e nero (intervallata in una breve sequenza dai colori dei filmini del protagonista sulla sua breve parentesi di vita felice) e dell’interpretazione maestrale del protagonista. I primi piani sul volto ferito e sanguinante del protagonista hanno un effetto potente ed emblematico.

Toro scatenato è la presentazione degli effetti dell’ambiente sociale su un uomo che, provenendo da un diverso contesto, avrebbe potuto trascorrere una vita indubbiamente migliore. Il bronx con i suoi valori correlati, tra cui dominano la violenza e l’odio prevaricatore, influenza il protagonista fino a fargli perdere la testa (eloquente la scena in cui vende la cintura d’oro a pezzi per pagarsi la cauzione dalla galera). Scorsese ha saputo descrivere analiticamente le situazioni che portano il pugile italo-americano alla totale dissoluzione, nella quale il tentativo di redenzione non arriva mai ad avere effetto. Le scene in cui avvengono i litigi con la moglie e il fratello sotto gli occhi dei figli attoniti raccontano la condizione di disagio e difficoltà sopra la quale si manifestano le vittorie sportive di La Motta.

L’interpretazione di De Niro, che gli valse l’oscar, è entrata di diritto nei manuali sulla recitazione e lo confermò tra i grandi dell’epoca (in quegli anni recitò anche in altri film maestosi come Taxi Driver, C’era una volta in America, Il cacciatore) al quale si affianca con brillantezza Joe Pesci. La fotografia di Chapman è l’ultimo tassello vincente in un’opera che a distanza di anni manifesta la sua impermeabilità al passare del tempo e si conferma tra i massimi risultati del grande maestro Martin Scorsese.

Ma io non sono Olivier, anche se mi farebbe piacere… e poi lo vorrei vedere sul quadrato recitare se con Sugar si misurasse chissà quante ne pigliasse. Per cui datemi un’arena, Jack il Toro si scatena, perché oltre al pugilato, sono attore raffinato.

Jake La Motta

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