Videodrome(1983): un horror di grande attualità

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Videodrome

Titolo originale: Videodrome

Anno: 1983

Paese: Canada

Genere: Horror, fantascienza, thriller

Produzione: Claude Heroux

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 1 hr e 29 (89 min)

Regia: David Cronenberg

Sceneggiatura: David Cronenberg

Fotografia: Mark Irwin 

Montaggio: Ronald Sanders

Musiche: Howard Shore

Attori: James Woods, Sonja Smits, Deborah Harry, Leslie Carlson

Trailer italiano

Film del 1983, scritto e diretto dal visionario David Cronenberg, che all’uscita in sala ebbe poco successo sia per il pubblico che per la critica, ma che con gli anni a venire è diventato un vero e proprio cult d’ispirazione per molti cineasti.

Trama del film Videodrome

“Morte a Videodrome. Gloria e vita alla nuova carne!”

— Max Renn

Max Renn, proprietario di una rete televisiva a contenuti exploitation, casualmente intercetta tramite un suo collaboratore una linea proveniente da Pittsburgh di nome Videodrome. I contenuti di questa trasmissione sono a dir poco estremi, vengono mostrati stupri, omicidi e violenze di ogni tipo. Max rimane ossessionato da Videodrome e cerca in tutti i modi di venire a contatto con i proprietari della rete per poterne acquisire i diritti. Ben presto però si troverà difronte a una situazione sconvolgente, dove reale e finzione si intrecciano e una nuova realtà va pian piano prendendo vita.

Recensione del film Videodrome

Capolavoro indiscusso del Body Horror, corrente cinematografica di cui Cronenberg è l’indiscusso maestro, Videodrome è un film estremamente attuale, sia per tematiche trattate che per stile di realizzazione e messa in scena dell’opera.

Sotto il piano registico nulla da dire, la regia è di altissimo livello, pulita, senza virtuosismi privi di significato, ma focalizzata nel raccontare degli eventi che vanno pian piano aumentando di intensità e che proiettano lo spettatore in un mondo allucinogeno dove la realtà cambia forma e dove nulla è come sembra. Nel film sono presenti scene al altissimo livello di tensione, come ad esempio la videocassetta carnificata o la pistola prima inserita e poi estratta dal corpo del protagonista, dirette in maniera spettacolarmente eccelsa, grazie anche all’aiuto di un trucco e alcuni degli effetti speciali più belli e realistici degli anni ottanta, realizzati dal grande Rick Baker. Gli effetti speciali sono strepitosi e ugualmente strepitosa è la fotografia diretta da Mark Irwin, che dà un tono molto freddo all’opera e ne esalta ogni singolo fotogramma. Meravigliosa è anche la colonna sonora del film, composta da Howard Shore, che ne esalta gli aspetti drammatici e dona un pathos unico all’opera.

A livello recitativo nulla da dire, il protagonista assoluto Max Renn è interpretato da un James Woods al massimo della sua forma e solo in poche altre occasioni regalerà interpretazioni tanto elevate. Buone anche tutte le altre performance dei ruoli secondari. L’aspetto maggiormente caratterizzante di Videodrome è però una sceneggiatura magistralmente scritta, caratterizzata da una profonda critica sociale espressa grazie ad un approccio di tipo filosofico-narrativo tra i più elevati che la storia del cinema ricordi.

Riflessioni filosofiche presenti nell’opera

“Lo schermo televisivo, ormai, è il vero unico occhio dell’uomo”

— Dott. O’Blivion

L’opera di Cronenberg presa in analisi offre allo spettatore delle grandi riflessioni, attuali oggi così come lo erano quattro decenni addietro. Il film fa leva sul problema della televisione, attualmente oggi potremmo parlare di mezzi elettronici in senso più largo (televisione, smartphone, social network e così via) che crea una nuova realtà, una realtà fittizia tanto reale da superare il reale. Questo problema è stato oggetto di lunghe discussioni da parte di alcuni dei più importanti filosofi del XX secolo, come Jean Baudrillard, il quale analizzando gli effetti della modernità sull’uomo si rese conto di come il virtuale, fasullo riuscisse ad avere un effetto reale e concreto sul corpo e sulle esperienze sensitive. Il film cerca anche di analizzare l’idea di morale, cosa è o no socialmente accettato e il perché di ciò. Per quale motivo si prova piacere nella violenza? Perché questo piacere sta negli anni diventando un qualcosa di socialmente accettato? Questo riprende molto le teorie di Jürgen Habermas, filosofo moderno di grande importanza, il quale sosteneva che l’opinione pubblica è un prodotto dei media, gestito e plasmato da quest’ultimi. Tutti questi temi sono estremamente attuali e verranno ripresi da Cronenberg in quello che può essere definito come il seguito non dichiarato di Videodrome, ovvero eXistEnZ del 1999.

Vi è poco da aggiungere, Videodrome è un film magnifico sotto tutti i punti di vista, un gioiello di cui tutti hanno sentito parlare, ma che purtroppo non molti hanno visto. Un film assolutamente da recuperare, così come anche il precedentemente citato eXistenz, per poter ammirare tutta la grandezza di Cronenberg.

Note positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Effetti speciali
  • James Woods

Note negative

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