Waves – Le onde della vita (2019). Il family-drama sul potere del perdono

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Trailer inglese di Waves

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

“Waves – Le onde della vita” è un film del 2019 diretto da Trey Edward Shults, noto per la sua profondità emotiva e la sua straordinaria regia. La produzione del film è stata gestita dalla A24, una casa di produzione cinematografica rinomata per il suo impegno nel portare in primo piano opere originali e stimolanti. Il progetto filmico è nato dalla visione di Shults, che ha voluto esplorare le dinamiche familiari e le conseguenze delle azioni umane attraverso una storia coinvolgente e visivamente sorprendente.

Il film ha debuttato in anteprima mondiale al Telluride Film Festival nel settembre 2019, guadagnandosi elogi dalla critica per la sua regia audace e le potenti interpretazioni del cast. La data di uscita internazionale varia da paese a paese, ma in Italia “Waves – Le onde della vita” è stato distribuito nel corso del 2020, portando la sua storia coinvolgente e le sue tematiche universali al pubblico italiano. Il cast del film vanta attori come Kelvin Harrison Jr., Taylor Russell, Sterling K. Brown e Renée Elise Goldsberry che portano in vita i complessi e sfaccettati personaggi del film. Harrison Jr. è noto per le sue performance in “Luce” e “It Comes at Night“, mentre Russell ha ottenuto elogi per il suo ruolo in “Escape Room“.

Trama di Waves – Le onde della vita

Tyler (Kelvin Harrison Jr.), 18enne studente afroamericano, trascorre la sua adolescenza tra scuola, allenamenti nella sua squadra di wrestling e serate con gli amici e l’amatissima fidanzata Alexis (Alexa Demie). La possibilità d’interrompere la sua carriera nello sport e la pressione imposta dal padre autoritario e pragmatico, lo getteranno in una spirale di frustrazione e autodistruzione. Nella seconda parte del film, la sorella minore Emily (Taylor Russell), tenterà di ricucire i pezzi della sua famiglia riscoprendosi attraverso l’amore per Luke (Lucas Hedges).

Fotogramma di Waves (2019)
Fotogramma di Waves (2019)

Recensione di Waves – Le onde della vita

All we have is now

 cit. Waves

Presentato al Telluride Film Festival e successivamente al Toronto Film FestivalWawes propone il perdono e la fragilità come contraltare al moderno machismo nocivo che non ammette fragilità e riflette sulle conseguenze delle aspettative martellanti e oppressive dei padri verso i figli.  In Italia l’uscita nelle sale  è prevista per il prossimo Maggio.   

Dopo il brillante esordio alla regia nel 2015 con Krisha, drama familiare dalle tinte thriller sul ritorno a casa di una donna appena uscita dal rehab, e la parentesi horror con It Comes At Night nel 2017, Trey Edward Shults torna ad indagare e a sviscerare ciò che evidentemente gli interessa di più nel suo cinema: ovvero le dinamiche e gli equilibri precari che reggono in piedi una famiglia. Ma se in Krisha l’elemento di distanza e di reclusione della protagonista rispetto al resto dei parenti erano al centro del racconto, in Waves la famiglia è una forza apparentemente coesa.

Ronald (Sterling K. Brown) è il tipico self-made man americano dal fisico nerboruto e dal carattere ruvido che non perde occasione per ricordare al figlio la durezza della vita riponendo (soprattutto) in Tyler le aspettative e le possibilità di vittoria che a lui sono mancate. La madre Catharine (Renée Elise Goldsberry) tenta di veicolare la mancata comunicazione tra i due, mentre (ancora nella prima parte) da sfondo rimane Emily, sorella minore più introversa e riservata.

La famiglia come possibile microcosmo che rispecchia la società dunque,allora perché non convergere all’interno del racconto familiare un’infinità di temi e di riflessioni sulla società americana moderna (la droga, i diritti delle donne, la giustizia)?.  Waves non si fa manifesto politico, né racconto di denuncia sociale. Benché la famiglia è afroamericana e il regista è un bianco che si fa portavoce delle vite nei neri nell’America di Trump, il film va oltre e trova la sua vera forza nel mostrare la forma mutante e mutevole dell’animo umano.

La sceneggiatura (scritta interamente da Shults)  è costruita non solo su un crescendo di emozioni, ma anche sulla percezione costante che qualcosa di tragico sta per accadere.  Il montaggio, prima concitato e nervoso, poi dal respiro più ampio e introspettivo nella seconda parte, è assieme alla colonna sonora originale di Trent Reznor e Atticus Ross la cornice che contribuisce a rappresentare appieno la parabola emotiva dei protagonisti.

Con il coetaneo Xavier Dolan il regista americano condivide la capacità nell’usare una colonna sonora che coniuga il presente (Tyler The Creator, Frank Ocean, Kendrik Lamar, Kanye West, Animal Collective) e il passato (Glenn Miller, Dinah Washington).

Sults guarda all’eleganza sentimentale di Wong Kar-wai, usa espedienti fotografici e ispirazioni prese dal videoclip, per passare al racconto diviso in due parti viste nel Moonlight di Jenkins, ai colori fluo dei fratelli Safdie, fino al lirismo e la ricercatezza del cinema di Malick.

Seppur a tratti il film sembra perdere la sua direzione e scivola in dialoghi e scene drama che ricordano quelle della reality tv, i 135 minuti sono sostenuti da performance di grande rilevanza, soprattutto quelle di Kelvin Harrison Jr e di Sterling K. Brown. Fra di loro spicca ancora una volta Lucas Hedges, che interpreta con delicatezza la vulnerabilità di ragazzo dai modi gentili che ritrova e perdona un padre assente e ora in fin di vita. In Waves le figure maschili, declinate in figure paterne e in figli, diventano centrali perché ribaltano sé stesse attraverso la forza rivoluzionaria di una ritrovata fragilità.

Kelvin Harrison Jr. in Waves (2019)
Kelvin Harrison Jr. in Waves (2019)

In conclusione

“Waves” si distingue come un film che va oltre la semplice narrazione familiare, esplorando temi profondi e attuali con maestria. Trey Edward Shults offre uno sguardo intimo sulle dinamiche interne di una famiglia afroamericana, mettendo in luce le tensioni e i conflitti che la permeano. Attraverso una sceneggiatura coinvolgente, un montaggio efficace e performance attoriali di grande impatto, il film trasmette un messaggio potente sulla fragilità umana e sulla forza del perdono. Pur presentando alcuni momenti di smarrimento, “Waves” resta un’opera cinematografica suggestiva e significativa, capace di lasciare un’impronta duratura nello spettatore.

Note positive:

  • Esplorazione delle dinamiche familiari: Il film offre una profonda analisi delle complesse relazioni all’interno di una famiglia afroamericana, consentendo al pubblico di riflettere sulle proprie esperienze familiari.
  • Profondità emotiva: Le tematiche affrontate nel film, come il perdono, la fragilità e le aspettative familiari, sono presentate con un’intensa profondità emotiva, che suscita una forte connessione emotiva nello spettatore.
  • Colonna sonora e montaggio: La colonna sonora coinvolgente e il montaggio incalzante contribuiscono a creare un’atmosfera coinvolgente e a guidare lo spettatore attraverso le emozioni dei personaggi.
  • Interpretazioni convincenti: Le performance degli attori sono lodate per la loro autenticità e profondità, portando alla vita personaggi complessi e coinvolgenti.

Note negative:

  • Perdita di direzione: In alcuni punti, il film sembra perdere la sua direzione, con scene che potrebbero risultare melodrammatiche o poco coerenti con il tono generale della narrazione.
  • Superficialità in alcuni temi: Nonostante l’ampia gamma di temi trattati, alcuni di essi potrebbero essere affrontati in modo superficiale, senza l’approfondimento necessario per esplorarli pienamente.
  • Pacing: Alcuni spettatori potrebbero trovare il ritmo del film un po’ lento, con alcune scene che si trascinano più del necessario, compromettendo la fluidità della narrazione.
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