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Westworld 3 – Il nuovo mondo
Titolo originale: Westword Season 3: The New World (2020)
Anno: 2020
Paese di Produzione: Stati Uniti d’America
Genere: Fantascienza
Distribuzione: HBO
Ideatori: Jonathan Nolan, Lisa Joy
Stagione: 3
Episodi: 8
Attori: Evan Rachel Wood, Jeffrey Wright, Ed Harris, Tessa Thompson, Aaron Paul, Vincent Cassel
Trama di Westworld 3 – Il nuovo mondo
2058. Il parco divertimento di Westworld ormai è solo un cumulo di macerie e la Delos deve riuscire a ritrovare un modo per poter sopravvivere, nel mentre un misterioso individuo sta completando un piano che per acquisire l’intero pacchetto di maggioranza della ditta tecnologica.
Dolores è giunta nel mondo reale intenta a completare il suo misterioso piano che sembra voler portare alla distruzione della razza umana per salvare la propria specie, ovvero le attrazioni. Lei non è l’unica attrazione presente nel nuovo mondo ma ritroviamo anche Bernard che sembra avere un ruolo di fondamentale importanza nel progetto di Dolores, interpretata da Evan Rachel Wood. Anche l’attrazione Maeve verrà riportata in vista da Engerraund Serac, l’uomo che vuole distruggere e annientare ogni individuo che può condurre il mondo sui binari sbagliati, partendo proprio da Dolores.
Il mondo umano presentatosi è gestito dall’Incite di Serac attraverso un sistema tecnologico, Rehoboam, che va a controllare e gestire la vita di ogni singolo umano condizionando le scelte e gli eventi stessi, andando a decidere chi deve vivere e chi morire, essendo una anomalia per la stessa razza umana. Lo scopo dell’intelligenza artificiale è portare a termine, a ogni costo, i suoi piani che si basano sulla pace e la prosperità del mondo. In questo contesto facciamo la conoscenza di Caleb Nichols, un uomo distrutto psicologicamente e schiavizzato, senza il suo volere e senza essere a conoscenza.

Recensione di Westworld 3 – Il nuovo mondo
Caleb: Chi sei tu Dolores?
Dolores: Io e te siamo molto simili
Westworld 3 – La terza stagione
Moltissimi prodotto seriali hanno visto nel corso delle loro stagioni una costante e omogenea perdita di pubblico, tra queste indubbiamente troviamo la serie evento HBO: Westworld. Il network americano dopo la conclusione del fantasy Game of Thrones ritrova nella mondo sugli androidi creato da Jonathan Nolan e Lisa Joy il proprio prodotto di punta, ma se il primo ha avuto un crescendo notevole di spettatori passando da un pilot visto da 2.22 milioni di americani all’ultima puntato con ben 13.61 individui incollati alla televisione. Westword – Dove tutto è concesso, nonostante un ampio budget a disposizione, sta vedendo crollare i suoi ascolti passando da 1.96 all’episodio conclusivo della terza stagione seguito solamente da 0.81 milioni di utenti, dimezzando totalmente il suo pubblico. Nonostante questi meri numeri Westworld è stata rinnovata per una quarta stagione e, contemporaneamente, gli ideatori hanno confermato l’idea di realizzare ben sei stagioni complessive per concludere interamente la narrazione iniziata nel 2016, questa scelta non può che far piacere dato che questa serie basata sul film omonimo di Michael Crichton risulta essere il prodotto più affascinante e di maggior fattura del panorama mondiale, mostrando ancora di più come l’HBO sia il network in grado di creare ottime serie dal punto di vista drammaturgico, di loro sono i capolavori Six Feet Under e I Soprano.
Westworld 3 – Il nuovo mondo è stata mostrata al pubblico a partire dal 15 marzo 2020 due anni dopo la seconda stagione “La porta” con un numero inferiore di puntate passando da dieci delle prime due season a otto singolo episodi sempre sulla durata più o meno di 1h. In questa capitolo le vicende riprendono la storia poco dopo gli eventi mostratici nel episodio 2X10 – Il Passeggero.
Ti hanno messo in una gabbia, hanno deciso come sarebbe stata la tua vita. Lo hanno fatto anche a me
Dolores in Westworld 3: La terza stagione

Pur rimanendo tematicamente fedele a sé stessa, Westworld 3 cambia genere aprendosi a tinte più proprie di un classico noir di spionaggio industriale con venature di fantascienza distopica; dove prima c’era uno stile Western rintracciamo una spy story tendente al poliziesco con ampi momenti di pura azione in cui i dialoghi stessi e l’introspezione dei personaggi sembra venire meno, sopratutto per i protagonisti delle passate stagioni come Bernard, Maeve e la stessa Dolores in cui non assistiamo a un reale percorso di formazione interiore e di approfondimento. Inversamente i personaggi presentatoci in questa terza stagione risultano di ampio interesse, grazie agli sceneggiatori che vanno a sviscerare a tutto tondo la loro psiche più intima mostrando al pubblico sia il loro background che le loro debolezze e punti di forza creando due caratteri di grande interesse anche per il proseguo dello show come Caleb Nichols ed Engerraund Serac interpretati ottimamente da due grandi attori come Aaron Paul e Vincent Cassel. Sorprendentemente gli autori riescono anche ad approfondire la psiche del vecchio nemico dello show come William “Uomo in Nero”, mostrando ancor di più i motivi che l’hanno spinto ad agire nel modo crudele visto nelle passate stagioni, ma in lui possiamo rintracciare il primo problema di questa stagione poiché gli sceneggiatori hanno dedicato al personaggio parecchi minuti di Westworld 3 donandogli un nuovo obiettivo da perseguire e all’ultima puntata, precisamente nei post – credit, sono andati a distruggere, in maniera piuttosto brutale, tutte le certezze del personaggio, riportandolo indietro alla seconda stagione.
La stessa fotografia ha visto un cambio netto dal punto di vista cromatico: dove prima c’era un colore caldo con paesaggi aperti dal sapore afoso tipico del mondo western, ora in Westworld 3 siamo catapultati all’interno di una città futuristica e asettica, mostrata, spesso e volentieri, dentro l’oscurità della notte che si rifà a una tinta tendente al blu e al nero che donando un senso di freddezza alla narrazione. La stessa scenografia si fa maggiormente tecnologica ispirandosi ai vari film di distopia e gli stessi spazi in cui si muovono i personaggi divengono più chiusi e stretti togliendo quel senso d’ariosità presente nelle prime due stagioni.
Se le prime due stagioni erano basate su una narrazione altamente non lineare piena di storie parallele e di molteplici piani temporali che andavano a creare una storia intrigante ma di difficile comprensione della narrazione, soprattutto per la loro dislocazione temporale, ecco che Westworld 3 – Il nuovo mondo fa esattamente l’opposto andando a realizzare una drammaturgia semplice e lineare in cui gli eventi scorrono in maniera fluida e in cui tutti i personaggi e le loro trame convergono insieme conducendo la storia nella medesima situazione. Tale scelta stilistica è indubbiamente corretta poiché è giusto andare a fare un po di chiarezza su ciò che è avvenuto fino a ora.
Purtroppo Westworld 3 non conduce la storia avanti sotto alcuni punti di vista come il concetto stesso di labirinto che rimane ancora una volta alquanto misterioso nel suo reale significato, inoltre si poteva scegliere di dare alla storia un respiro più ampio andando a mostrare più volte e in maniera più costruttiva le vecchie location che sono rimaste ai margini della storia in questa terza stagione.

La Libertà di Westworld 3
Il libero arbitrio non è libero
Poster di Westworld 3
Westworld 3 è una serie di rivoluzione come la seconda, qui il fuoco e le fiamme fuoriescono con Dolores dal parco delle attrazioni della Delos e si immettono nel mondo reale facendoci scoprire però che gli stessi umani vivono una situazione similare a quella che Dolores stessa aveva vissuto: nessuno è libero, ma una intelligenza artificiale Rehoboam, per mano di Serac, ha realizzato una tacita dittatura e manipolazione stessa dell’umanità, questi vengono, come se ipnotizzati, trasformati in ciò che questo sistema vuole che loro siano; l’uomo ritenuto un’anomalia, proprio come un robot, riceve una sorta di lavaggio del cervello venendo reimpostato per essere ciò che quella società ha bisogno che lui sia per loro. In questo senso il personaggio di Caleb Nichols è funzionale per mostrare la stessa struttura del mondo umano che è più simile a quelle delle attrazioni che quella che la stessa Dolores avrebbe creduto. Chi siamo? Le scelte svolte sono autentiche oppure del tutto mosse prevenute da un algoritmo? Questi sono i dubbi di Caleb ma anche di William, che non sa più quanto le sue scelte siano autentiche o mosse da altri e su chi sia il suo reale sé interiore, se il lui fuori dal parco o il lui nella realtà?
Il senso di libertà assume un nuovo significato e una nuova prospettiva grazie all’introduzione di Serac, l’inventore di Rehoboam. Il sistema è stato realizzato per predire le anomalie ed evitare la fine della razza umana e per evitarla il sistema va a spiare la privacy degli umani manipolandoli e conducendolo a un destino da lui stesso stabilito per condurre l’umanità verso una sorta di sopravvivenza nel pianeta Terra evitandone la loro morte ed eventuali conflitti armati. In questo senso si pone un dilemma: quanto è importante la libertà di un singolo individuo, per il bene comune? È più importante il bene del mondo che la nostra scelta? La serie darà la sua risposta che vi lascio volentieri scoprire con la visione della terza stagione di Westworld.
In conclusione
Note positive
- I due personaggi: Caleb e Serac
- La storia lineare
- Fotografia
- Effetti speciali
Note negative
- La scena post – credit della 2×08
- La non evoluzione di Bernard, Maeve, Dolores