White Building (Venezia 78, 2021): un viaggio nelle giungle d’asfalto cambogiane

White Building

Titolo originale: Bodeng sa

Anno: 2021

Paese: Cambogia, Francia, Cina

Genere:  Drammatico

Produzione: Film Apsara

Distribuzione:

Durata: 1 hr e 30 (90 min)

Regia: Kavich Neang

Sceneggiatura: Kavich Neang, Daniele Mattes

Montaggio: Félix Rehm  

Musiche: Jean-Charles Bastion

Attori: Piseth Chhun, Sovann Tho, Hout Sithorn 

Trailer originale sottotitolato in inglese

White Building è un film del 2021 realizzato dal regista cambogiano Kavich Neang e presentato in anteprima alla 78ª edizione del festival del cinema di Venezia. La pellicola è stata molto apprezzata dalla critica veneziana, tanto da assegnare a Piseth Chhun il premio come miglior attore nella categoria Orizzonti.

Trama del film White Building

In una Cambogia super affollata, inquinata e priva di futuro, un giovane ragazzo di nome Samnang cerca di emergere per poter dare una svolta alla propria vita. Il protagonista, in compagnia dei suoi amici, gira per le strade di Phnom Penh cercando di racimolare qualche soldo per poter migliorare la propria vita e aiutare il padre e la madre.

Recensione del film White Building

Pellicola a tema sociale, che mostra la quotidianità dei “dimenticati”, di coloro che son privi di futuro e che difficilmente possono conquistarne uno. L’opera in questione mostra le difficoltà della vita di un giovane ragazzo cambogiano, schivato dalle ragazze perché troppo povero e poco ascoltato da dei genitori ignoranti e inamovibili dalle loro idee. La pellicola cerca di raccontare una parte della cultura orientale, che se da un lato è estremamente affascinante per via di alcuni aspetti religiosi e paesaggistici dall’altro versante ci si trova davanti a un degrado culturale e urbanistico impressionante rispetto ai modelli occidentali ai quali siamo abituati.

Interno delle residenze

Il film riesce nel suo intento, e il ritmo col quale vengono raccontati gli avvenimenti del protagonista e della sua famiglia non annoiano lo spettatore. La scrittura è notevole, molto ben scritti i dialoghi e il soggetto, anche se poco originale, risulta essere ottimale a quelli che sono i propositi dell’opera. Dal punto di vista registico e tecnico il film si presenta bene, buona la regia di Kavich Neang soprattutto negli spazi chiusi all’interno del White Building, il complesso all’interno del quale vive il protagonista e la sua famiglia, e anche il montaggio e la fotografia sono di buona qualità. Buona anche la colonna sonora di Jean-Charles Bastion, azzeccata e ben inserita nelle varie scene in cui è presente.

Notevole anche il comparto attoriale, con una menzione speciale a Piseth Chhun, che con la sua performance si porta a casa il suo primo premio di caratura internazionale e si lancia verso quella che potrebbe essere una grande carriera artistica.

Complessivamente il prodotto risulta essere benfatto, anche se poco ispirato ed originale a livello di soggetto, ben realizzato per quelli che erano i mezzi a disposizione e riesce nell’intento di raccontare le difficoltà del quotidiano all’interno di un territorio che più di stare in un altro continente sembra situato in un altro mondo.

Note positive

  • Regia
  • Tematiche sociali trattate
  • L’interpretazione di Piseth Chhun

Note negative

  • Trama poco originale

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