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Wrong Turn 6: Last Resort
Titolo originale: Wrong Turn 6: Last Resort
Anno: 2014
Paese: Stati Uniti d’America, Bulgaria
Genere: horror
Casa di produzione: Constantin Film, New Regency Productions, Summit Entertainment
Distribuzione: –
Durata: 1h 31m
Regia: Valeri Milev
Sceneggiatura: Frank H. Woodward
Fotografia: Martin Chichov
Montaggio: Don Adams, Cameron Hallenbeck
Musiche: Claude Foisy
Attori: Anthony Ilott, Chris Jarvis, Aqueela Zoll, Sadie Katz, Rollo Skinner, Billy Ashworth, Harry Belcher, Joe Gaminara
Trama di Wrong Turn 6: Last Resort
Il film inizia con una coppia di fidanzati che durante una gita in bici viene uccisa in modo brutale da tre creature orrende. L’attenzione si sposta su un giovane, Danny, che ha ereditato da due genitori sconosciuti un albergo sontuoso immerso nella foresta. Quando si reca sul posto insieme alla sua ragazza e ai suoi amici scopre i terribili segreti della sua stirpe. Denny si sente legato a quel luogo, mentre i suoi amici sono vittime delle atrocità perpetrate da una progenie cannibale.

Recensione di Wrong Turn 6: Last Resort
Il filone Wrong Turn è giunto al sesto capitolo, Wrong Turn 6: Last Resort. La saga ha inizio nel 2003 con Wrong Turn – Il bosco ha fame e ha le caratteristiche dell’horror splatter-slasher.Una famiglia antropofaga vive in un bosco cacciando chiunque si trova nei paraggi: abbattono le vittime e le torturano violentemente. Sono esseri deformi e spietati, generati da relazioni incestuose. Fanno uso di trappole, arco, asce e coltelli, tutto l’occorrente per catturare, squarciare e uccidere le loro prede per poi divorarne le carni.
La prima pellicola diretta da Rob Schmidt è la migliore e la consiglio vivamente agli appassionati. Dal 2007, da Wrong Turn 2 – Senza via d’uscita, invece la distribuzione avviene direttamente per l’home video, perdendo qualità sia nel cast che nella sceneggiatura. Tuttavia, per gli amanti del genere, l’intero filone si lascia guardare perché punta sulla durezza delle scene e sulla mostruosità di questi esseri consanguinei che ammazzano con ferocia. Il filo conduttore a livello tecnico che mantiene una certa qualità è la fotografia. Essa permette la crudezza di certi quadri sanguinolenti, con effetti ben realizzati. Gli assassini impressionano e il dettaglio è mostrato nitidamente. I colori non hanno toni esagerati e danno l’idea reale di quello che accade. Lo script dal secondo capitolo in poi, e mano a mano con i successivi, assume una certa routine risultando volutamente vacuo, basandosi sullo schema – cliché del gruppo di ragazzi alle prese con amplessi, bollenti spiriti e nudità per poi essere trucidati brutalmente. Mentre fino al quinto i Wrong Turn entrano subito nel vivo della vicenda, tenendo in pugno l’attenzione dello spettatore, il sesto da questo punto di vista ha un calo notevole e si salva solo nel finale. A dominare per una buona parte del film infatti è la piattezza. La sceneggiatura manca di sviluppo presentando incoerenze con gli altri lungometraggi e la regia temporeggia troppo prima di un accadimento. Wrong Turn 6: Last Resort è il prequel della saga e paradossalmente è il più deludente. La saga però continua con un settimo capitolo, uscito nel 2021 per la regia di Mike P. Nelson.