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Il baracchino
Titolo originale: Il Baracchino
Anno: 2025
Paese: Italia
Genere: commedia
Casa di Produzione: Lucky Red, Amazon Prime Video
Distribuzione italiana: Amazon Prime Video
Ideatore: Nicolò Cuccì, Salvo di Paola
Stagione: 1
Puntate: 6
Regia: Nicolò Cuccì, Salvo di Paola
Sceneggiatura: Matteo Calzolaio, Nicolò Cuccì, Salvo di Paola, Tommaso Renzoni
Montaggio: Nicolò Cuccì, Salvo di Paola
Musica: Giuseppe Vasapolli, Mariano Restivo, Nicolò Cuccì, Salvo di Paola
Doppiatori: Pilar Fogliati, Lillo Petrolo, Pietro Sermonti, Frank Matano, Edoardo Ferrario, Luca Ravenna
Trailer de “Il baracchino”
Informazioni sulla stagione e dove vederla in streaming
Il Baracchino è la nuova serie originale di Amazon Prime Video, si tratta di sei episodi che indagano sulle sorti future del Baracchino, un locale di stand-up comedy che si dirige verso il fallimento, ma che potrebbe essere salvato dall’intraprendenza di Claudia.
La serie, ideata e diretta da Nicolò Cuccì e Salvo di Paola, vanta un cast di talenti eccezionali come Pilar Fogliati, Lillo Petrolo, Pietro Sermonti, Edoardo Ferrario e Luca Ravenna.
La prima stagione è distribuita da Prime Video, gli episodi sono disponibili sulla piattaforma a partire dal 3 giugno 2025.
Trama de “Il baracchino”
Il Baracchino, ex tempio della comicità, si sta dirigendo verso la chiusura. Maurizio, il proprietario del locale, è stanco ed è pronto a chiudere, ma la giovane ed ambiziosa Claudia si propone per risollevare le sorti di quel luogo che era tanto caro a sua zia Tatiana. Claudia lancia una serata Open Mic, ingaggiando diversi comici stravaganti.
Recensione de “Il baracchino”
Il Baracchino ha l’ambizione di essere la prima serie animata italiana Amazon Original ad approdare sulla piattaforma. Non è ambiziosa solo per questo, ma anche per il tema che decide di trattare. Nel 2025 non è semplice parlare di stand-up comedy; in una società dove la comicità è controllata dal meme, esibirsi live su un palco è diventato molto difficile, specialmente per le nuove leve che non hanno ancora un nome. Questo fenomeno viene fuori quando lo spettatore fa la conoscenza del Baracchino, un locale che un tempo era pieno di comici straordinari come Jimmy Sorriso e La signora Maisiello, ma che adesso non riesce a stare al passo coi tempi. Tra nostalgia e malumore, ormai le uniche speranze sono riposte in Maurizio e Claudia: il primo è l’unicorno che gestisce il locale, ma che non ha più fiducia nel progetto, la seconda è una giovane donna che vuole tenere viva la memoria di sua zia Tatiana, un tempo considerata la migliore nell’ambiente. Aprendo una possibilità all’Open Mic, Claudia fa entrare nella serie delle personalità che si distinguono anche grazie alla tipologia di animazione che è stata curata dallo studio Megadrago. Alcune sono delle marionette, altre sono in 3D, in stop-motion, oppure sono realizzate in animazione tradizionale. Presentando animali antropomorfi e umani che collaborano, si detestano o che interagiscono in altri modi, gli ideatori Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola sembrano richiamare la comicità di BoJack Horseman, dove c’è un umorismo strampalato, ma anche una storia piena di momenti bui, con personaggi irriverenti ma profondamente devastati all’interno. Non manca un omaggio ad un personaggio originale di Prime Video: se Maurizio può rispecchiare BoJack Horseman, Claudia è una rappresentazione fedele di Midge Maisel, protagonista della serie La fantastica signora Maisel, la quale viene citata in modo storpiato. Infatti, Claudia è ambiziosa proprio come lei, è vivace, spiritosa e dinamica, inoltre le sta a cuore il futuro della comicità al femminile. Il Baracchino ne ha per tutti i gusti: fa ridere il pubblico più anziano tramite delle battute classiche, ma anche il giovane che si può rispecchiare in alcuni personaggi più moderni, come la ciambella Donato. Tornando al discorso della diversità, la serie ha dei personaggi variegati, proprio come un vero spettacolo; si può incontrare il piccione sboccato Luca, si può apprezzare la comicità inespressiva del tristo mietitore, c’è la comicità toscana di Leonardo Da Vinci, la presenza discutibile di John Lumano, oppure ci sono le quote rosa rappresentate dall’eco-ansia di Rita e dal repertorio di attualità di Noemi. Tutti i personaggi sono ben scritti e rappresentati, anche coloro che partecipano di meno all’azione sul palco come il bistrattato Gerri e l’icona Larry Tucano. Attraverso una comicità frizzante, fatta di battute che mirano a riprodurre i tempi comici della stand-up, la serie scorre piacevolmente, mettendo sul piatto sei episodi ben costruiti per divertimento e qualità della trama.
L’idea di raccontare la vicenda come se stessimo guardando un documentario risulta carina, ma al tempo stesso poco originale, dato che è stata già approcciata recentemente dal prodotto d’animazione Dream Productions. Inoltre, la messa in pratica dell’idea sembra un po’ macchinosa, dato che non si capisce bene quando è in funzione la ripresa del documentario e quando non lo è. In diverse scene si capisce che i personaggi parlano in macchina, ma in altre situazioni dove ci sono flashback o momenti più intimi, non si capisce se c’è l’utilizzo del documentario o meno.
Il cast porta una qualità maggiore alla serie, è composto da talenti rinomati come Lillo Petrolo, Pilar Fogliati e Pietro Sermonti, ma ci sono anche maestri del microfono come Michela Giraud, Edoardo Ferrario e Luca Ravenna.
Il Baracchino si propone di portare un contenuto diverso nel vasto panorama delle serie animate, proponendo al pubblico un perfetto mix di leggerezza e situazioni tragicomiche.
In conclusione
Il Baracchino è una serie animata ben sviluppata, utilizza un efficace mix di stili di animazione, coinvolgendo il pubblico grazie alla qualità della storia e alle battute divertenti.
Note positive
- Trama
- Cast
- L’audacia nella scelta del tema principale
- Battute comiche fresche e mai banali
Note negative
- L’utilizzo del documentario per raccontare la storia
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Animazione |
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazioni |
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Emozione |
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3.8
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