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Juniper – Un bicchiere di gin
Titolo originale: Juniper
Anno: 2021
Nazione: Stati Uniti d’America, Nuova Zelanda
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Sandy Lane Productions, Long + Short Story Studio, New Zealand Film Commission
Distribuzione italiana: Trent Film
Durata: 1h 30min
Regia: Matthew J. Saville
Sceneggiatura: Matthew J. Saville
Fotografia: Martyn Williams
Musiche: Mark Perkins, Marlon Williams
Montaggio: Peter Roberts
Attori: Charlotte Rampling, Marton Csokas, George Ferrier, Edith Poor, Carlos Muller, Tane Rolfe, Maaka Pohatu, Cameron Carter-Chan
Trailer di “Juniper – Un bicchiere di gin”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Proiettato in anteprima all’Ischia Film Festival e accolto calorosamente dal pubblico nelle arene estive, il film ha come protagonista l’attrice di culto Charlotte Rampling, candidata all’Oscar® e premiata con l’Orso d’oro alla carriera, presente e celebrata proprio a Ischia. In “Juniper – Un bicchiere di gin” di Matthew J. Saville, che sarà distribuito da Trent Film nelle sale dal 3 ottobre 2024, Rampling interpreta Ruth, una nonna dal passato avventuroso come fotografa di guerra, amante della vita e del gin, ora costretta a vivere con il nipote Sam, interpretato da George Ferrier (noto per il ruolo in “Uno di noi sta mentendo” su Netflix). Questa convivenza inaspettata trasformerà profondamente entrambi, dando vita a un autentico legame familiare che condurrà Sam a riscoprire il valore della vita e Ruth a confrontarsi con l’ultima fase della sua esistenza.
Trama di “Juniper – Un bicchiere di gin”
Sam, diciassettenne tormentato e ribelle, ha un passato difficile che lo ha portato a scontrarsi con il padre e a disinteressarsi della scuola. Quando rientra a casa dal collegio, scopre che la nonna inglese, Ruth, si è trasferita da loro per problemi di salute. Ruth, un’ex fotografa di guerra con una vita piena di avventure, è caratterizzata da una forte passione per il gin e un’energia non convenzionale. Sam si ritrova presto in conflitto con il suo carattere deciso e i frequenti momenti di ebbrezza. La loro relazione, già difficile, diventa ancora più complessa quando Sam rimane bloccato a casa durante le vacanze scolastiche insieme a lei e all’infermiera Sarah. Tuttavia, questa convivenza forzata tra due personalità ostinate porterà Sam a riscoprire la gioia di vivere e Ruth a riflettere sulla fase finale della propria vita.

Recensione di “Juniper – Un bicchiere di gin”
– “Moriranno due persone in quella stanza?”
– no non è venuta qui a morire, ma per stare meglio e per incontrarti”.
In questo breve dialogo tra un padre irrisolto e un figlio che vive le sue giornate ponendosi molte domande sul passato e chi sia, c’è tutto quello che Matthew J. Saville ha deciso di raccontare attraversi gli sguardi di Charlotte Rampling, punta di diamante della storia di legami e radici. C’è Sam, un nipote complicato, un padre impegnato a scappare e una nonna che vuole vivere secondo i suoi valori. Questo è Juniper e tanto altro.
Saville scatta complessivamente fotogramma dopo fotogramma molteplici sensazioni, sguardi di dolore, silenzi, parole di rabbia e rimorso e anche tanta dolcezza. Affida alle riprese tra le montagne, ai paesaggi bucolici ma soprattutto alla luce dell’alba, un messaggio: lasciate che le vostre radici ritrovino sempre in un modo o nell’altro un legame affettivo verso il quale tendere per ritrovare in fondo quello che si pensava di aver perso per sempre.
Lo sguardo accigliato di Charlotte Rampling travolge la macchina da presa e gli occhi pieni di malinconia del giovane nipote diciassettenne Sam, interpretato da George Ferrier.
Le sensazioni che cercano di creare una connessione con il pubblico non bastano a travolgere lo spettatore quanto basterebbe per immergersi nella storia a sfondo drammatico familiare. Rampling sostiene dunque una dura responsabilità, supportare quel dolore soffocato da una sceneggiatura scarna e imprecisa sia nella lenta narrazione che nello scioglimento del dramma.
Sembra mancare una chimica centrale all’interno delle vicende ed elemento ancora più importante, ciò che legherà per sempre la nonna dinamica e alternativa come la signora Ruth al giovane nipote. Saville calca le note malinconiche attraverso riprese su lunghi piani e primissimi piani della protagonista, musiche cariche di emozioni contrastanti colorano la trama e vestono le sequenze, ma questo non basta a rendere purtroppo la storia di Ruth e Sam davvero travolgente dall’inizio alla fine.
Il film di Saville si spenge e si scarica proprio dove potrebbe caricarsi e lasciare il segno. Qualcosa di indefinito arriva così soprattutto nella seconda parte della vicenda al suo pubblico, tralasciando in fase di scrittura dei soggetti stessi, punti poco chiari e piuttosto superficiali.
Un vero peccato visto il potenziale inespresso rispetto a una trama lineare e poco originale che doveva farsi carico di raccontare con intensità il fluire del tempo, dei rapporti che cambiano e delle crepe familiari segnate da traumi infantili e lutti improvvisi.
C’era veramente bisogno di una storia quindi come questa? Forse no, peccato davvero.

In conclusione
“Juniper – Un bicchiere di gin” esplora i legami tra generazioni e le possibilità di riconciliazione, ma non riesce a rendere questa narrazione una completa esperienza emotiva. Charlotte Rampling dona al film una presenza potente e toccante, ma la trama non raggiunge la profondità necessaria per coinvolgere appieno lo spettatore. Pur con momenti toccanti e una fotografia suggestiva, il film si ferma a un livello superficiale, mancando quel legame necessario tra i protagonisti per dare alla storia un impatto duraturo.
Note positive
- Direzione della fotografia
- Attrice
- Recitazione
- Musiche
Note negative
- Sceneggiatura
- Caratterizzazione dei personaggi
- Dialoghi
