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Passeggeri della notte
Titolo originale: Les passagers de la nuit
Anno: 2022
Nazione: Francia
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Nord-Ouest Film, Arte France Cinéma, Canal +
Distribuzione: Pyramide Distribution.
Durata: 1h 51 min
Regia: Mikhaël Hers
Sceneggiatura: Mikhaël Hers, Maud Ameline, Mariette Désert
Fotografia: Sébastien Buchmann
Montaggio: Marion Monnier
Musiche: Anton Sanko
Attori: Charlotte Gainsbourg, Noée Abita, Quito Rayon Richter, Megan Northam, Emmanuelle Béart.
Passeggeri della Notte è l’ultimo film del regista francese Mikhaël Hers, presentato in concorso alla 72esima Berlinale e arrivato in Italia grazie al Festival del nuovo cinema francese Randez-Vous. La pellicola racconta una storia intima e famigliare che trasporta lo spettatore nella Parigi degli anni ’80 ed è sorretto dall’interpretazione di Charlotte Gainsbourg. L’uscita in Italia è prevista per l’autunno 2022.
Trama del film Passeggeri della Notte
Nella Parigi degli anni ’80, Elisabeth (Charlotte Gainsbourg) è una donna che, dopo essere stata lasciata dal marito, si ritrova a dover occuparsi da sola dei suoi due figli Matthias e Judith e a dover iniziare un nuovo lavoro come centralinista in una radio notturna. La vita della famiglia sarà stravolta dall’incontro con la giovane Talulah, una ragazza senza dimora che verrà accolta da Elisabeth come una nuova figlia.

Recensione del film Passeggeri della Notte
Passeggeri della Notte è un film intimo e dolce, che si discosta dal panorama cinematografico attuale, catapultando lo spettatore nella Parigi degli anni ’80. Dal contesto generale di manifestazioni e lotte politiche, ci si sofferma sul particolare di una singola vita, quella di Elisabeth, una donna in cerca di sé stessa dopo l’abbandono del marito. L’interpretazione magistrale di Charlotte Gainsbourg rende il personaggio realistico e a tutto tondo, fornendo il ritratto di una donna complessa, che cerca di prendere il controllo delle proprie fragilità per tenere le redini della propria vita e di quella dei suoi figli. La Gainsbourg si dimostra perfettamente a suo agio nel suo ruolo, bilanciando leggerezza e profondità, senza sfociare nell’eccesso o nel cliché.


Il potere delle relazioni
La storia di Elisabeth si intreccia a quella della giovane Talulah (Noée Abita), una ragazza frutto della sua epoca e del contesto sociale, che si ritrova sola e senza dimora. Il suo bisogno di affetto e di famiglia sarà colmato da Elisabeth, che deciderà di ospitarla e di prendersi cura di lei, e da suo figlio Matthias, con cui instaurerà una storia d’amore. Il personaggio di Matthias, interpretato da un giovane Quito Rayon Richter al suo secondo lungometraggio, ricorda a tratti il Jean Pierre Leaud nei film di Truffaut, che si muove impacciato per Parigi ed è perennemente in cerca dell’amore. Attraverso il suo personaggio e quello di Talulah, ispirato all’attrice Pascale Ogier, il regista dichiara il suo amore per il cinema, facendo scandire le tappe della loro relazione attraverso il magico rito della sala cinematografica.
La famiglia come risorsa
All’interno dei sette anni coperti dal film, i personaggi si evolvono e riscoprono la propria individualità attraverso l’appartenenza alla famiglia. A differenza di molte altre pellicole in cui le relazioni domestiche sono descritte come disfunzionali e distruttive, in questo caso tutti i membri nel nucleo si sostengono e si ispirano a vicenda, crescendo insieme e imparando l’uno dall’altro, al fine di guadagnare poi una propria autonomia con cui affrontare la vita fuori casa.

Un viaggio nel tempo
La volontà di girare un film ambientato negli anni ’80 risponde all’esigenza del regista di voler ritornare nella Parigi della sua infanzia, mettendo in scena un periodo storico che non è riuscito a vivere a pieno perché troppo piccolo. Hers sceglie di concentrarsi sulla ricostruzione delle sensazioni e dei colori dell’epoca, lasciando da parte l’artificiosità della ricostruzione storica dei dettagli. Il film è ambientato nel XV Arrondissement, un quartiere residenziale della capitale francese caratterizzato da un’architettura moderna, viali ampi e grattacieli, che si discosta dall’immaginario comune della città.
L’immersione negli anni ’80 è resa ancora più intensa e reale attraverso l’utilizzo di materiali di archivio, filmati amatoriali dell’epoca che si intrecciano alle scene del film, giocando con i formati e facendo viaggiare nel tempo personaggi e spettatori. Non mancano i riferimenti cinematografici, con cui Hers omaggia i maestri del cinema francese come Jacques Rivette e Éric Rohmer.
A completare il viaggio nel passato sono sicuramente i costumi e le musiche, tra cui spicca Et Si Tu N’existais Pas di Joe Dassin, scritta da Toto Cutugno, che riecheggia come un inno accompagnando i momenti di maggiore condivisione.

In conclusione
Nonostante la trama del film sia piuttosto semplice, Hers riesce a proporre un film godibile, che non perde il ritmo per tutti e tre gli atti. L’interpretazione di Charlotte Gainsbourg e la totale immersione negli anni ’80 francesi valgono sicuramente la visione.
Note positive:
- L’interpretazione di Charlotte Gainsbourg.
- L’utilizzo creativo e suggestivo dei materiali d’archivio.
- La colonna sonora.
Note negative:
- Trama poco originale.