Resoconti dalla Mostra di Pesaro 2025 con tutti i vincitori

Due chiacchiere sulla 61ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro con i suoi numerosi cortometraggi.

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Nel 2025 a Pesaro è possibile rintracciare il meglio del nuovo cinema. Se altri festival, come Venezia o Roma, fanno molto parlare di sé per red carpet e star a Pesaro il centro di tutto è la cinefilia dura e pura. Anche quest’anno il festival ha dato la possibilità di guardare da vicino il meglio delle cinematografie emergenti, tentativi sperimentali di esplorazioni nuove dell’arte cinematografica che, se non fosse per festival come questo difficilmente troverebbero luce

A seguire il meglio di ciò che la redazione ha potuto vedere in questi giorni

Innesti neri e Bianchi

Federica Foglia è una regista che da anni lavora col materiale d’archivio. Quest’ultima sua opera è una raccolta di home movies sul “processo culturale che si affronta per diventare una donna”. Il lavoro di Foglia è sempre al confine fra cinema sperimentale e video-arte e questa sua ultima opera ne è l’ennesima conferma. Lei stessa descrive quest’opera come un atto necessario per accettare “il decadimento di un’immagine”

The Eggregore’s Theory

Interessantissimo cortometraggio di Andrea Gatopoulos realizzato con l’intelligenza artificiale.

Ambientato in un mondo distopico in cui le parole trasmettono un veleno il corto di Gatopoulos si distingue per l’innovativa capacità con cui riesce a integrare le sue immagini “artificiali” all’interno di una narrazione che proprio sulla progressiva spersonalizzazione del mondo sembra trovare il suo centro

Majonezë

Qualche anno dopo Tria: Del sentimento del tradire (presentato a Venezia orizzonti) la giovane regista marchigiana Giulia Grandinetti torna una nuova opera che presenta lo stesso tipo di aggressione sensoriale veicolata tramite l’uso di un linguaggio cinematografico netto e iper-stimolato (fra tagli improvvisi di montaggio e colorazioni iper-sature).

Come in Tria ancora una volta al centro di tutto uno scenario pseudo-distopico fa da contraltare al desiderio di ribellione e a una certa idea di liberazione femminile che sembra trattata in maniera estremamente diversa dai codici contemporanei più mainstream.

Manifesto della 61ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro
Manifesto della 61ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

I vincitori della 61ª edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

La giuria internazionale, composta da Rodrigo D’Erasmo, Anna Marziano e Alain Parroni, ha consegnato il Premio Giuria Internazionale della 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema Al Basateen di Antoine Chapon con la seguente motivazione: “Un film che trasforma un paesaggio pubblicitario in un paesaggio di resistenza, dando voce agli abitanti di un quartiere che prosegue l’opposizione a un regime ingiusto. La promessa del mero lusso e l’incuranza verso la degradazione dell’ecosistema viene contrastato visivamente e sonoramente con l’ambizione di saldare lo spazio reale a quello immaginario. Giocando sul fragile equilibrio tra il mondo digitale e quello fisico, riafferma il ruolo attivo nella ridefinizione del rapporto con il reale“.

Ci sono state poi due menzioni speciali, la prima è andata a 12 Asterisci di Telemach Wiesinger “per la sua acuta e profonda capacità di interrogarci apertamente sulla condizione del continente europeo, rivelando gli echi sinistri dei confini chiusi e delle guerre passate, rimettendo con urgenza nelle nostre mani la responsabilità singolare e plurale di opporsi attivamente alla violenza. In particolare, il film innova il rapporto tra suoni e immagini, attraverso la composizione di una pista sonora che diventa un vero e proprio saggio, da ascoltare e da leggere“.

La seconda menzione speciale è invece andata a Desire di Giuseppe Boccassini perché attraverso la pratica ecologica del riciclo delle immagini d’archivio, il film gioca con la forma del melodramma cercando di slegare lo slancio portante del desiderio dalle dinamiche di potere a esso connesse nella rappresentazione delle interazioni tra i generi, in un periodo che precede l’esplosione delle lotte per l’uguaglianza e che ci incinta a portarle avanti“.

I premi:

Premio Pesaro Nuovo Cinema a Gianni Amelio.

Premio Giuria Internazionale a Al Basateen di Antoine Chapon.

Menzioni speciali della Giuria Internazionale a 12 Asterischi di Telemach Wiesinger e Desire di Giuseppe Boccassini.

Premio Giuria Giovani a Al Basateen di Antoine Chapon.

Menzioni speciali della Giuria Giovani a Lo que creemos es lo que cuenta para nuestra vida di Assia Piqueras e Duas vezes João liberada di Paula Tomás Marques.

Premio SNCCI (critici cinematografici italiani) a 12 Asterischi di Telemach Wiesinger.

Menzione speciale SNCCI a Duas vezes João liberada di Paula Tomás Marques.

Miglior videoclip – Sezione Vedomusica: La mia parola di Shablo, Guè e Joshua, diretto da Enea Colombi.

Menzione speciale videoclip a J’existe di Novze, diretto da Marco Pacchiana.

Miglior film d’animazione – Sezione Pesaro Film Festival Circus: Flow di Gints Zibalodis.

Premio Lino Miccichè – Critica Cinematografica

Sezione A – Giovanissimi (riservata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado): 1° Bianca Cicala per il saggio su Conclave di Edward Berger 2° Diego Gessi per il saggio su Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini 3° Andreana Cimino per il saggio su L’abbaglio di Roberto Andò

Sezione B – Giovani (riservata agli studenti delle Università, Scuole di Cinema, Accademie di Belle Arti, Conservatori, ISIA, iscritti associazioni cinematografiche): 1° Davide De Conte per il saggio su The Brutalist di Brady Corbet 2° Gabriele Stefani per il saggio su Here di Robert Zemeckis 3° Samuele Beriotto per il saggio su The Substance di Coralie Fargeat

Premio (Ri)Montaggi – Il cinema attraverso le immagini a Spectral Existences di Giovanni Venturato. Menzione speciale (Ri)Montaggi a Coi piedi per terra di Eliana Iorio.

In conclusione

Fra interessanti masterclass con Gianni Amelio e sullo stato attuale della critica cinematografica Italiana anche nel 2025 la Mostra di Pesaro si dimostra particolarmente attenta all’intercettare nuovi linguaggi, dandogli giusta luce.

Molti autori italiani, e non solo, sono passati da Pesaro, e anche quest’edizione riconferma quanto realtà come queste siano essenziali per lo sviluppo e la sopravvivenza di un cinema, sperimentale, coraggioso, nuovo.

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Marco D'Agostino
Marco D'Agostino

Nasco nel 1998, inizio fin da bambino ad amare il cinema, arte che mi permetteva di proiettarmi in mondi e storie lontane.
Da allora guardo continuamente film, provenienti da ogni parte del mondo, di ogni genere e epoca.
Amo perdermi nell'immaginario di Wong Kar Wai e ho continuamente in mente il cinema di Terrence Malick.
Mi piacciono anche tanti film brutti che eviterò di citare.