
I contenuti dell'articolo:
Shelby Oaks – Il covo del male
Titolo originale: Shelby Oaks
Anno: 2024
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: horror
Casa di produzione: Paper Street Pictures, Intrepid Pictures, Title Media
Distribuzione italiana: Midnight Factory
Durata: 91 minuti
Regia: Chris Stuckmann
Sceneggiatura: Chris Stuckmann, Samantha Elizabeth
Fotografia: Andrew Scott Baird
Montaggio: Patrick Lawrence, Brett W. Bachman
Musiche: James Burkholder, The Newton Brothers
Attori: Sarah Durn, Camille Sullivan, Mason Heidger, Joe Quinn, Mariah Burks
Trailer di “Shelby Oaks – Il covo del male”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Shelby Oaks – Il covo del male rappresenta uno dei casi più sorprendenti del cinema indipendente contemporaneo. Nato nel marzo 2022 da una campagna di crowdfunding su Kickstarter, il progetto scritto e diretto da Chris Stuckmann ha raccolto in poche settimane oltre 650.000 dollari da più di 6.700 sostenitori, superando rapidamente il milione e stabilendo il record come film horror più finanziato nella storia della piattaforma, con un totale finale di circa 1,4 milioni provenienti da oltre 14.000 fan. Questo successo è stato reso possibile grazie alla credibilità autoriale di Chris Stuckmann, nato nel 1988 ad Akron, Ohio, e conosciuto come uno dei più influenti critici e content creator cinematografici della rete. Con il suo canale YouTube, aperto nel 2011, ha realizzato analisi critiche su numerosi lungometraggi, ottenendo milioni di visualizzazioni e superando i 2 milioni di iscritti. Proprio con Shelby Oaks – Il covo del male, Stuckmann ha debuttato dietro la macchina da presa in un lungometraggio, trasformando il sostegno del pubblico in parte integrante del progetto: i nomi di tutti i finanziatori sono stati inseriti nel poster ufficiale del film, un gesto di riconoscenza che sottolinea il legame tra autore e comunità.
Dopo diversi progetti, tra lungometraggi fatti in casa, corti, video e libri, Shelby Oaks rappresenta la produzione più ambiziosa per il regista, poiché tenta di allargare il raggio d’azione, coinvolgendo un pubblico internazionale; anche grazie ad un produttore esecutivo d’eccezione come Mike Flanagan. Il film, richiamando titoli come The Blair Witch Project, racconta una storia di presenze paranormali tramite un mix fra documentario e fiction, svolgendo un’operazione insolita, ma non nuova. Al centro della vicenda c’è la scomparsa di una youtuber di nome Riley, la quale non è mai stata dimenticata, specialmente da sua sorella Mia. Infatti, la donna partecipa a un documentario proprio per fare maggiore chiarezza circa gli eventi che portarono alla sparizione della sorella.
Era il 2016 e io e mia moglie stavamo girando il nostro quarto speciale annuale di Halloween, una serie di video festivi che pubblicavamo su YouTube ogni ottobre per celebrare la stagione delle streghe. Quell’anno abbiamo scelto come tema i film horror ambientati in “baite nei boschi” e abbiamo girato lo speciale in una baita sperduta nelle foreste del Tennessee. Abbiamo anche girato un segmento che prevedeva un pazzo mascherato e armato di coltello che documentava le sue uccisioni con una videocamera VHS. Durante il viaggio di ritorno a casa, eravamo ispirati e abbiamo discusso l’idea di adattare il segmento in un lungometraggio incentrato su dei ricercatori del paranormale che scompaiono. Ma quella che era iniziata come una storia su YouTuber scomparsi si è trasformata in qualcosa con implicazioni più profonde e oscure per i personaggi. La sceneggiatura aveva una struttura insolita e io ero un regista alle prime armi, quindi suscitare interesse per il film era praticamente impossibile. Alla fine, dopo molti mesi di tentativi falliti per ottenere finanziamenti e nonostante molti mi avessero sconsigliato di farlo, ho lanciato una campagna di crowdfunding, senza essere sicuro delle sue prospettive. Con mio grande stupore, Shelby Oaks – Il Covo del Male è diventato il film horror più finanziato nella storia di Kickstarter, raccogliendo quasi 1,4 milioni di dollari. Immensamente grati e più che intimiditi dall’improvvisa enormità del progetto, abbiamo deciso di realizzare il film.
Nota di regia
Oltre al successo della campagna di crowdfunding, Shelby Oaks – Il covo del male ha beneficiato di una spinta promozionale online senza precedenti. Già dal 2021 ha iniziato a diffondersi sul web il mistero legato all’ultimo avvistamento dei Paranormal Paranoids, avvenuto nel 2008, evento che costituisce la premessa narrativa del lungometraggio. Dal 2021 circolano infatti video e clip in stile found footage che hanno alimentato l’ambiguità tra realtà e finzione, coinvolgendo migliaia di utenti in un’indagine collettiva e trasformandoli in veri e propri “investigatori digitali”. In questo modo i Paranormal Paranoids si sono imposti come leggenda digitale autonoma, rafforzando l’identità dell’opera e amplificandone la portata virale. Da ciò ne è scaturita una delle campagne promozionali più efficaci dell’horror indipendente recente: un esempio di storytelling transmediale in cui narrazione e marketing si fondono, rendendo il pubblico parte integrante dell’esperienza e contribuendo a consolidare il mito del film ben prima della sua uscita ufficiale.
Al di là del marketing dietro alla pellicola, le riprese principali si sono svolte in Ohio a metà del 2022, e la sceneggiatura è stata co-scritta da Stuckmann insieme alla moglie Samantha Elizabeth. Dopo l’anteprima mondiale in Canada al Fantasia International Film Festival nel luglio 2024, per poi passare in rassegna in diversi festival di genere horror, il film è stato acquisito da NEON, che ha finanziato ulteriori riprese e ha rielaborato il montaggio. Tale operazione è stata sostenuta dall’icona dell’horror Mike Flanagan — autore di opere come Doctor Sleep, Midnight Mass e The Haunting of Bly Manor — che ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo.
Shelby Oaks – Il covo del male approda nei cinema italiani il 19 novembre 2025 grazie alla distribuzione di Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
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Trama di “Shelby Oaks – Il covo del male”
Mia Brennan è protagonista di un documentario dedicato alla sparizione di sua sorella minore, Riley, scomparsa dodici anni prima in circostanze misteriose. Durante le riprese, un uomo bussa alla porta della casa di Mia e si suicida. Quel gesto estremo e inspiegabile porta a nuove possibili indagini.
Sinossi estesa
Dodici anni dopo la misteriosa sparizione della sorella Riley, parte del gruppo di youtuber noto come Paranormal Paranoids, Mia (Camille Sullivan) vive intrappolata nei ricordi e continua a cercare risposte, nella speranza di ritrovare sua sorella ancora viva. La sua quotidianità viene brutalmente sconvolta quando uno sconosciuto si presenta dinanzi alla sua porta, pronuncia una frase enigmatica e si toglie la vita davanti a lei. Nella mano stringe una vecchia videocassetta, che riporta alla luce eventi connessi alle riprese effettuate dai Paranormal Paranoids nella cittadina abbandonata di Shelby Oaks, luogo chiave nella sparizione di Riley e della morte del resto del gruppo dei youtuber. A causa del video, per ciò che ritrova al suo interno, Mia si ritrova costretta a confrontarsi con il proprio passato, rivivendo traumi e paure infantile che hanno segnato la vita della sorella, come il misterioso uomo che la scrutava dalla finestra del secondo piano, ogni notte. Ora questa presenza sembra rivivere e sembra avere qualcosa a che fare con i misteriosi eventi avvenuti a Riley. Mia, che per dodici anni ha messo in pausa la sua stessa vita, incomincerà a effettuare un indagine che la condurrà verso la verità.
Recensione di “Shelby Oaks – Il covo del male”
Il film di Chris Stuckmann, parte da un finto documentario, per poi spostarsi velocemente sul tono della finzione, creando un impatto visivo davvero notevole. Attraverso questa fusione di tecniche narrative, il film ha la possibilità di diventare originale nei contenuti, anche se non si tratta del primo esperimento in assoluto da parte del cineasta. Se si parla di found footage, è chiaro che il film prenda ispirazione dal famosissimo The Blair Witch Project, che ha dato il via a diversi tentativi di imitazione. Ad ogni modo, Shelby Oaks ha una buona base di partenza, riesce a coinvolgere lo spettatore già dalle prime battute, introducendo un caso di sparizione; dove i protagonisti sono degli youtuber. Questo è un assist, involontario o non, per parlare della situazione del web al giorno d’oggi, poiché diversi youtuber e blogger si spingono molto oltre, compiendo azioni rischiose solamente per finalizzare determinati contenuti. Proseguendo su questa scia, il film, dopo una ventina di minuti, cambia totalmente rotta quando appare per la prima volta il presunto killer. Da lì in poi cessa di essere un finto documentario, tramutandosi in una storia di fiction a tutto tondo, dove Mia prende in mano la situazione con quel poco che ha.
Nonostante qualche momento morto e alcuni cliché tipici del genere, Shelby Oaks ha la capacità di creare emozioni forti. Non solo perché fa uso di jumpscares per richiamare l’attenzione, ma anche perché la sceneggiatura si basa su un rapporto di sorellanza che colpisce direttamente lo spettatore, tentando di creare empatia tra Mia e l’ipotetico osservatore. La forza sta proprio in un concept dettagliato, dove lo spettatore non può far altro che seguire con lo sguardo il percorso di Mia verso una speranza fioca, che la conduce nei luoghi più bui, sia fisici che immaginari. Tramite un uso sfizioso del sonoro e una scelta lungimirante della fotografia, Shelby Oaks si rivela terrificante minuto dopo minuto, concedendo al pubblico diversi brividi di paura. Infatti, il film si assume la responsabilità di creare scene di puro terrore, svolgendo il compito che dovrebbe svolgere qualsiasi horror di simile fattura: suscitare quell’emozione. Perciò, Shelby Oaks non ha inventato niente, ma ha creato qualcosa che merita di essere visto nel buio della sala cinematografica.
Purtroppo non tutto funziona, specialmente sul finale, dove avvengono cose interessanti, ma altre poco convincenti. Se da una parte è presente un ritmo serrato, con diversi momenti di alta tensione, dall’altra c’è la poca lucidità nel creare un epilogo che possa soddisfare, o quantomeno, dare un giusto finale alla storia di Riley. Dopo una costruzione solida, il regista preferisce andare sul sicuro, concludendo con un finale davvero scontato e poco incisivo.
In conclusione
Seguendo la tradizione di altri titoli found footage, come il famosissimo The Blair Witch Project, Shelby Oaks – Il covo del male riesce a coinvolgere lo spettatore utilizzando l’empatia, proponendo anche diverse scene di alta tensione che mettono paura allo spettatore; il tutto è impreziosito dal sonoro. Nonostante il ritmo serrato, il film cala qualitativamente sul finale, proponendo una soluzione poco incisiva.
Note positive
- Sonoro
- Diversi momenti che mettono paura allo spettatore
- L’audacia nella costruzione del concept
Note negative
- Finale poco incisivo
- Utilizzo di alcuni cliché del genere horror
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| Sceneggiatura |
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| Colonna sonora e sonoro |
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| Interpretazione |
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| Emozione |
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SUMMARY
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3.3
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