A piedi nudi nel parco: una commedia senza tempo

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A piedi nudi nel parco

Titolo originale: Barefoot in the park

Anno: 1967

Paese di produzioneStati Uniti d’America,

Generecommedia, sentimentale

Produzione: Hal B. Wallis

Distribuzione: Paramount Pictures

Durata: 106 min

Regia: Gene Saks

Sceneggiatura: Neil Simon

Fotografia: Joseph La Shelle

Montaggio: William A. Lyon

Musica: Neal Hefti

Attori: Robert Redford, Jane Fonda, Charles Boyer, Mildred Natwick, Herb Edelman, Mabel Albertson

Trailer in lingua originale del film A piedi nudi nel parco

Trama di A piedi nudi nel parco

Corie e Paul sono due novelli sposi che, dopo aver trascorso la luna di miele chiusi in una stanza d’albergo, iniziano la loro vita coniugale nell’appartamento che hanno appena comprato. Immediatamente Corie fa amicizia con il vicino di casa, Victor, un signore eccentrico e pieno di vitalità, che ritiene essere il compagno perfetto per sua madre. Il tentativo di combinare un appuntamento tra i due metterà però in serio rischio la sua stessa vita coniugale.

La recensione di A piedi nudi nel parco – I dialoghi

A piedi nudi nel parco si ispira all’omonima opera teatrale messa in scena da Neil Simon che ritroviamo, nel film, nei panni di sceneggiatore (qui potete trovare il copione dell’opera teatrale); proprio per questo motivo la trama del film risulta essere estremamente fedele a quella del gran successo di Broadway. A piedi nudi nel parco è una commedia sentimentale che si sviluppa attorno ai due personaggi principali, Corie e Paul, che, pur amandosi, vivono dei momenti di conflitto prima della riconciliazione finale.

Come tutte le commedie sentimentali è costituita da tre grandi fasi: l’inizio, un’introduzione che permette allo spettatore di conoscere i protagonisti tramite le loro caratteristiche peculiari, il conflitto, una fase di tensione che mette in discussione l’amore tra i due personaggi, e infine la riconciliazione. Quest’ultima fase normalmente risulta essere immediatamente successiva a una lite, la più grande e grave che fa da spartiacque tra l’amore e la rottura dei personaggi. Nonostante il film sia caratterizzato da questa tipica struttura, la pellicola è estremamente interessante dal punto di vista della sceneggiatura. Dunque, seppur la storia raccontata sia piuttosto lineare e semplice, i dialoghi frizzanti e le battute ricche di ironia che si susseguono continuamente la rendono estremamente piacevole assicurando tanta leggerezza e divertimento.

I dialoghi sono il vero punto di forza di questa commedia: battute serrate che non lasciano prende fiato, una schermaglia continua che fa costantemente riflettere e sorridere. La forza dei dialoghi è insita anche nella loro attualità: il film racconta infatti uno spacco di vita comune a alla maggior parte delle coppie che incominciano una vita insieme; proprio per questo motivo lo spettatore può facilmente immedesimarsi nei due novelli sposi. La storia raccontata risulta quindi essere senza tempo e facilmente adattabile a diverse epoche storiche.

“Non devi fare altro che rinunciare per lui a un po’ di te stessa. Non prendere tutto come un gioco: soltanto di notte, in quella piccola stanza lassù. Abbi cura di lui: fallo sentire importante. Se ci riesci avrete un matrimonio felice e meraviglioso: come il 10% delle coppie.”

— Ethel Banks

Regia, sceneggiatura e fotografia sono estremamente abili nel creare una sensazione di imbarazzo e tensione tra i personaggi nelle scene a quattro. Nonostante ci sia imbarazzo e indecisione tra i personaggi, lo spettatore non prova mai direttamente queste sensazioni, anzi, questi sentimenti vengono percepiti come ironici ed esilaranti. La tensione tra i due coniugi è sempre stemperata da siparietti simpatici e divertenti che contribuiscono a creare una sensazione di ilarità nello spettatore. L’umorismo dei dialoghi permane anche durante il punto di rottura ovvero quando i due protagonisti si arrabbiamo irrimediabilmente, l’uno nei confronti dell’altro, convinti di aver agito correttamente. In questo frangente, quindi, le frecciatine reciproche continuano fino ad interrompersi quando si accorgono di aver sbagliato e cercano dunque la riconciliazione.

A piedi nudi nel parco: i personaggi

Così come spesso accade, anche in A piedi nudi nel parco i protagonisti incarnano due stereotipi opposti e complementari: lui è un avvocato serio, “impettito” e preciso mentre lei è una ragazza vivace, passionale e spumeggiante. Affrontano la vita con spirito completamente diverso: Corie è sempre allegra, fiduciosa e spensierata mentre Paul è realista, pragmatico e concreto. I due caratteri quasi antitetici creano un connubio interessante fornendo numerosi spunti di analisi e riflessione. È evidente, durante tutta la durata del film, il desiderio dello sceneggiatore di sottolineare l’importanza dell’unione tra opposti come simbolo di completamento reciproco.

“Sei sempre impettito e dignitoso!”

— Corie

È inoltre estremamente interessante notare come regista e sceneggiatore non associno necessariamente un gruppo caratteriale e uno specifico sesso. Per controbilanciare i due protagonisti, infatti, essi sono affiancati da due figure: Victor, un uomo per carattere paragonabile a Corie e Ethel, molto più simile alla compostezza di Paul che alla vivacità della figlia. Questo parallelismo è dunque estremamente importante in quanto garantisce un continuo equilibrio tra i due sessi. Inoltre, grazie a questa rappresentazione diversificata, qualsiasi spettatore può facilmente identificarsi con almeno un personaggio della storia.

“Non è un quacchero, è forte e fidato e ha cura di me. Voglio che sappia quanto lo amo. Riparerò il buco nel lucernaio, e anche la perdita nell’armadio. E lo porterò anche in braccio quassù ogni sera, perché è così che lo amo”

— Corie

A piedi nudi nel parco: l’uso del colore

I costumi sono un altro grande punto di forza del film, realizzati da Edith Head, 8 premi oscar tra cui Sabrina, Vacanze Romane e La Stangata, descrivono perfettamente la moda degli anni Sessanta. Oltre alla fedeltà nelle forme e nelle linee scelte, c’è una particolare attenzione ai colori utilizzati: in funzione del tipo di situazione in cui ci si trova, i vestiti, soprattutto dei protagonisti, sono caratterizzati da colori complementari o in palette.

Spesso, dunque, i colori usati sono complementari tra loro. Questa scelta è dettata da un duplice motivo: sia per sottolineare la diversità di carattere e personalità tra i personaggi sia per rimarcare il loro completarsi a vicenda. Se, per esempio, Corie indossa un vestito rosa (simbolo, nella psicologia del colore, di forza e indipendenza), Paul ha una camicia bianca (tranquillità e stabilità); nella stessa scena inoltre è presente un capo azzurro che perfettamente si sposa con i toni sopra citati.

Seppure ad una prima visione questo film sembri solo una ventata d’aria fresca grazie alle sue infinite sfaccettature, portando lo spettatore a trascorrere una serata tra mille risate, in realtà risulta essere una di quelle pellicole che fanno riflettere. D’altronde la storia dei due protagonisti risulta essere una trasposizione cinematografica della vita reale di una qualunque coppia, caratterizzata da alti e bassi ma con un lieto fine perchè ogni tanto è sufficiente camminare a piedi nudi nel parco per ritrovare se stessi e l’amore reciproco.

Note positive

  • Umorismo e attualità dei dialoghi
  • Fotografia
  • Costumi

Note negative

  • Trama piuttosto lineare
  • Struttura semplice, tipica teatrale
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