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Al progredire della notte
Titolo originale: Al progredire della notte
Anno: 2025
Nazione: Italia
Genere: horror
Casa di produzione: Emilia Romagna Film Commission, Meclimone Produzioni Cinematografiche
Distribuzione italiana: Meclimone Produzioni Cinematografiche
Durata: 93 minuti
Regia: Davide Montecchi
Sceneggiatura: Davide Montecchi
Fotografia: Fabrizio Pasqualetto
Montaggio: Matteo Santi
Musiche: Enrico Zavatta
Attori: Lilly Englert, Pier Sandro Freglio, Ioana Laura Jitariuc, Lucia Vasini
Trailer di “Al progredire della notte”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Dopo aver diretto In a Lonely Place, il regista Davide Montecchi torna all’horror con Al progredire della notte. Si tratta di un film che omaggia i classici italiani degli anni ’70, ma non nasconde la voglia di rappresentare qualcosa di moderno.
Il cast è un buon mix di giovinezza ed esperienza: ne fanno parte Lilly Englert, Ioana Laura Jitariuc, Pier Sandro Freglio e Lucia Vasini.
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche nel gennaio del 2025, ma è presente nel catalogo di CG TV Streaming dal 17 luglio 2025. Inoltre, è possibile trovarlo sulle principali piattaforme come Prime Video, Apple TV, Google TV, YouTube).
Trama di “Al progredire della notte”
Claudia è una ragazza di venticinque anni che desidera fare l’attrice, ma non riesce a crederci abbastanza. Ciò che frena la sua ambizione è la sua insicurezza, ma anche un rapporto burrascoso con sua madre. Un giorno decide di iscriversi ad un corso di sopravvivenza per sfidare le sue paure; passa una notte a casa di una signora di nome Letizia, la quale la ospita a casa sua, ma presto scopre che c’è qualcosa di strano in lei.
Recensione di “Al progredire della notte”
Al progredire della notte si inserisce nel difficile contesto del cinema horror indipendente del panorama italiano, ma lo fa nel migliore dei modi, andando a raccontare una storia intrigante. Davide Montecchi non nasconde il fatto che vuole omaggiare i grandi del passato: l’ambientazione padana richiama sicuramente Pupi Avati, mentre l’inserimento della metafonia e la scelta di una protagonista femminile, possono farci venire in mente il cinema di Dario Argento. Per diversi tratti del film, lo spettatore ha gli strumenti necessari per afferrare i diversi omaggi. Ma l’opera non vuole solo omaggiare, crea anche una sua trama che affascina facilmente grazie ai diversi elementi presentati. La narrazione cattura subito lo sguardo dello spettatore grazie ad un’eccellente impostazione del set-up, perché in quella stazione isolata dal resto del mondo, è facile immedesimarsi in Claudia, la protagonista interpretata da Lilly Englert. Così come è facile creare una connessione con lei riguardo a ciò che accade dopo, quando arriva nel luogo del terrore: la casa di Letizia. Per tutta la visione, lo schema è quello, cercare di creare un rapporto fra la ragazza e lo spettatore, in modo tale da instaurare un rapporto di empatia. Infatti il personaggio è scritto in maniera eccellente, perché anche se si tratta di una ragazza considerata bella da tutti, lei non si sente sicura, anzi, ha paura di affrontare determinate situazioni. È proprio questa insicurezza che la conduce nell’oscurità, ma paradossalmente, l’esperienza che affronta è anche un modo per scacciare questo suo lato più debole. L’impostazione della storia è uno dei punti forti del film, perché si viene subito colti dall’angoscia della nebbia e dall’oscurità perpetrata dai luoghi. La narrazione procede magnificamente grazie all’introduzione del personaggio di Letizia, interpretato da Lucia Vasini, personaggio che richiama molto Clara Calamai in Profondo rosso, sia per età che per carattere. Letizia è il motore di tutto, quindi anche la personalità più interessante. In fin dei conti è colei che fa le regole del gioco e introduce l’argomento della metafonia, andando anche a trattare la questione dell’inconscio. Sì, perché l’aspetto interessante del film è che non si parla semplicemente di morti o di spiriti, ma della connessione che i personaggi coinvolti creano con loro. Subentra il lato psicologico della storia, l’influenza che quelle entità hanno con i personaggi, li costringono ad agire secondo le loro volontà. L’unica nota dolente del film può essere vista nel finale: troppo sbrigativo e privo di una conclusione che possa soddisfare lo spettatore.
La regia è un elemento molto positivo: con un mix di tecniche e scelte stilistiche ben ragionate, Montecchi abbraccia la modernità, inserendo inquadrature belle esteticamente ma anche funzionali e volte a far entrare nel vivo determinate dinamiche. La regia va di pari passo con la fotografia: il lavoro egregio di Pasqualetto regala emozioni aggiuntive, poiché l’utilizzo delle luci è necessario per incutere quel timore cupo che viene sprigionato dalle ambientazioni.
Al progredire della notte ha un ottimo potenziale e riesce a mantenere una qualità costante per quasi tutto il tempo di visione: rappresenta una speranza ottimistica nel panorama del cinema horror italiano.
In conclusione
Al progredire della notte è un horror che conquista grazie alla trama intrigante e piena di momenti angoscianti. Film capace di omaggiare degnamente i classici degli anni ’70, è un prodotto ambizioso che fa ben sperare per il futuro del cinema horror in Italia.
Note positive
- Cast
- Regia
- Fotografia
Note negative
- Finale molto sbrigativo
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazioni |
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3.3
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