Boléro (2024). Un successo senza tempo

Recensione, trama e cast del film Boléro (2024). Anne Fontaine racconta Maurice Ravel tra musica, tormento e bellezza.

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Boléro, un film d’Anne Fontaine, avec Raphaël Personnaz (Ravel) - Christophe Beaucarne DOP - Pascal Chantier/Cine@/Cinefrance Studios 2023 - Immagine ricevuta dall'ufficio stampa di Movies Inspired
Boléro, un film d’Anne Fontaine, avec Raphaël Personnaz (Ravel) – Christophe Beaucarne DOP – Pascal Chantier/Cine@/Cinefrance Studios 2023 – Immagine ricevuta dall’ufficio stampa di Movies Inspired

Trailer di “Boléro”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Maurice Ravel nacque il 7 marzo 1875 a Ciboure, nei Paesi Baschi. Entrò giovanissimo al Conservatorio di Parigi, ma lo lasciò nel 1894 senza diplomarsi. Nonostante questo, iniziò presto a comporre: nel 1897 scrisse la sua prima Sonata per violino e pianoforte, e nel 1900 ottenne successo con la Pavane pour une infante défunte, pur fallendo al Premio di Roma. Negli anni seguenti conobbe figure importanti come Misia Godebski, e compose opere fondamentali come il Quartetto in fa (1904) e Gaspard de la Nuit (1909). Durante la Prima Guerra Mondiale riuscì a farsi arruolare come autista militare. La morte della madre nel 1917 lo colpì profondamente. Negli anni ’20 compose La Valse e si trasferì a Montfort-l’Amaury, dove visse in modo più riservato. Dopo sei anni di lavoro, nel 1925 presentò L’Enfant et les Sortilèges. Nel 1928, su richiesta di Ida Rubinstein, compose il celebre Bolero, che divenne la sua opera più famosa. Negli anni ’30 la sua salute iniziò a peggiorare a causa di una malattia neurologica. Compose ancora due concerti nel 1932, ma nel 1934 smise definitivamente di scrivere musica. Dopo un’operazione al cervello nel dicembre 1937, morì il 28 dello stesso mese. Ravel è ricordato per la sua precisione, il suo stile raffinato e la capacità di fondere tradizione e modernità con grande originalità.

Ispirandosi alla monografia Maurice Ravel di Marcel Marnat (1986), la regista lussemburghese Anne Fontaine ha realizzato un biopic dedicato al celebre compositore francese, figura centrale nella storia della musica del Novecento. Il film, intitolato Boléro, ripercorre la vita e il tormentato processo creativo che ha portato alla nascita della sua opera più iconica.

La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale il 27 gennaio 2024 all’interno della sezione Limelight del 53° Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam. Distribuito da SND, Boléro è uscito nelle sale francesi il 6 marzo 2024. In Italia il film è stato distribuito al cinema dal 28 agosto 2025.

Trama di “Boléro”

Nel 1928, mentre Parigi vive al ritmo degli anni ruggenti, il musicista Maurice Ravel viene incaricato dalla ballerina russa Ida Rubinstein di scrivere la musica per il suo prossimo balletto. In preda alla foga creativa, Ravel, già segnato dai primi sintomi della malattia, ripercorre la sua vita artistica e personale per la creazione del suo più grande successo: il Bolero.

Recensione di “Boléro”

La sceneggiatura prende atto dalla biografia del musicista, firmata da Marcel Marnat, e viene modellata nella mente della regista e sceneggiatrice Anne Fontaine (Coco avant ChanelGemma Bovery).

Il film si muove armoniosamente tra passato e presente, dando spazio ai conflitti interiori di Ravel, tra carriera e vita privata, sia per trovare un filo conduttore che come tratto stilistico delle regia.

Cerco di lavorare sul lato oscuro dei miei personaggi, in un certo senso freudiano, chiedendomi: “Quali sono le cose di loro stessi di cui non sono consapevoli?” Tutte le mie storie hanno un elemento di crudeltà” – MilanoFilmFest2025

L’attenzione è canalizzata sul processo di creazione del brano, da cui scaturiscono tutti gli eventi, quasi collaterali, che caratterizzano la narrazione. Maurice Ravel, interpretato da un magistrale Raphaël Personnaz, è un’anima tormentata, a metà tra successo e fallimento, che trova soluzione nella composizione della sua ultimo pièce. La prima scena può riassumere il tutto: quello che per molti è il rumore di una fabbrica, per Ravel è musica, un ritmo ciclico e metallico con cadenza ripetuta; suoni che portano alla follia, ma che per il musicista sono armonia e perfezione. La sintesi perfetta di una figura rigorosa e fragile, in costante conflitto tra la sua arte e il mondo. Per i più esperti, questa descrizione potrebbe ricordare la struttura stessa del Boléro, creato su una serie di ripetizioni che aumentato di intensità.

Al fianco di Raphaël Personnaz troviamo tre attrici che impersonano rispettivamente le tre muse di Ravel: la ballerina Ida Rubinstein (Jeanne Balibar), la mecenate Misia Sert (Doria Tillier) e la pianista Marguerite Long (Emmanuelle Devos), ognuna con un ruolo nello sviluppo artistico di Ravel. Sarà proprio la ballerina Ida a dare una nuova chiave di lettura al Boléro: ne farà un ballo sensuale, lento e sofisticato.

Ciliegina sulla torta…le location: parte delle riprese sono avvenute all’interno delle reala casa di Ravel, detta casa del Belvedere a Montfort-l’Amaury…un tocco ancora più autentico e forse un po’ folle, come ha raccontato la regista a Panorama.

La fine della vita di Ravel è rappresentata in un modo molto dolce, quasi romantico: ripercorre il suo Boléro con l’orchestra, dimenticando per un momento la sua malattia e qui si connette con il nostro presente. C’è un ballerino in jeans e maglietta che accompagna la musica con un ballo, a metà tra classico e contemporaneo. D’altronde, ogni 15 minuti c’è qulcuno che suona il Boléro in qualche parte del mondo.

In conclusione

Una musica tanto famosa con una storia ancora poco raccontata, un personaggio contorno e appassionato, una vita di delusione e di un improvviso successo. Boléro è un film da non perdere!

Note positive

  • Attori
  • Costumi e Trucco
  • Coreografie

Note negative

  • La scenggiatura è a volte molto lenta, così come il montaggio che l’accompagna.

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazione
Emozione
SUMMARY
4.0
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Federica Buonaiuto
Federica Buonaiuto

Fin da bambina il cinema mi ha sempre affascinato profondamente. Proprio per questo ho intrapreso i miei studi presso il Dams di Bologna e in parallelo ho messo un po' le mani in pasta! Sto ancora seguendo corsi di recitazione e nel frattempo ho girato qualche corto.
Scrivere recensioni è un campo che ho scoperto relativamente da poco ma è estremamente stimolante!