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Glenrothan
Titolo originale: Glenrothan
Anno: 2025
Nazione: Gran Bretagna
Genere: drammatico, commedia
Casa di produzione: Nevision, Gold Rush Pictures, Infinity Hill
Distribuzione italiana:
Durata: 97 minuti
Regia: Brian Cox
Sceneggiatura: David Ashton, Jeff Murphy
Fotografia: Jaime Ackroyd
Montaggio: David Arthur, Tania Reddin
Musiche: Roddy Harth, Tommy Reilly
Attori: Brian Cox, Alan Cumming, Shirley Henderson, Alexandra Shipp, Aidan Redmond, Jess Douglas-Welsh
Trailer di “Glenrothan”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Glenrothan è il debutto alla regia dell’attore scozzese Brian Cox (Succession, Troy), un film molto personale poiché si tratta di posti che lui conosce bene e prende come soggetto la distilleria della cittadina di Glenrothan dove il protagonista vive da sempre. Il film è stato girato in Scozia, nei pressi di Glasgow e Gartmore. Brian Cox è anche attore principale del cast e suo fratello di scena è Alan Cumming (Garfield: Il film), Donal, un uomo opposto caratterialmente a Sandy che fa fatica a riappacificarsi col passato. Nel cast troviamo anche Shirley Henderson (Omicidio nel West End, Stanlio & Ollio) e Alexandra Shipp (Barbie).
Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, per arrivare poi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public.
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Trama di “Glenrothan”
Donal si è trasferito da quarant’anni a Chicago, lontano dal suo paese natale Glenrothan in Scozia. Ha lasciato quel posto a causa dei dissidi con il padre, mettendosi alle spalle l’azienda di famiglia e tutti i legami che aveva creato nel corso degli anni. A Chicago ha aperto un suo club musicale dedicato alla musica blues gestito insieme alla figlia Amy. Un giorno però il locale prende fuoco e viene distrutto completamente dalle fiamme. Per Donal è l’occasione giusta per riconciliarsi con il fratello Sandy, il capo della distilleria di famiglia, il quale gli ha indirizzato una lettera affermando di essere malato. Donal parte con la figlia e la nipote per Glenrothan per distaccarsi dalla vita di città e affrontare vecchi ricordi.
Recensione di “Glenrothan”
Due fratelli che non si sentono da tanto tempo si riuniscono a causa di un brutto male di uno dei due. Quando le cose si prospettano funeste non c’è rancore che tenga. Questo è un incipit che abbiamo imparato a comprendere in altre trame similari che sono da scaldare il cuore, ma nel primo film da regista di Brian Cox c’è dell’altro. Innanzitutto, l’ambientazione delle highlands scozzesi che rende il film autentico e meraviglioso da vedere. Il regista e attore del film è originario della Scozia e con questo film si cimenta in un tributo per una terra che ha molto da donare. Inoltre, omaggia una specialità del luogo: il whiskey. Esso è un elemento importante che durante il film verrà messo in mostra. In primo luogo per come viene prodotto e per la passione che i dipendenti mettono nel lavoro, un impiego a conduzione famigliare fatto di sacrifici; secondariamente c’è la questione del piccolo centro e di fidelizzazione al prodotto. Non è solo un liquido da bere, ma proprio un marchio riconosciuto tra i cittadini locali, per questo il proprietario Sandy insiste che l’azienda sia una questione di famiglia.
Il film inizia ai giorni nostri, in cui Donal, il fratello emigrato di Sandy, ha una sua vita a Chicago. Qui ha aperto un locale di musica blues e non pensa più al suo passato, concentrandosi sulla sua attuale famiglia. È però la figlia che cerca di farlo riavvicinare al fratello, trovando una lettera destinata a Donal in cui Sandy gli rivela di essere molto malato. È l’occasione giusta per i due fratelli di riappacificarsi e parlare di cose che non sono state dette, di tutti quei rancori del passato che Donal fa fatica a digerire. Questi rancori sono ben spiegati all’interno del film, utilizzando spesso dei flashback per evidenziare le problematiche. Sono flashback precisi e che non minano la buona riuscita del film.
Il film è fatto di buoni sentimenti e momenti toccanti, rendendolo una commedia dal sapore amaro. La sceneggiatura è ben sviluppata perché tutti i personaggi hanno qualcosa da dire, qualcosa da dimostrare. Glenrothan dà spazio anche ai più marginali, come la figlia di Jess, una stretta amica di Donal quando era più giovane, la quale vediamo di rado. Il momento in cui Donal si approccia a lei, che sta suonando in un pub, è rivelatore per il protagonista che rimane estasiato dalla sua abilità musicale. Donal è un personaggio che si sviluppa molto nel film: arrivato con il rancore per gli avvenimenti accaduti decenni prima che l’hanno costretto a emigrare negli Stati Uniti, si trasforma in una persona più pacata quando comprende la situazione della azienda di famiglia e di come le relazioni non rimangano recuperabili per sempre.
Oltre ai due fratelli, un personaggio ben scritto è quello di Jess, la quale si occupa di sostenere Sandy nella attività della famiglia Nairn. La donna non solo è forte e caparbia, ma riesce anche a far andare d’accordo i due fratelli litigiosi cercando di risolvere la spinosa situazione.
Glenrothan è forse prevedibile in alcuni momenti, soprattutto sul finale, ma è un film che fa il suo dovere e riesce a far ridere ed emozionare lo spettatore allo stesso tempo. Si tratta di emozioni vere, sincere, le quali possono far crollare anche un animo più impassibile. Proprio come accade ai due fratelli della storia, che riescono a ritrovarsi dopo tanto tempo.
In conclusione
Glenrothan segna il debutto alla regia di Brian Cox, il quale realizza un omaggio alla sua patria scozzese. Un film fatto di buoni sentimenti e relazioni che si sviluppano, portando a una commedia divertente ma anche intensa. La storia è circondata da una ambientazione mozzafiato e da un cast che è molto adatto.
Note positive
- Cast
- Fotografia
- Storia famigliare ben sviluppata
- Trama non scontata
Note negative
- Finale un po’ prevedibile
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| Colonna sonora e sonoro |
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3.5
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