Deserto particular (2021). Storie di soli tra tanti.

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Trailer di Deserto Particular

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Scelto per rappresentare il Brasile ai 94esimi Academy Awards, senza rientrare nella cinquina finale dei film nominati, Deserto Particular è un’opera cinematografica del 2021 diretta da Aly Muritiba. Il film è stato presentato alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia il 2 settembre 2021, all’interno delle Giornate degli Autori, dove ha vinto il Premio del Pubblico BNL Gruppo BNP Paribas. In Brasile, la sua uscita cinematografica è avvenuta il 23 ottobre 2021 durante il São Paulo International Film Festival e a partire dal 25 novembre dello stesso anno è stato distribuito nelle sale cinematografiche. Per quanto riguarda l’Italia, il film è stato distribuito più tardi, precisamente l’11 gennaio 2024, grazie a Cineclub Internazionale

Trama di Deserto Particular

Daniel sta vivendo un momento complicato della sua esistenza nella capitale dello Stato del Paraná, Curitiba, sia a livello emotivo che lavorativo. Quarantenne e agente di polizia, è stato momentaneamente sospeso dopo aver pestato quasi a morte una giovane recluta a cui insegnava alla Scuola di Polizia. Senza lavoro, si ritrova a svolgere la mansione di buttafuori in una discoteca, mentre si prende cura quasi da solo del padre, un ex generale malato di Alzheimer, con lo sporadico aiuto della sorella minore.

Oltre a questi problemi, Daniel deve affrontare anche una difficile situazione amorosa quando Sara, la persona con cui ha una relazione virtuale sul web, smette di rispondere ai suoi messaggi. Incapace di comprendere questo silenzio, Daniel decide, senza dirlo a nessuno, di dirigersi verso Nord, nella calda città di Bahia, situata a 3.000 km di distanza, per trovare Sara e parlarle. Tuttavia, nessuno a Bahia sembra conoscerla fino a quando non appare un misterioso uomo che afferma di sapere chi sia e dove abiti…

Antonio Saboia in Deserto Particular
Antonio Saboia in Deserto Particular

Recensione di Deserto Particular

(paragrafo di Stefano Del Giudice)

Aly Muritiba è nato in una piccola città del nord-est del Brasile e ha lavorato come agente di polizia penitenziaria mentre terminava gli studi, prima di intraprendere la carriera di cineasta. La sua esperienza nel settore penitenziario ha ispirato le sue storie e i suoi personaggi, culminando in due cortometraggi e un documentario: “A fábrica“, candidato agli Oscar; “Pátio“, selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes; e “A gente“, un documentario che segue Muritiba nel suo lavoro nel sistema carcerario.

Il film del 2021, “Deserto Particular“, trae ispirazione da questa esperienza, in particolare nella scrittura del protagonista Daniel, un poliziotto sospeso dopo aver picchiato a morte una giovane recluta delle forze dell’ordine durante il servizio, un ragazzo che ha causa sua è finito in coma. Muritiba, attraverso il suo protagonista, esplora l’interiorità dello spirito e della mentalità dei poliziotti, focalizzandosi sul concetto di mascolinità in un mondo conservatore e patriarcale, riflettendo la società brasiliana sotto la dittatura di Jair Bolsonaro. In questa società, il diverso e il femminile spesso non trovano pieno riconoscimento, specialmente nelle forze armate, basate su valori patriottici, nazionalisti e di onore, visti attraverso una prospettiva prettamente maschile. Daniel, uno dei protagonisti, è intrappolato in questo sistema culturale che lo costringe e lo limita.

Aly Muritiba – Regista

Ho dedicato gli ultimi anni della mia carriera da regista a riflettere sulla mascolinità e le sue gabbie, su cosa significhi essere un uomo e amare nella società brasiliana di oggi, profondamente conservatrice e patriarcale. Le domande che mi sono posto e tuttora mi pongo sono: come amiamo noi uomini? come possiamo esprimere le nostre emozioni senza ferire il prossimo? Come aprirci alle nostre fragilità e sentimenti, se ci insegnano tutto il tempo a essere freddi e forti? Nei miei due film precedenti (To My Beloved del 2015 e Rust del 2018) le spinte che portano il protagonista a cambiare sono la colpa e il lutto, mentre in Deserto Particular, le forze di trasformazione più potenti sono l’amore e il desiderio. Seguiamo da vicino il poliziotto Daniel, in congedo forzato, che si occupa del padre malato. Daniel è introverso, sorride poco, è chiuso in sé stesso, tranne quando parla con Sara, la donna di cui è innamorato ma che non ha mai visto dal vivo.

Il film segue una struttura di road movie, sia a livello interiore che fisico, portando Daniel in un viaggio da Curitiba a Bahia. Questo viaggio diventa anche un percorso introspettivo, in cui l’incontro-scontro con la misteriosa Sara costringerà Daniel a confrontarsi con la sua vera identità, riscoprendosi a 360 gradi attraverso un’inusuale storia d’amore. Un dialogo significativo tra Daniel e “Sara” immesso nel terzo atto del film rivela la trasformazione definitiva di Daniel rispetto alla sua presentazione iniziale, come evidenziato nella scena in cui cena con sua sorella e suo padre, in cui si dimostra ostile dinanzi ad alcune dichiarazioni d’inclusività della sorella.

– “Mio padre aveva fede nella giustizia, mio nonno militare, nella Patria. 
– Qual è la tua?
– L’ho persa quando avevo diciassette anni
– Tua madre, vero?
– […] L’altro giorno mi hai chiesto cosa sei per me. Tu sei sempre stato “Sara”. Ma non so chi sei veramente. 
– Sono quello che vedi […], tante cose. Sono come quel lago laggiù, una montagna d’acqua pronta a travolgere tutto e scorrere libera. E tu? Chi sei tu, Daniel?
– Prima di venire qui pensavo di saperlo.

Raccontare la storia senza rivelare spoiler narrativi è praticamente impossibile, ma, più che concentrarsi sulla trama della pellicola, che segue due personaggi diversi alla ricerca della propria libertà anticonvenzionale, è interessante esaminare gli aspetti tecnici, visivi e strutturali di “Deserto Particular”. Il film si muove in atmosfere angoscianti e dolci per trasmettere una magnifica storia d’amore, ottimamente scritta e interpretata da Antonio Saboia e Pedro Fasanaro, che offrono performance attoriali di alto livello, dando vita ai personaggi che rappresentano.

A livello di sceneggiatura, il lungometraggio procede quasi come una serie di atti drammaturgichi, più o meno lunghi. Si apre con Daniel che intrattiene un monologo interiore sull’amore e sulla sofferenza, mentre corre in una città vuota, sottolineando la solitudine e il bisogno d’amore irrefrenabile dell’uomo. I titoli di apertura iniziano dopo questa scena ma vengono interrotti prematuramente da un capitolo narrativo che esplora la vita di Daniel a Curitiba, una delle città più fredde del Brasile. In questo capitolo, lo spettatore vede il protagonista affrontare la difficile routine della vita, manifestando sofferenza, rabbia e aggressività per una esistenza che non lo appaga interiormente. La luce, sia negli interni che negli esterni, è fredda, trasmettendo una profonda tristezza interiore che avvolge tutti i personaggi.

Terminata la narrazione della vita di Daniel, riprendono i titoli di testa del film, trasportando il pubblico nel secondo atto narrativo. Qui, Daniel abbandona il suo “nido” per cercare la sua fiamma perduta, ovvero “Sara”. Il secondo atto inizia con il viaggio di Daniel da Curitiba a Bahia, mostrandoci un nuovo mondo, una nuova città piena di colori e distante dai toni spenti del primo atto. La Bahia è illuminata dal calore del sole, con volti espressivi e vitalità, distancandosi sia a livello visivo che di cromatismo dalle ambientazioni mostrate a Curitiba. La prima metà della storia ambientata a Bahia si concentra su Daniel, ma dopo il rapidissimo e breve incontro con Sara ecco che la storia cambia punto di vista, al fine di narrarci in maniera tridimensionale l’esistenza del secondo protagonista della pellicola, ovvero “Sara”, di cui esploriamo il suo mondo, i suoi problemi e la sua routine. Solo nel terzo atto avviene, a livello visivo e drammaturgico, l’unione dei due personaggi, che instaurano un vero e profondo dialogo emotivo solo nel finale della storia, aprendo i loro cuori l’uno all’altro.

Frame di Deserto Particular
Frame di Deserto Particular

Il microcosmo di Danil

(paragrafo scritto da Carlo Saliani)

Il regista Aly Muritiba decide di narrare questa storia facendoci conoscere il contesto in cui vive il protagonista Daniel, oppresso da una vita che gli sta stretta e da un padre a cui deve badare, con cui avrebbe bisogno di comunicare ma che purtroppo non può essergli di alcun aiuto, perché ormai troppo anziano e malato. Il protagonista oltretutto non riesce a trovare conforto nemmeno con il lavoro, adesso macchiato dalle pesanti accuse per aggressione, generatesi dalla sua vena violenta che cerca di tenersi dentro; l’unico spiraglio per una vita diversa lo vede in Sara, la misteriosa ragazza con cui ha una relazione online, ma quando anche questa decide di allontanarsi da lui al protagonista non resta che imbarcarsi in una apparentemente insensata corsa alla sua ricerca, che forse è solo un buon motivo per andarsene da quel suo mondo tanto asfissiante e dal quale ha bisogno di un attimo di respiro.

Deserto Particular riesce a intrecciare ottimamente il microcosmo di Daniel con quello di Sara, un personaggio che è molto più di quello che sembra, ma quel qualcosa che la rende diversa dalle altre, risulta essere anche il motivo per cui anche lei non riesce più a respirare nelle sua routine quotidiana. Due personaggi, quelli interpretati da Antonio Saboia e Pedro Fasanaro, che pur abitando a chilometri di distanza e in contesti completamente diversi, vivono due vite identiche; entrambi cercano di sopravvivere in un mondo che sembra rifiutarli e allontanarli, entrambi alla ricerca di quel qualcuno che li spinga a compiere il passo decisivo per cambiare la propria vita, quei tipi di decisioni che solo l’amore riesce a farci trovare il coraggio di compiere. La regia in tutto questo intreccio narrativo riesce a essere invisibile ma senza farsi mancare alcune inquadrature suggestive in notturna, rese ottimamente anche grazie a una buona fotografia, che se durante i momenti diurni non riesce a distinguersi molto, è quando cala il sole che dimostra a pieno il suo potenziale, con le luci al neon dei discutibili locali notturni, con le luci soffuse delle deserte strade della cittadina.

In conclusione

In conclusione, nonostante la poca risonanza prima della sua distribuzione, Deserto Particular rappresenta una di quelle piccole perle cinematografiche a cui dare una possibilità, le tematiche sociali di cui decide di trattare sono gestite con il giusto mix di delicatezza e sfrontatezza a cui anche la vita, certe volte, ti pone davanti.

Note positive

  • Profondità emotiva: Il film offre una profonda esplorazione delle emozioni umane, concentrandosi su temi come l’amore, la perdita e la ricerca di sé stessi. La complessità emotiva dei personaggi contribuisce a rendere la storia coinvolgente.
  • Recitazione cccellente: Le performance di Antonio Saboia e Pedro Fasanaro sono elogiabili, portando vita e autenticità ai loro rispettivi personaggi. La chimica tra gli attori contribuisce al realismo delle relazioni mostrate nel film.
  • Fotografia coinvolgente: L’uso della fotografia per creare atmosfere visive distintive è un punto forte. La rappresentazione visiva delle diverse fasi della storia, con toni freddi e colori vivaci, aggiunge profondità emotiva alla narrazione.
  • Struttura narrativa articolata: La struttura a atti e capitoli narrativi offre una visione dettagliata dei personaggi, consentendo al pubblico di comprendere appieno i loro sfondi e le loro trasformazioni. Questo approccio articolato arricchisce la trama.

Note negative

  • Pacing lento: Alcuni spettatori potrebbero percepire il pacing del film come lento, specialmente nelle fasi iniziali. La narrazione contemplativa potrebbe non appassionare tutti i gusti.
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