Guglielmo Tell (2025). Un’epica avventura tra storia e prevedibilità.

Recensione, trama e cast del film d'azione - biografico Guglielmo Tell (2025), per la regia di Nick Hamm, dal 3 aprile 2025 al cinema.

Condividi su

Trailer di “Guglielmo Tell “

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

La pellicola Guglielmo Tell, scritta e diretta da Nick Hamm, è basata sull’omonima opera teatrale di Friedrich Schiller, che a sua volta si ispira alla leggenda dell’eroe svizzero vissuto presumibilmente tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, è stata presentata in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2024, per poi venire distribuita nei cinema italiani, grazie a Eagle Pictures, dal 3 aprile 2025.

Il cast include Claes Bang, Connor Swindells, Golshifteh Farahani, Jonah Hauer-King, Ellie Bamber, Rafe Spall, Emily Beecham, Theo Hamm, Jonathan Pryce e Ben Kingsley.

Trama di “Guglielmo Tell”

1307. La Svizzera è sotto il pesante dominio austriaco. Profondamente provato dalle sanguinose battaglie delle crociate, Guglielmo Tell, interpretato da Claes Bang, un uomo comune con un talento straordinario per l’arco, ha giurato di non impugnare mai più un’arma in vita sua. Il suo destino prende una piega drammatica quando si trova a dover affrontare Il crudele governatore Gessler, che esercita il suo potere con ferocia. Quando la vita del suo stesso figlio viene minacciata, Tell è costretto a compiere un atto che lo segnerà per sempre: un colpo impossibile con l’arco, destinato a cambiare il corso della storia. Un’azione che non solo segnerà il suo destino, ma che scatenerà un movimento più grande per la libertà del suo popolo

Recensione di “Guglielmo Tell”

La leggenda di Guglielmo Tell, l’eroe svizzero costretto a colpire una mela sulla testa del figlio, rivive sul grande schermo grazie al regista Nick Hamm, che ci propone un’avventura epica con un solido impianto storico, mescolando elementi sia classici che moderni. Difatti la sceneggiatura, ben strutturata, cattura l’attenzione dello spettatore per gran parte del film. Tuttavia, la scelta di una chiave narrativa tradizionale rende alcuni passaggi prevedibili, privando la pellicola di un vero elemento di novità. Anche la regia di Hamm si dimostra alquanto classica, a causa del suo richiamo ai film d’avventura degli anni 90 e primi 2000, come “Braveheart” e “Robin Hood – Principe dei ladri”, una scelta che punta più sulla spettacolarità del genere che non sull’originalità. Nonostante ciò, il film affronta in maniera efficace le sue tematiche principali, spaziando dalla lotta contro l’oppressione alla ricerca di libertà, senza trascurare riflessioni sull’identità culturale e sull’orgoglio nazionale. Tutti questi elementi vengono sviluppati con coerenza e profondità, contribuendo a dare alla narrazione una dimensione universale e attuale. La fotografia e il montaggio valorizzano i paesaggi svizzeri e le scene d’azione, regalando momenti visivamente suggestivi, mentre la narrazione scorre fluida, anche se il ritmo risulta altalenante, soprattutto nella seconda parte, che si dilunga verso un finale aperto, lasciando presagire un possibile sequel.

Claes Bang offre una performance convincente nel ruolo del protagonista, sostenuto da un cast omogeneo. Purtroppo, alcuni personaggi risultano poco approfonditi, alcuni poco sfaccettati e superficiali soprattutto per la poca esplorazione delle motivazioni e delle intenzioni. Spiccano le interpretazioni di Ben Kinsley e Jonathan Pryce anche se marginali. Invece le figure femminili, come Suna e la principessa Bertha, spiccano per forza e modernità, evitando stereotipi e cliché.

In conclusione

Con il film Guglielmo Tell il regista Nick Hamm porta sullo schermo una storia avvincente che celebra temi universali come la libertà, il coraggio e l’identità nazionale. Un film storico che riesce a catturare la lotta di un popolo oppresso, mettendo in evidenza il ruolo di un individuo che si fa portavoce di un cambiamento. Un buon mix di dramma e azione, ma che pur richiamando l’epicità dei classici del genere, manca di quel “quid” in più per emergere pienamente. Un buon intrattenimento, che non riesce a lasciare un segno indelebile.

Note positive

  • Cast
  • Fotografia
  • Regia

Note negative

  • Ritmo altalenante
  • Personaggi poco approfonditi

Condividi su
Tatiana Coquio
Tatiana Coquio

Amo alla follia la settima arte, la sceneggiatura è ciò che mi interessa di più in un film, tanto da aver fatto degli studi in merito.
Star Wars fan da una vita e serie TV addicted.
Lettrice e scrittrice compulsiva, sempre pronta ad appuntare note e pensieri un po' ovunque, quando posso viaggio per il mondo accompagnata dal mio fido ipod e una colonna sonora a tema.