La Quinta Stagione (2025). Ritratto di cinque chef stellate

"La quinta stagione" è un docufilm che va ben oltre la superficie dorata delle stelle Michelin per addentrarsi nell'intimità più profonda del fare cucina. Non è un film sulla gastronomia in senso convenzionale, ma un'indagine poetica sull'identità femminile che trova nella creatività culinaria la sua espressione più autentica.

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Trailer di “La quinta stagione”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

“La quinta stagione” è un docufilm nato da un’idea di Paola Valeria Jovinelli, diretto da Giuseppe Carrieri, narrato da Isabella Ragonese e prodotto da Fondazione Arte del Convivio con IULMovie LAB. Le protagoniste sono le chef stellate Caterina Ceraudo, Martina Caruso, Valeria Piccini, Antonia Klugmann, Cristina Bowerman. Presentato alle Giornate degli autori – Notti veneziane della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Disponibile sul sito MyMovies fino al 16 settembre 2025.

Trama di “La quinta stagione”

Cinque grandi chef donne italiane si raccontano tra sapori, viaggi e visioni, unite dall’amore per la vita e per la “quinta stagione” che le lega.

Recensione di “La quinta stagione”

Giuseppe Carrieri firma con “La quinta stagione” un docufilm che va ben oltre la superficie dorata delle stelle Michelin per addentrarsi nell’intimità più profonda del fare cucina. Non è un film sulla gastronomia in senso convenzionale, ma un’indagine poetica sull’identità femminile che trova nella creatività culinaria la sua espressione più autentica.

Le protagoniste: cinque storie, un’unica passione

Il film racconta le vite di cinque chef stellate italiane di generazioni e territori diversi, ognuna portatrice di una visione unica dell’arte culinaria:
Caterina Ceraudo (Ristorante Dattilo, Strongoli – Crotone): Una stella Michelin che lavora nella tenuta agricola di famiglia, incarnando il legame indissolubile tra terra e tavola. Valeria Piccini (Da Caino, Montemerano): Due stelle Michelin che rappresentano l’eccellenza toscana. Martina Caruso: La rappresentante della tradizione siciliana riletta in chiave contemporanea. Antonia Klugmann: L’interprete di una cucina di confine che dialoga con diverse tradizioni. Cristina Bowerman: L’innovatrice che ha saputo rinnovare il panorama gastronomico romano.

Oltre il piatto: l’esplorazione dell’anima

Ciò che rende “La quinta stagione” un’opera cinematografica riuscita è la capacità di Carrieri di andare oltre la spettacolarizzazione del cibo. Il regista sceglie di immortalare “un dietro le quinte interiore e spontaneo”, come emerge dalle prime proiezioni veneziane. Non sono i piatti a parlare, ma le donne che li creano, con le loro fragilità, le loro conquiste, i loro sogni.
La voce narrante di Isabella Ragonese accompagna questo viaggio introspettivo con una sensibilità che non scade mai nel sentimentalismo, mantenendo invece quella giusta distanza poetica che permette alle protagoniste di emergere nella loro autenticità.

Il linguaggio cinematografico: intimismo e territorio

Carrieri costruisce un racconto che sa alternare momenti di grande intimità a sequenze che celebrano la bellezza del territorio italiano. Ogni chef viene raccontata nel suo ambiente naturale, dalla tenuta calabrese di Ceraudo alle cucine stellate che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo.
Il montaggio rispetta i tempi della riflessione, permettendo agli spettatori di entrare davvero in sintonia con il mondo interiore di queste professioniste. Non c’è fretta di spettacolarizzare, ma piuttosto la volontà di costruire un ritratto corale che metta in luce “le sfumature intime” di chi ha fatto della cucina non solo una professione, ma una filosofia di vita.

Un docufilm che guarda al futuro

“La quinta stagione” arriva in un momento in cui il cinema documentario italiano sta vivendo una stagione particolarmente felice. Il film di Carrieri si inserisce in questo panorama con una proposta originale che riesce a parlare tanto agli appassionati di cucina quanto a chi cerca nel cinema uno sguardo autentico sulla condizione femminile contemporanea.
La scelta di presentare il docufilm alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia 82 sottolinea l’ambizione autoriale di un’opera che non vuole essere semplice divulgazione, ma vera e propria ricerca cinematografica.

In Conclusione

“La quinta stagione” è un docufilm che convince per la sua capacità di raccontare l’eccellenza senza retorica, l’ambizione senza presunzione, la creatività senza artificio. Giuseppe Carrieri regala al cinema italiano un’opera che sa essere allo stesso tempo intima e universale, radicata nel territorio ma capace di parlare un linguaggio contemporaneo. Un viaggio attraverso l’Italia che diventa viaggio dentro l’anima di chi ha fatto della passione per la cucina una ragione di vita. Un film che fa comprendere non solo cosa significhi essere chef oggi, ma cosa significhi essere donna in un mondo che chiede costantemente di dimostrare il proprio valore.

Note Positive

  • Sceneggiatura
  • Regia
  • Fotografia
  • Musica

Note Negative

  • Qualche scena un pò pomposa e altre noiose
Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Emozione
SUMMARY
3.9
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Renata Candioto
Renata Candioto

Diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma, ama il cinema e il teatro.
Le piace definirsi scrittrice, forse perché adora la letteratura e scrive da quando è ragazzina.
È curiosa del mondo che le circonda e si lascia guidare dalle sue emozioni.
La sua filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".