La ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima (2024). Vuoi giocare con me?

Recensione, trama e cast de La ragazza di neve 2, la serie che trasforma l’indagine crime in un viaggio psicologico nel dolore e nella ricerca della verità

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Trailer di “La ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

A due anni dall’uscita della serie La ragazza di neve, liberamente ispirata all’omonimo romanzo del 2020 dello scrittore spagnolo Javier Castillo, il 31 dicembre 2025 debutta su Netflix la seconda stagione, nuovamente composta da sei episodi e intitolata La ragazza di neve 2 – Il gioco dell’anima. Il sottotitolo riprende il titolo del romanzo da cui la storia trae ispirazione, El juego del alma (2021), seguito letterario del romanzo del 2020 di Castillo. Questa nuova stagione si concentra su un’altra indagine della giornalista newyorchese Miren Triggs, impegnata nel 2011 a far luce sull’omicidio di una giovane ragazza, trovata crocifissa e priva di vita.

Trama di “La ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima”

Dopo il successo del suo libro La ragazza di neve, ispirato al caso della piccola Amaya, la giornalista Miren Rojo si ritrova al centro dell’attenzione mediatica, ma non solo. Difatti, dopo aver terminato una delle tante presentazioni del suo romanzo, le viene recapitata una misteriosa busta proveniente da un mittente sconosciuto con su scritto: “Vuoi giocare con me?”. All’interno rinviene una fotografia Polaroid raffigurante una ragazza imbavagliata e tenuta prigioniera da qualcuno. Sulla foto c’è un’indicazione: Laura Valdivia, un’adolescente scomparsa anni prima, un caso di cronaca di cui la stessa Rojo si era occupata brevemente agli inizi della sua carriera giornalistica, promettendo al fratellino minore della ragazza che un giorno l’avrebbe ritrovata e riportata a casa.

Miren, dopo un periodo di pausa lavorativa, fa ritorno al giornale, dove le viene immediatamente affidato un caso di cronaca nera piuttosto complesso, di cui dovrà occuparsi insieme al suo nuovo collega Jaime. Il caso riguarda lo strano omicidio dell’adolescente Allison Hernández, ritrovata crocifissa e con una ferita al ventre in un vecchio edificio abbandonato. I due giornalisti iniziano le loro indagini partendo dall’ambiente scolastico della giovane vittima, la scuola superiore religiosa Los Arcos, un luogo pieno di misteri. Miren, contro il volere di Jaime, comincia immediatamente a collegare la scomparsa di Laura Valdivia e la morte di Allison: le due ragazze hanno svariate cose in comune, a partire dalla scuola Los Arcos fino alle famiglie profondamente rigide e ancorate al mondo religioso. Che ci sia la scuola, e il suo preside, dietro a tutto?

Le indagini, condotte sia con Jaime sia in solitaria, la portano a scoprire “Il gioco dell’anima”, una sfida mortale a sfondo religioso che si svolge all’interno del Los Arcos, in cui i partecipanti devono “purificare le proprie anime”. Ben presto, Miren riceve un invito a partecipare al gioco, invito che accetta immediatamente, convinta che solo attraverso di esso potrà scoprire la verità su Laura e sull’omicidio di Allison.

la ragazza di Neve 2 - Il gioco dell'anima - Milena Smit as Miren in episode 02 of LA CHICA DE NIEVE. Cr. Julio VergneNETFLIX © 2024
la ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima – Milena Smit as Miren in episode 02 of LA CHICA DE NIEVE. Cr. Julio VergneNETFLIX © 2024

Recensione di “La ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima”

Distaccandosi dalle ambientazioni newyorchesi del romanzo per abbracciare il paesaggio spagnolo di Malaga, come già avvenuto nei primi sei episodi, con questa modificazione geografica che porta naturalmente a cambiare alcuni eventi drammaturgici nati dalla penna di Javier Castillo in fase di sceneggiatura, La ragazza di neve 2 riparte esattamente dal punto in cui avevamo lasciato Miren, quando, al termine della presentazione del suo romanzo, le viene consegnata una fatidica busta che la trascina immediatamente in un nuovo mistero. Questo la fa ricadere entro dinamiche ossessive, facendo riemergere il suo dolore e la sua angoscia come un fiume in piena, e mettendo in discussione ogni sua certezza per mano di un misterioso individuo intenzionato ad avviare con lei un gioco capace di spezzarle l’anima.

Come nella prima stagione, anche questa seconda si sviluppa su due linee drammaturgiche che si intrecciano continuamente e che devono coesistere perfettamente per funzionare. Da un lato abbiamo l’indagine crime, portata avanti sia attraverso le figure dei poliziotti che attraverso quelle dei giornalisti, in particolare Miren e Jaime; dall’altro, troviamo una storia più intimistica e psicologica, incentrata sulla ricerca di guarigione dai propri traumi. Questo aspetto viene esplorato non solo attraverso i problemi psicologici di Miren Rojo, ma anche attraverso la new entry Nacho Valdivia, fratello di Laura. Sopravvissuto miracolosamente a un incendio che ha ucciso i suoi genitori e gli ha lasciato cicatrici sulla schiena, Nacho ha dovuto affrontare anche la scomparsa della sorella, svanita nel nulla quando lui era ancora un bambino. Questa perdita lo ha costretto a una vita segnata dalla disperazione e dalla solitudine.

I casi di cronaca nera non rappresentano il vero fulcro de “La ragazza di neve”, in particolar modo in questa seconda stagione. L’elemento investigativo e l’indagine, infatti, vengono utilizzati come strumenti per trasportare la protagonista in un nuovo viaggio intimistico e psicologico, denso di oscurità, mettendola a confronto con il suo dolore e con le sue emozioni più profonde. Questo percorso la spinge oltre la sua zona di comfort, permettendole di esplorare ulteriormente la propria psiche. Anche in questa stagione Miren è un personaggio che vive costantemente immerso in dinamiche di sofferenza, avvolta da un dolore che la perseguita giorno dopo giorno e che la riporta, ossessivamente, al ricordo del tragico evento in spiaggia: la violenza subita da un gruppo di uomini, rimasti tuttora ignoti. Questo trauma, unito alla mancanza di giustizia, l’ha resa la donna e la giornalista che è oggi, ossessionata dalla ricerca della verità. Tuttavia, questa ricerca diventa per lei un’arma a doppio taglio: è disposta a soffrire pur di raggiungere il suo obiettivo, ricadendo in schemi di fissazione e paranoia che compromettono la sua lucidità e il suo equilibrio emotivo.

Se consideriamo la serie sotto questa prospettiva, “La ragazza di neve” emerge come un racconto incentrato sul percorso di riconciliazione di Miren Rojo con il proprio trauma, mostrando che una vittima di violenza non si definisce unicamente attraverso il dolore subito, ma è molto di più. La seconda stagione è strutturata proprio seguendo il suo percorso di evoluzione interiore, costruendo un caso crime che riflette profondamente la sua identità. Miren ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa di costruttivo per continuare a vivere, e non è un caso che la narrazione si sviluppi quasi interamente all’interno di un contesto profondamente cristiano e religioso, dove la ricerca della felicità passa attraverso la purificazione dell’anima. Questo concetto viene incarnato anche dal Corvo di Dio all’interno del “Gioco dell’anima”, un percorso oscuro che promette ai più fragili una sorta di nuova speranza e fiducia—seppur distorta—nel futuro, riportandoli a Dio e alla fede. Miren dovrà intraprendere questo viaggio, immergendosi nell’indagine criminale, per affrontare i suoi demoni interiori e se stessa, nella speranza di trovare una nuova forza per rinascere o, almeno, per sconfiggere il mostro che incombe su di lei.

Se il personaggio di Miren e il suo rapporto con Nacho risultano interessanti, sia per l’esplorazione tematica del trauma che per l’evoluzione della componente crime, la serie, a livello sceneggiativo, non funziona sempre in modo efficace. Questo è dovuto, in parte, a un’eccessiva semplificazione e alla bidimensionalità di alcuni personaggi secondari, come i due poliziotti, che si rivelano poco più che macchiette prive di un ruolo realmente incisivo nell’arco narrativo. La stagione avrebbe potuto approfondirli maggiormente, ma non lo fa, lasciandoli relegati a una dimensione estremamente superficiale. Anche il loro modo di indagare risulta privo di incisività: più che investigatori competenti, appaiono come due agenti inesperti che ottengono informazioni più per caso che per abilità.

Leggermente più interessante risulta invece Jaime, che, a causa di Miren, si ritrova coinvolto nell’indagine sulla scomparsa di Laura, un caso che si ricollega, per certi versi, al suo passato. L’evoluzione dell’indagine e il suo esito sono senza dubbio intriganti, ma il personaggio di Jaime avrebbe beneficiato di un maggiore approfondimento psicologico—che forse verrà sviluppato nella terza stagione—e di una costruzione più solida del suo rapporto con Miren. Se da un lato è comprensibile la scelta di non far scivolare il loro legame in una dinamica sentimentale, dall’altro il rapporto tra i due appare eccessivamente freddo e rigidamente confinato all’ambito lavorativo. Si sarebbe potuto fare di più per renderlo più interessante sia visivamente che narrativamente.

La ragazza di Neve 2 - Il gioco dell'anima - Milena Smit as Miren, Miki Esparbé as Jaime in episode 04 of LA CHICA DE NIEVE. Cr. Julio VergneNETFLIX © 2024
La ragazza di Neve 2 – Il gioco dell’anima – Milena Smit as Miren, Miki Esparbé as Jaime in episode 04 of LA CHICA DE NIEVE. Cr. Julio VergneNETFLIX © 2024

In conclusione

La seconda stagione de La ragazza di neve prosegue il percorso iniziato con la prima, trasformando ancora una volta l’indagine crime in un viaggio psicologico e intimistico della protagonista. Il trauma e la sofferenza di Miren diventano il vero fulcro della narrazione, con l’investigazione che funge da mezzo per esplorare la sua ossessione per la verità e il bisogno di trovare una redenzione interiore. Tuttavia, sebbene la serie riesca a costruire un buon approfondimento emotivo per Miren e a creare un’interessante dinamica con Nacho, alcuni difetti di scrittura penalizzano il risultato finale. La superficialità di alcuni personaggi, come i poliziotti, e una sceneggiatura a tratti semplificata impediscono alla storia di raggiungere il suo pieno potenziale. Inoltre, il rapporto tra Miren e Jaime avrebbe potuto essere sviluppato con maggiore profondità. Nonostante ciò, la serie riesce a mantenere il suo fascino grazie alla sua atmosfera cupa e al coinvolgimento emotivo della protagonista, ponendo le basi per una possibile terza stagione che potrebbe colmare le lacune narrative lasciate aperte.

Note positive

  • Approfondimento psicologico di Miren e del suo percorso di elaborazione del trauma
  • Interessante dinamica tra Miren e Nacho, entrambi segnati dal dolore

Note negative

  • Personaggi secondari poco approfonditi, in particolare i poliziotti
  • Investigazione spesso semplificata, con svolte narrative poco incisive
  • Il rapporto tra Miren e Jaime appare freddo e poco sviluppato

Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazione
Emozione
SUMMARY
3.6
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Stefano Del Giudice
Stefano Del Giudice

Laureatosi alla triennale di Scienze umanistiche per la comunicazione e formatosi presso un accademia di Filmmaker a Roma, nel 2014 ha fondato la community di cinema L'occhio del cineasta per poter discutere in uno spazio fertile come il web sull'arte che ha sempre amato: la settima arte.