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Eli
Titolo originale: Eli
Anno: 2019
Paese di produzione: Usa
Genere: horror
Produzione: Intrepid Pictures, Bellevue Productions, Paramount Players
Distribuzione: Netflix
Durata: 1 hr 38 min
Regia: Ciarán Foy
Sceneggiatore: David Chirchirillo, Ian B. Goldberg, Richard Naing
Fotografia: Jeff Cutter
Montaggio: Jason Hellmann
Attori: Kelly Reilly, Max Martini, Lili Taylor, Sadie Sink, Charlie Shotwell, Deneen Tyler
L’ennesimo prodotto scadente Netflix? Beh, non c’è da stupirsi visti alcuni film che rientrano nel catalogo. Eli, uscito nel 2019 con tanto di notifica, è diretto da Ciaran Foy, lo stesso di The Sinister 2. Se dal buon cast le premesse del film erano abbastanza buone, la visione mi ha lasciato con l’amaro in bocca, non avevo nulla da dire.
Trama di Eli
Eli è un ragazzino con una malattia sconosciuta che non gli permette di stare all’aperto e addirittura deve indossare una tuta d’isolamento per quanto tale malattia sia pericolosa per la sua vita stessa. I suoi genitori lo portano a vivere in una casa isolata dove una dottoressa, con il volto di Lili Taylor, vista nel primo The Conjuring, dispone al giovane delle cure necessarie per la sua guarigione. Dopo la prima delle tre fasi della cura, il ragazzo avrà delle esperienze paranormali finchéé non si arriverà al finale che stravolge tutta la visione del film.

Recensione di Eli
Dalla trama pare sia una pellicola promettente, invece s’è rivelata l’ennesima occasione sprecata di Netflix nel tentativo di portare del buon cinema originale nel loro catalogo. Tanti l’hanno trovato noioso, ma io no: è ripetitivo, pieno di cliché di qualsiasi film horror, jumpscare ormai troppo prevedibili e una sceneggiatura debolissima per via dello scarsissimo approfondimento dei personaggi, anzi non c’è nemmeno l’impegno di fermarsi un momento e conoscere meglio chi gira attorno al giovane Eli. Non c’è legame, hanno fallito su quest’ aspetto. L’unico personaggio che è riuscito a incuriosirmi è quello interpretato dalla giovane Sadie Sink, che ha saputo tirare fuori lo stesso carattere della Max di Stranger Things. Se lo sceneggiatore si fosse preso la briga di eliminare uno dei tanti incontri paranormali (e non sono pochi, alla lunga stancano) per scavare più a fondo almeno la figura dei genitori, ma anche della stessa dottoressa, forse i film sarebbe un pochetto più interessante.

Il finale è follia pura. A parte il ribaltamento totale della concezione che si aveva di tutto il contesto che ci accompagna durante la visione, ma è proprio fuori di testa. È un colpo di scena carino, ma che poteva essere gestito molto, ma molto meglio. Da una base promettente a un prodotto finale mediocre, Eli non è un film che tutti apprezzeranno e credo che sarà uno di quei film horror facilmente dimenticabili, ma che sfortunatamente è riuscito ad avere un posto nel catalogo Netflix.
Note positive
- Trama interessante
Note negative
- Sceneggiatura