The Crown 4 mantiene le aspettative

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The Crown 4

Anno: 2020

Paese: Regno Unito, Stati Uniti d’America

Genere: storico, drammatico

Produzione: Left Bank Pictures , Sony Pictures Television

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Peter Morgan

Stagione: 4

Puntate: 10

Attori: Olivia Colman, Emma Corrin, Gillian Anderson, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Josh O’Connor, Erin Doherty, Emerald Fennel

Trailer di The Crown 4

Dove eravamo rimasti con The Crown

La terza stagione è la prima delle sei previste ad affrontare il cambio dell’intero cast, in modo da rispettare l’avanzare d’età dei protagonisti. La serie non ne risente e continua a regalare interessanti retrospettive, episodio per episodio, su eventi della storia britannica e mondiale: la morte di Winston Churchill, la frana della miniera di carbone ad Aberfan, l’investitura di Carlo a principe del Galles e l’allunaggio. Per ogni parvenza di storicità, The Crown non dimentica di puntare l’attenzione alla controparte umana ed emotiva; tra i fulcri della stagione è l’ostracizzata storia d’amore tra il principe Carlo e Camilla Shand, ritenuta una consorte non consona al futuro re del Regno Unito. Il finale mostra una regina Elisabetta II dubbiosa mentre si reca alla celebrazione del suo giubileo d’argento, ripensando alle sue inadeguatezze come regnante e soprattutto come madre.

“With this family, when you’re in, you’re never quite sure that you’re in. But when you’re out, there’s no doubt at all. You’re out.”

-Duke of Windsor

Trama di The Crown 4

La quarta stagione di The Crown sviluppa l’arco temporale dal 1979 al 1990 tra lo sfortunato matrimonio del principe Carlo, i tre mandati di Margaret Thatcher come primo Ministro, la lotta dell’IRA per la presenza britannica in Irlanda del Nord e molto altro ancora. Consigliata la visione in lingua originale, per godersi al meglio le atmosfere della serie, disponibile su Netflix dal 15 novembre.

Recensione di The Crown 4

Immagine fuori fuoco, una figura centrale si avvicina alla macchina da presa: la regina Elisabetta II in divisa militare si appresta a partecipare alla famosa cerimonia Trooping the Colour. E già dalla prima inquadratura The Crown ristabilisce gli equilibri, ricordando allo spettatore che per quanto possa rimanere affascinato dalla Diana Spencer di Emma Corrin, ogni personaggio e ogni suo capriccio sono irrilevanti. Nel centrato sistema reale britannico c’è una sola persona che conta, una sola persona insostituibile.

È una realtà difficile da accettare, soprattutto per chi come Diana vi entra impreparato. La famiglia reale è rappresentata come una serie di esseri umani resi difettosi da norme, protocolli e dalle alte aspettative nei loro confronti; abitano luoghi con cui arrivano a identificarsi pur di riempire il vuoto: in un siparietto compassionevole il principe Carlo spiegherà a sua madre come intende trasformare il giardino di Highgrove House in modo che “rappresenti a pieno la sua anima”. Con il progredire delle stagioni Peter Morgan mostra la decomposizione di Buckingham Palace, con carte da parati strappate e mobili rotti, come chi li abita. In una scena si può perfino scorgere un topo camminare per la tappezzeria del palazzo. Ma per fortuna la rovina dei luoghi non si propoga sul piano visivo: la cura a livello tecnico della serie è paragonabile a un prodotto cinematografico.

New entry oltre a Corrin, è Gillian Anderson, interprete di Margaret Thatcher, primo ministro inglese soprannominata la Lady di ferro. Il ritratto che ne fa Morgan rispetta le perplessità del tempo su un leader politico donna. In vari episodi vediamo la Thatcher tessere le lodi degli uomini della sua famiglia a scapito delle figure femminili, mentre si dimena tra cura della casa e cura dello Stato. Se nel suo privato Thatcher rispetta lo stereotipo di casalinga e si concede a delle fragilità, sul luogo di lavoro mantiene il punto. La Lady di ferro è una donna che ce l’ha fatta scendendo a patti con le condizioni degli uomini, disprezzando tutto ciò che è considerato “femminile” a parte per i suoi tailleur blu elettrico, che ne risaltano l’eccezionalità tra i tanti uomini in giacca e cravatta nelle foto ufficiali dei membri del gabinetto del Regno Unito.

Josh O’Connor ed Emma Corrin come principe Carlo e Lady Diana Spencer nella loro prima intervista pubblica insieme in The Crown 4

Diana e la caccia al cervo

Attenzione: il seguente commento contiene degli spoiler sul secondo episodio della quarta stagione “La prova di Balmoral”

Il castello di Balmoral, in Scozia, è una delle residenze preferite per lo svago dalla famiglia reale, soprattutto per la caccia. Infatti, quando è avvistato un cervo reale nei confini della tenuta, l’obbiettivo dell’episodio diviene l’uccisione dell’animale. All’impresa si unisce anche Diana Spencer, in un weekend che servirà a mettere la prova la sua adeguatezza al fidanzamento col principe Carlo. In un contesto giustificato dal divino come è la famiglia reale britannica, non sembra casuale l’idea di Morgan di affiancare la ricerca della futura regina del Regno Unito a quella di un cervo. Diana, Dea romana, trova il suo corrispondente nella mitologia greca in Artemide, spesso affiancata simbolicamente proprio a un cervo. Artemide incarna l’indipendenza e la mutevolezza, protettrice degli animali ma allo stesso tempo della caccia, appartiene alla categoria delle Dee vergini ed è una personalità non influenzabile da figure esterne. Con la stessa inesperienza e volontà d’animo della controparte mitologica, Diana Spencer si infiltra a palazzo, ma ne rigetta la scarsità emotiva che caratterizza quella vita. La sua incapacità di mettere in ombra le proprie esigenze per la Corona segnerà la sua condanna a una tristezza perenne.

Nell’episodio, Diana aiuta il principe Filippo a trovare e uccidere il cervo, consapevole che da quell’uscita di caccia dipendesse tanto la vita dell’animale quanto la direzione che avrebbe preso la sua. Quello che invece ancora non sa, è che condivideranno la stessa tragica fine. In una scena premonitrice, il principe Filippo convince il figlio Carlo a chiedere alla ragazza di sposarlo, il tutto di fronte la carcassa scuoiata del cervo; Diana è una cacciatrice divenuta preda. Le inquadrature finali mostrano il busto dell’animale fieramente appeso nel soggiorno di Balmoral, alternato al primo piano sulla promessa sposa del futuro re, circondata da paparazzi; e in quel momento, la caccia ha inizio.

L’ultimo fotogramma di The Crown 4 ritrae e omaggia l’intero cast della terza e quarta stagione in vista del cambio che avverrà con la quinta

Note positive:

  • estrema cura negli aspetti tecnici
  • ottimo il casting dei nuovi personaggi introdotti
  • le affinità storiche (rimando a questo articolo per un confronto tra storia e fiction https://www.ilpost.it/2020/11/18/the-crown-quarta-stagione-storie-vere/)
  • ottima la colonna sonora di Martin Phipps

Note negative:

  • la serie sembra iniziare a faticare a gestire le storylines dei numerosi personaggi
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