
I contenuti dell'articolo:
Avatar – Fuoco e cenere
Titolo originale: Avatar – Fire and Ash
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: fantascienza
Casa di produzione: 20th Century Studios
Distribuzione italiana: Disney
Durata: 197 minuti
Regia: James Cameron
Sceneggiatura: James Cameron, Rick Jaffa, Amanda Silver
Fotografia: Russell Carpenter
Montaggio: John Refoua, David Brenner, Stephen E. Rivkin, James Cameron, Nicolas de Toth, Jason Gaudio
Musiche: Simon Franglen, Miley Cyrus
Attori: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Oona Chaplin, Kate Winslet, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi, Britain Dalton, Jamie Flatters, Trinity Jo-Li Bliss, Jack Champion, Bailey Bass
Trailer di “Avatar – Fuoco e cenere”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
James Cameron torna a Pandora con Avatar: Fuoco e Cenere, il terzo capitolo della saga che prosegue le vicende di Jake Sully e della sua famiglia Na’vi. Il film è scritto e diretto da Cameron insieme a Rick Jaffa e Amanda Silver, prodotto da Cameron e Jon Landau, e si propone di ampliare il mondo narrativo e visivo già esplorato nei precedenti episodi. Nel cast principale ritornano Sam Worthington (conosciuto per Avatar e Clash of the Titans), Zoe Saldaña (Guardians of the Galaxy, Star Trek), Sigourney Weaver (Alien, Ghostbusters) e Stephen Lang; tra le new entry si segnalano Michelle Yeoh (Crouching Tiger, Hidden Dragon; Everything Everywhere All at Once), Oona Chaplin (Game of Thrones, Black Mirror) e David Thewlis (Harry Potter).
Il successo della saga si misura sia nei numeri sia nell’impatto tecnologico: il primo Avatar (2009) incassò oltre 2,9 miliardi di dollari, stabilendo nuovi record di box office e ottenendo riconoscimenti agli Oscar per fotografia, effetti visivi e scenografia; Avatar: La via dell’acqua (2022) ha superato i 2,3 miliardi di dollari e ha vinto l’Oscar per i migliori effetti visivi. Questi risultati hanno consolidato la posizione del franchise come progetto industriale e creativo di portata globale.
Sul piano produttivo, Fuoco e Cenere è nato in un contesto di lavorazione pluriennale: le riprese iniziarono nel 2017 a Manhattan Beach in parallelo con quelle del secondo film; le sessioni di motion capture con il cast principale si conclusero nel novembre 2018 e le riprese live action si svolsero in Nuova Zelanda nel 2019. L’emergenza sanitaria del 2020 impose una sospensione delle lavorazioni, poi superata con la ripresa delle attività e il completamento ufficiale delle riprese a dicembre 2020. La fase successiva di post‑produzione è stata particolarmente lunga per integrare performance capture, set reali e ambientazioni digitali.
Un elemento distintivo della saga è l’approccio al 3D: già il film del 2009 aveva rilanciato il 3D stereoscopico come linguaggio narrativo e non solo come effetto spettacolare, imponendo nuovi standard per la ripresa, la resa della profondità e l’esperienza immersiva in sala. Ciò ha richiesto lo sviluppo di pipeline tecniche dedicate, telecamere stereoscopiche e workflow di rendering specifici per mantenere coerenza tra ripresa e post‑produzione. Nei capitoli successivi Cameron ha continuato a sperimentare con tecnologie correlate — tra cui frame rate elevati e integrazione avanzata della CGI con la performance capture — per ottenere una maggiore naturalezza nei movimenti e una profondità visiva più convincente; tali scelte hanno comportato un aumento dei tempi e dei costi di post‑produzione, ma sono state ritenute necessarie per preservare l’ambizione visiva del progetto.
Fuoco e Cenere si inserisce in una continuità produttiva che combina risultati commerciali rilevanti con un investimento costante in innovazione tecnica, in particolare nel 3D e nella performance capture: elementi che hanno definito l’identità visiva del franchise e ne hanno determinato la complessità produttiva e temporale.
La pellicola arriva nei cinema italiani dal 16 dicembre 2025, sia in 3D che in 2D. In America il film viene rilasciato dal 18 del medesimo mese.
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Trama di “Avatar – Fuoco e cenere”
Poche settimane dopo gli eventi di Avatar: La via dell’acqua, la famiglia Sully vive ancora tra i Metkayina, nelle barriere coralline di Pandora, ma deve fare i conti con l’assenza di Neteyam, ucciso in uno scontro con la “Gente del Cielo” della RDA (Resources Development Administration). La famiglia elabora il lutto in modi diversi; nel frattempo Spider si è ormai completamente integrato con il popolo della barriera corallina, ma la sua sicurezza preoccupa i Sully e per questo non può più restare con loro.
Dopo l’incontro con i Tlalim, i cosiddetti Mercanti del Vento, il loro capo Pey’lak accetta di riportare Spider al Campo Alto, la roccaforte degli Omatikaya, e la famiglia Sully decide infine di partire insieme a lui e ai Mercanti del Vento. Il viaggio viene però interrotto da un attacco del Clan dei Mangkwan, il Popolo della Cenere guidato da Varang: si tratta di Na’vi la cui cultura e modo di vivere sono stati profondamente mutati dalla distruzione del loro territorio a causa di un vulcano, evento che attribuiscono a Eywa, la Grande Madre di Pandora. Nel frattempo la RDA, dopo la pesante sconfitta subita per mano di Jake Sully e dei Metkayina, si sta riorganizzando per pianificare un nuovo attacco
Recensione di “Avatar – Fuoco e cenere”
Questo è un film su una famiglia che riflette su cosa significhi essere in guerra, sul fatto che i ragazzi siano in guerra, sul fatto che i genitori lascino andare i propri figli e abbiano abbastanza fiducia in loro da credere che prenderanno le decisioni giuste. Questo è un tema importante nel film. E per Jake, che ha appena perso un figlio, il suo istinto protettivo si traduce nell’essere un padre quasi tirannico
Dichiarazione di James Cameron
Due anni di attesa per la nuova pellicola targata, ancora una volta, da James Cameron, il quale pare ci abbia preso gusto a girare e scrivere un giocattolone da milioni (miliardi, se volessimo essere pignoli) di dollari in cui alieni blu fanno a botte con esseri umani per proteggere il pianeta da un piano colonialista e antiambientalista. L’avventura non è finita certamente, continua da dove aveva lasciato i personaggi principali e li immerge nuovamente nello splendido mondo di Pandora. E noi spettatori, come loro, ne siamo pienamente dentro.
Con Avatar – Fuoco e Cenere è chiaro come Cameron abbia voluto cambiare. Ovvio, siamo sempre lì: la famiglia di Jake Sully deve scontrarsi nuovamente con Quaritch e gli umani, ma stavolta non sono da soli: Varang, leader dei Na’vi del fuoco, fa la sua comparsa insieme alla sua tribù e finalmente si respira. C’è un mondo tutto da esplorare a Pandora e i segreti di Eywa stanno sempre dietro l’angolo. Ed è qui che lui ci voleva, qui inizia il cinema targato James Cameron. Forse l’esperienza cinematografica più potente e maestosa del 2025, un’avventura grafica simile ad un videogioco che fa perdere il respiro, affascina ed emoziona, tenendo col fiato sospeso noi spettatori, vittime consapevoli di essere di fronte alla creazione digitale eppure così umana. E così con immense inquadrature che traspira libertà selvaggia, tra immense distese di mare cristallino, foreste illuminate e il fuoco puro che distrugge ogni cosa, Pandora si estende. Non siamo più nel 2009.
Si avvicina alla tragedia greca più di quanto ci si aspetta: odio, vendetta, amore e un viavai di situazioni che non fanno minimamente sentire la lunghissima durata dell’opera, col rischio che si potesse ripetere il modus operandi delle prime due pellicole. L’azione è corale, Jake Sully non è più il perno del franchise e pian piano i figli prendono le attenzioni della storia, ognuno col suo arco narrativo che gli porta a domandarsi “qual è il mio ruolo in questo mondo?”. Sì, perché a Pandora tutto scorre inevitabilmente e chi si ferma è perduto. Non manca lo sguardo verso la mitologia del pianeta e della sua fede cieca in Eywa, un’entità onnipresente nella vita dei pandoriani, che siano Na’vi o meno.
Ancora una volta Cameron ce l’ha fatta. Continua il processo di rivoluzione cinematografica e l’utilizzo di una computer grafica ai limiti della perfezione, in cui la fluidità delle immagini si presta a raccontare nuovamente una famiglia alle prese con un mondo perennemente sotto attacco, costruendo attorno un discorso anticolonialista e ambientalista, che traccia la linea cominciata in Avatar – La via dell’Acqua e che qui giunge parzialmente a conclusione. È un riflesso della nostra condizione quella che il regista di Titanic ha voluto innalzare con tanta potenza nel suo nuovo e incredibile lavoro, concepito per il cinema e da vedere assolutamente in sala.
Avatar – Fuoco e Cenere è fatto assolutamente per la sala, per quei grandi schermi che dal 2020 sembrano essere solo un polo di nicchia e perdita di tempo e denaro. Ma il terzo capitolo di Avatar sembra si sia posto un duplice obiettivo: portare, sì, le persone in sala (con le vacanze natalizie in arrivo è l’occasione perfetta), ma anche di donare a queste stesse il piacere di sedersi su una poltrona, in una sala al buio, e lasciarsi trascinare dalla gioia che gli occhi possono assaporare solo guardando un film al cinema.
In conclusione
Avatar – Fuoco e Cenere conferma James Cameron come autore-capofila di un cinema spettacolare e sensoriale: un’esperienza visiva che riporta il pubblico in sala per il piacere puro dell’immagine e dell’immersione. Pur muovendosi su binari narrativi già noti — conflitto coloniale, difesa della natura, archetipi familiari ed eroici — il film rinnova il franchise ampliando il mondo di Pandora, distribuendo il peso drammaturgico su più personaggi e trasformando l’epica in tragedia familiare. La potenza tecnica e la cura per il dettaglio visivo compensano qualche prevedibilità della trama, restituendo un’opera che va vista in sala per essere pienamente goduta: un grande spettacolo che parla di amore, vendetta e responsabilità ambientale con la forza di un mito contemporaneo.
Note positive
- Immaginario di Pandora ampliato e ricco di dettagli
- Azione corale e archi narrativi multipli ben calibrati
- Forte carica mitica e tragica che sostiene il tono epico
- Comparto tecnico
Note negative
- Lunga durata
- Alcune evidenti somiglianze con i film precedenti.
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| Sceneggiatura |
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| Colonna sonora e sonoro |
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4.2
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