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American horror story: double feauture
Titolo originale: American horror story: double feature
Anno: 2021
Paese: USA
Genere: Horror
Casa di Produzione: 20th Century Fox Television
Distribuzione: Disney plus
Ideatore: Ryan Murphy, Brad Falchuk
Stagione: 10
Puntate: 10
Attori: Sarah Paulson, Evan Peters, Lily Rabe, Finn Wittrock, Frances Conroy, Billie Lourd, Leslie Grossman, Adina Porter, Angelica Ross, Robin Weigert, Denis O’Hare, Dot-Marie Jones, Cody Fern, Macaulay Culkin, Ryan Kiera Armstrong, Neal McDonough, Kaia Gerber, Nico Greetham, Isaac Cole Powell, Rachel Hilson, Rebecca Dayan.
American horror story è una serie antologica di 10 episodi. Arrivata alla sua 10ª stagione, nel corso degli anni ha affrontato diverse tematiche a tema horror: case infestate, manicomi criminali, streghe, vampiri, fenomeni da baraccone, sette segrete, fantasmi e serial killer. Il cast è pressoché uguale nelle prime stagioni con diversi nuovi arrivi nel corso degli anni e anche qualche addio. Alcune stagioni hanno dei riferimenti alle precedenti con il ritorno di svariati personaggi ma solo la 7ª è un crossover tra la 1ª e la 3ª.
Trama di American horror story: double feauture
Questa 10º stagione è divisa in due parti.
La prima intitolata Red Tide è ambientata a Provincetown in Massachusetts, dove Harry Gardner (Finn Wittrock) si trasferisce per qualche mese con la moglie incinta (Lily Rabe) e la figlia in una cittadina marina alquanto inquietante con pochissimi abitanti, tale trasferimento è dovuto al fatto che Harry in preda ad un blocco creativo cerca ispirazione per la sua prossima sceneggiatura. Qui incontrerà la scrittrice Belle Noir (Frances Conroy) e il drammaturgo Austin Sommers (Evan Peters) che gli offriranno una soluzione che potrebbe risolvere i suoi problemi.
La seconda parte intitolata Death Valley è ambientata in due linee temporali differenti, negli anni ‘50, quando Eisenhower (Neal McDonough) era presidente degli Stati Uniti d’America, e nel nostro presente. Nel 1954 il presidente Eisenhower stipula un accordo con delle creature aliene in cambio di tecnologie all’avanguardia che avrebbero incrementato lo sviluppo economico del paese. Dopo anni dall’accordo e senza aver ricevuto nessun tipo di riscontro positivo, Eisenhower decise di trasferire tutti gli esperimenti alieni in una zona riservata del Nevada, chiamata Area 51, mettendo tutto nelle mani dell’automa umano Valiant Thor (Cody Fern). Passeranno gli anni, si susseguiranno i vari presidenti e solo con Nixon si scoprirà quando arriverà la nascita dell’ibrido perfetto che gli alieni stanno cercando di creare.
Recensione di American horror story: double feauture
La decima stagione di American Horror Story segna il ritorno di grandi nomi: Sarah Paulson, Evan Peters, Lily Rabe. Ogni anno si creano grandi aspettative per la nuova stagione anche grazie ai teaser trailer rilasciati che fomentano l’interesse. E come ogni anno l’interesse va scemando episodio dopo episodio soprattutto con le ultime stagioni. Sono lontani quindi i tempi di stagioni coinvolgenti come Murder House e Asylum, decisamente di un altro livello. Questa stagione è inspiegabilmente divisa in due parti: Red Tide e Death Valley senza nessun tipo di collegamento l’un con l’altra, a meno che non lo si voglia forzatamente cercare.
“Red Tide” ruota attorno all’arrivo della famiglia Gardner a Provincetown una cittadina abitata da strane creature che si comportano come se fossero dei vampiri, con l’unica differenza che camminano tranquillamente, se pur in modo assurdo, alla luce del sole. Serie e film sui vampiri ce ne sono a volontà e quindi il tema principale in cui ruota questa prima parte non è poi così originale. L’ambientazione caratterizzata da una fotografia alquanto fredda, crea delle atmosfere cupe che sono perfette per ciò che si sta raccontando ma tutto questo non è sufficiente. Con l’avanzare degli episodi la sceneggiatura diventa abbastanza grottesca con un finale che non chiude del tutto la storia e che lascia spazio all’immaginazione. Non è abbastanza neanche il ritorno di alcuni degli attori principali, prima tra tutti Sarah Paulson sempre magnifica nei suoi ruoli, che qui interpreta una donna disprezzata e allontanata da tutti, ritenuta pazza ma che in fondo forse è l’unica a ragionare consciamente; Evan Peters fresco di Emmy per Omicidio a Easttown, che abbiamo apprezzato in svariati ruoli nel corso degli anni tutti perfettamente riusciti, qui lo troviamo nel ruolo di un drammaturgo e autore di opere teatrali che forma la strana coppia insieme a Frances Conroy nonché la scrittrice di romanzi rosa Belle Noir, sicuramente una delle accoppiate meglio riuscite di tutta la stagione. Fa il suo debutto anche Macaulay Culkin, indimenticabile Kevin di Mamma ho perso l’aereo, interprete di un gigolò tossicodipendente che dà quel tocco in più a tutti questi strani individui. In realtà questa prima parte ha molto a che fare con il talento e la fama, a cosa si è disposti per raggiungere il successo e la gloria. È anche un po’ lo specchio del mondo dello showbusiness: come si riduce la gente per ottenere ciò che vuole. L’idea di base quindi poteva essere buona ma senza un degno sviluppo.

Argomento principale nella seconda parte è un tema anch’esso affrontato tantissime altre volte e cioè quello degli alieni. Composta solamente da quattro episodi ambientati a cavallo tra gli anni 50 e i giorni nostri, si alternano scene in bianco e nero per il passato e a colori per il presente. Tutti i classici stereotipi americani sugli alieni, sui complotti politici, i misteri dell’area 51, le teorie sul finto allunaggio del 1969, il presunto omicidio di Kennedy, la morte di Marilyn Monroe sono racchiusi in questi 4 episodi. Molta carne al fuoco quindi che avevano sicuramente bisogno di più episodi nonché di un’intera stagione per raggiungere un risultato diverso molto più produttivo e interessante a livello narrativo. La parte ambientata ai giorni nostri è anch’essa piena di cliché: rapimenti alieni, fecondazioni (anche per gli uomini), esperimenti. Non si riesce a prenderla molto sul serio, anche per via della scarsa caratterizzazione dei personaggi sicuramente non confrontabili con i protagonisti del passato. Nessun colpo di scena che poteva cambiare le carte in tavola, arriviamo sempre al desiderio della razza aliena di eliminare quella umana e creare la loro creatura ibrida perfetta. Anche qui l’idea di base era buona ma lo sviluppo non è stato all’altezza di tale idea.

Note positive
- la coppia Evan Peters-Frances Conroy
- la bravura di Sarah Paulson
- la scelta del B\N
Note negative
- la suddivisione in due parti
- argomenti già trattati
- pochi episodi per troppi argomenti