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Borat – Seguito di film cinema
Titolo originale: Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan
Anno: 2020
Paese: Regno Unito, Stati Uniti d’America
Genere: Commedia
Casa di produzione: Four by Two Films
Distribuzione: Prime Video
Prodotto da: Anthony Hines, Monica Levinson
Durata: 1 hr 36 min (96 min)
Regia: Jason Voliner
Sceneggiatura: Sacha Baron Cohen, Peter Baynham, Nick Corirossi, Jena Friedman, Anthony Hines
Montaggio: Craig Alpert, Michael Giambra, James Thomas
Dop: Luke Geissbuhler
Musiche: Erran Baron Cohen
Attori: Sacha Baron Cohen, Maria Bakalova, Tom Hanks
Sono passati 14 anni da quando Borat, commedia cinica e politicamente scorretta con protagonista l’omonimo giornalista kazako interpretato da Sacha Baron Coen, giungeva nelle sale per smascherare le mostruosità della società americana nell’era della globalizzazione. In un arco di tempo così lungo, la nazione più potente del mondo ne ha viste di tutti i colori (l’elezione del primo presidente di colore, l’epidemia di Covid-19); poteva mai l’attore-istrione lasciarsi sfuggire l’occasione di passare al tritacarne le idee più bigotte che un periodo tanto controverso ha generato? Ovviamente no, quindi eccoci a commentare Borat – Seguito di film cinema, prosieguo della pellicola del 2006, girato in gran segreto durante il lockdown della primavera 2020 e distribuito sulla piattaforma streaming Prime Video. Il lungometraggio ha ottenuto due riconoscimenti al Golden Globe 2021 come Miglior film commedia o musicale oltre a Sacha Baron Cohen Migliore attore in un film commedia o musicale, tale nomination è stata data anche alla protagonista femminile intepretata da Marija Bakalova.
Intendiamoci, questo Borat 2 perde in parte quell’effetto sorpresa che caratterizzava il suo predecessore, ma offre comunque la migliore e più agghiacciante fotografia possibile delle bassezze umane grazie a un accurato lavoro di satira contundente operato da Baron Cohen, qui spalleggiato da una clamorosa Maria Bakalova nei panni della figlia del baffuto protagonista.
Trama di Borat – Seguito di film cinema
Tenuto prigioniero in un gulag per quattordici anni con l’accusa di aver infangato la reputazione della gloriosa nazione del Kazakistan durante la realizzazione del film precedente, il giornalista Borat Sagdiyev (Sacha Baron Cohen) ottiene un nuovo incarico: ingraziarsi il Presidente degli Stati Uniti d’America McDonald Trump donandogli la propria figlia Tutar (Maria Bakalova).
Giunto sul suolo americano, Borat trova un paese ancora più repellente e violento di quanto già non fosse nel capostipite, tenuto per altro sotto scacco dalla piaga del Coronavirus.


Recensione di Borat – Seguito di film cinema
Lo schema del Borat di Larry Charles (una serie di sketch tenuti insieme da un canovaccio, che coinvolgono un pubblico più o meno ignaro, in stile candid camera) rimane invariato, ma il film di Jason Voliner si distingue per una regia molto più composta e quadrata, che limita senza troppi problemi l’estetica vorticosa del mockumentary. In generale, pur non mancando le classiche gag grafiche sul limite del cattivo gusto, si predilige un approccio alla satira d’inchiesta più sottile e ficcante, valorizzato da una scrittura efficace nel colpire pancia e sinapsi. Il risultato finale è un film ancora più irriverente del suo predecessore, e fa sì che l’assurdità del pretesto che mette in moto l’ennesimo viaggio americano di Borat scompaia se messa a paragone con i nuovi orrori sociali.
Sacha Baron Cohen affida corpo e acume british alla sua maschera ironica con la solita sagacia; l’ingenuità e il bigottismo dello sboccato Borat dà vita a risvolti ed equivoci divertenti e mai semplicistici, riconfermandosi lo strumento giusto per analizzare l’evoluzione dei beceri estremismi politico-culturali, tra sessualizzazione estrema e xenofobia, passando per il rigetto nei confronti dell’inserimento femminile nei “meccanismi del potere”. A proposito di quest’ultimo punto, l’introduzione del personaggio, tutto da gustare, della figlia Tutar Sagdiyev è un geniale espediente filmico che avvalora il tono polemico verso la tossicità del patriarcato mentre innesta nel corpus narrativo una componente emotiva, assente nel prototipo, destabilizzante sia per il protagonista che per gli spettatori.
Borat – Seguito di film cinema è un film puntuale, che fa ridere sguaiatamente in più di un momento; un’intelligente dissacrazione dell’odierno substrato politico occidentale in cui viene ribadito che è l’ignoranza, la chiusura mentale, il virus più pericoloso di tutti. Twist ending da antologia.
NOTE POSITIVE
- Regia composta e quadrata.
- La scrittura ficcante.
- L’interpretazione fisica e arguta di Sacha Baron Cohen.
- L’introduzione della figlia di Borat.
NOTE NEGATIVE
- L’umorismo mordace e politicamente scorretto di Baron Cohen non è ovviamente alla portata di tutti.