Caffè & Vino – due mondi un documentario (2022): degustazione e cultura

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Caffè & Vino - due mondi un documentario locandina

Caffè & Vino – due mondi un documentario

Titolo originale: Caffè & Vino – due mondi un documentario

Anno: 2022

Nazione: Italia

Genere: Documentario

Casa di produzione: NaNo Film

Distribuzione: Prime Video

Durata: 1h 27 minuti

Regia: Vicenzo Lamagna

Sceneggiatura: Andrej Godina, Mauro Illiano

Fotografia: Vicenzo Lamagna

Montaggio: Luca Basso

Musiche: Davide Capolongo

Attori: Michela Accerenzi, Pia Donata Berlucchi, Gennaro Esposito, Samaritani Giancarlo, Andrej Godina, Mauro Illiano, Marco Omizzolo, Antonello Pasini, Matteo Tagliaferri, Massimiliano Tonelli

Trailer italiano del film Caffè & Vino – due mondi un documentario

Distribuito direttamente dal 6 maggio 2022 sulle varie piattaforme online (Prime Video, Google Play e Apple TV), Caffè & Vino – due mondi un documentario, prodotto da Nano Film, vede alla regia Vicenzo Lamagna (Il mare della tranquillità, 2016; Dove sei, 2021; Cafè – Storia di una ribalta napoletana, 2021) e nel ruolo di condottieri/produttori della pellicola documentaristica abbiamo Andrej Godina, triestino che ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia nell’industria del Caffè – Università degli Studi di Trieste ed ha approfondito, nel corso degli anni, la conoscenza di tecniche di degustazione e valutazione del vino, e Mauro Illiano, napoletano avvocato, giornalista pubblicista, fondatore del Napoli Coffee Experience ed esperto degustatore di caffè diplomatosi alla Specialty Coffee Association.

Caffè & Vino” non è il mio primo approccio con il mondo del caffè, anzi. A questa nuova e più profonda esplorazione, sono giunto dopo un altro documentario sul tema: “Cafè – Storia di una ribalta napoletana”. Mettendo a confronto i due lavori, mi sembra proprio di camminare lungo un percorso omogeneo e affascinante, che ha avuto inizio da una piccola tazzina di espresso napoletano. In “Cafè”, infatti, racconto una storia universale, un caffè descritto per grandi linee che si perde nella romantica tradizione partenopea. Eppure, la storia, qualche informazione scientifica e le possibili reinterpretazioni, non mi bastavano più: anche e soprattutto grazie agli esperti incontrati lungo questo cammino artistico, ho scoperto l’esistenza di un mondo molto più vasto di quello che inizialmente immaginassi, ricco di nuove cose da esplorare e raccontare.

Vicenzo Lamagna

Trama di Caffè & Vino – due mondi un documentario

Uno sguardo profondo e concettuale sull’essenza e sull’industria a 360° del caffè e del vino. I due esperti Andrej Godina e Mauro Illiano ci conducono entro un viaggio alla scoperta di questi due bevande così famose nel mondo e in Italia, dandoci uno sguardo innovativo tra contatto con la natura e nuove frontiere di degustazione e uso del caffè. Per condurci in questo percorso i due incontrano voci autorevoli del settore: Pasini, Scienza, Samaritani, Berlucchi, Mastroberardino, Esposito, Tonelli, Accerenzi, Patacconi, Revelli, Dinella, Monteleone e Luongo.

Andrej Godina in Caffè & Vino – due mondi un documentario
Andrej Godina in Caffè & Vino – due mondi un documentario

Recensione di Caffè & Vino – due mondi un documentario

Un viaggio per l’Italia con un obiettivo in mente: sviscerare il mondo del caffè e del vino dalle loro origini del prodotto fino al momento in cui vengono serviti al bar, andando oltre, parlandoci nel modo in cui il consumatore dovrebbe essere educato all’arte del comprendere ciò che sta bevendo e assumendo nel proprio corpo. I due degustatori Godina e Illiano si concentrano maggiormente su quel seme scoperto, secondo una leggenda, in Etiopia, una nazione che ha fatto del seme del caffè il suo business principale, divenendo uno dei pochi ruoli in cui si coltiva il caffè e in cui la popolazione fa uso di quella bevanda, consumandola però in maniera alquanto divergente da quella italiana, avvezza a un rapido espresso e non conoscitore delle varie tipologie di modi di fare e assumere caffè. Il regista con i suoi due condottieri si concentra sul diverso approccio che abbiamo tra il caffè e il vino, un approccio che ha a che fare con il tessuto geografico del nostro paese. In Italia conosciamo il vino e i vigneti, sul suolo italiano abbiamo moltissime coltivazioni di questa pianta, soprattutto nei terreni del Chianti Toscano, e dunque chiunque di noi ha potuto sentire con mano propria e vedere con i propri occhi, almeno una volta, una vigna, discorso inverso invece per il caffè di cui non abbiamo una cultura nostrana radicata nelle radici della terra, ma conosciamo tale bevanda eccitante solo nella sua materia di termine, in quella polvere e chicco che giunge nelle nostre case e nei bar. Ciò comporta che noi non siamo educati nel conoscere realmente il caffè e non sappiamo che al mondo esistono incredibili varietà di sapori e modi di estrarlo, chi è che si reca a un bar è chiede un tipo particolare di caffè? Invece quando andiamo a bere un vino, ognuno di noi guarda l’etichetta e conosce, più o meno, le diversità tra un bianco o un rosso e a che cibo questo si abbina meglio. Per caffè dovrebbe essere la solita cosa, perché può essere sia espresso, da bere in pochi minuti fugacemente, ma può ed è anche una bevanda conviviale che si può degustare per anche mezz’ora (ovviamente dovrà essere fatto in un altro modo che quello classico della Moka italia).

Il problema della degustazione del caffè è il punto cardine del documentario tanto che dire che la sceneggiatura si sofferma maggiormente su questa bevanda che non sul vino non è errato. Il documentario si muove, quasi completamente, in maniera lineare e omogenea, partendo la sua narrazione dalla nascita, dai racconti della terra, dalla quale nascono i frutti che finiranno il loro ciclo in un calice o in una tazzina. Il tutto poi andrà a parlare, seppur a tratti in maniera troppo sbrigativa e confusionaria, sul mercato e sul rapporto tra coltivatore e produttore – distributore – consumatore. In quest’ottica di prezzi e del gioco dei mercati appare interessante la dichiarazione di Pia Donata Berlucchi, imprenditrice di successo dell’azienda agricola di famiglia, che pone al centro della guerra dei prezzi al rialzo il sapersi vendere e fare marketing ben fatto. La sua tesi è che, a esclusione dei vini mal fatti, non esiste una reale differenza tra un vino di alto “profilo” dal prezzo elevato da quello da venti euro, ma l’unica reale divergenza sta nell’etichetta, del marchio di fabbrica. Il pubblico non paga tanto il prodotto ma paga il marchio, dunque il sapersi vendere, a suo parare diventa fondamentale in questo nuovo scenario mondiale.

Mauro Illiano in Caffè & Vino – due mondi un documentario
Mauro Illiano in Caffè & Vino – due mondi un documentario

Conclusione

Un lavoro tipicamente documentaristico e che ogni amante del buon cibo e del caffè e del vino dovrebbe vedere per poter riflettere sul modo in cui non sappiamo ancora consumare e conoscere queste materie, il tutto all’interno di un racconto che mostra l’importanza del rapporto di fiducia e rispetto tra uomo e natura e di come l’essere umano deve saper conoscere bene la storia del suo terreno per poter far nascere al meglio i suoi prodotti su quella terra. All’interno della narrazione i registi si pongono domande importanti come: La coltivazione dell’uva e quella del caffè possono essere sostenibili?  Quanto vale il magico processo di trasformazione che rende i due frutti le bevande più amate al mondo? il caffè può aspirare a raggiungere il prestigio e lo charme del vino, ottenendo una sua carta e aprendosi a degustazioni e studi sempre più approfonditi? Domande che trovano risposte all’interno della pellicola, a tratti leggermente ripetitiva, ma assolutamente interessante, anche se più per il contenuto che per la regia.

Note positive

  • Contenuto narrativo
  • La riflessione sul caffè

Note negative

  • La regia non dona un gran ritmo alla narrazione, magari si poteva osare di più con immagini d’archivio o realizzare sequenze girate in Etiopia quando si parla del caffè.
  • A tratti la narrazione è ripetitiva rimarcando eccessivamente i medesimi concetti più e più volte, mentre altri vengono poco approfonditi sia attraverso le interviste sia attraverso le immagini come il rapporto tra coltivatore e produttore.
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