Boyhood: il coming-of-age per eccellenza

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boyhood film locandina

Boyhood

Titolo originale: Boyhood

Anno: 2014

Paese: Stati Uniti D’America

Genere: drammatico

Produzione: Cinetic Media

Distribuzione: IFC Films, Universal Pictures

Durata: 165 min

Regia: Richard Linklater

Sceneggiatura: Richard Linklater

Fotografia: Lee Daniel, Shane Kelly

Montaggio: Sandra Adair

Musiche: Randall Poster, Meghan Currier

Attori: Ellar Coltrane, Ethan Hawke, Patricia Arquette, Lorelei Linklater

trailer italiano del film Boyhood

Trama di Boyhood

Boyhood racconta la storia di una coppia divorziata e segue, anno dopo anno, la crescita dei loro due figli, in particolare del piccolo Mason. La narrazione, difatti, accompagna il ragazzo per ben dodici anni, dalla scuola elementare fino all’arrivo al college. Assistendo quindi al corso degli eventi, rappresentati attraverso i cambiamenti dei legami sociali del protagonista e al rapporto stabilito con i genitori, in cui noi stessi diventiamo testimoni della sua maturazione.

Recensione di Boyhood

Dodici anni di lavorazione, dal 2002 al 2014, questo è stato il tempo impiegato da Richard Linklater, regista di “Dazed and Confused” e “A scanner darkly”, per raccontare una storia che in realtà tempo non ne ha.

Nell’opera di Linklater la narrazione coincide con la crescita emotiva e fisica dei protagonisti, difatti ogni anno gli stessi attori si ritrovano per girare lo svolgimento della storia in cui il progresso personale riflette quello tecnologico, sociale, culturale e politico di un’epoca. Il fulcro della successione degli eventi è, però, il giovane Mason il quale dovrà affrontare innumerevoli sfide che forgeranno il suo carattere e i rispettivi ideali.

La realizzazione di questo film indipendente è valsa a Richard Linklater la vittoria dell’Orso d’argento per il miglior regista alla 64ª edizione del Festival di Berlino, successivamente ai Golden Globes ha realizzato una tripletta di premi, vincendo nelle categorie miglior film drammatico, miglior regista e miglior attrice non protagonista, andato a Patricia Arquette, che si è inoltre aggiudicata l’Oscar nel 2015.

Analisi di Boyhood

Per simboleggiare la reale essenza del film, in questo caso, può essere utilizzato il termine “popolare”  seguendo la definizione affidatagli dal filosofo e sociologo spagnolo José Ortega y Gasset. Secondo quest’ultimo ciò che rende popolare un prodotto artistico non è la fama o la sua diffusione ma la possibilità da parte dello spettatore di riconoscersi nei fatti narrati.

Linklater coglie in pieno questa concezione dell’arte non disumanizzata mostrando una quotidianità ricca di veridicità. Durante la visione vi capiterà, talvolta, di sentirvi immersi in situazioni ed esperienze precedentemente vissute, il protagonista si porrà dei quesiti sui quali sicuramente vi sarete soffermati nel corso della vostra adolescenza, periodo considerato come il più turbolento della crescita.

Turbolento è l’aggettivo che rende perfettamente lo sviluppo della vita di Mason costituita dal complicato rapporto con i genitori, dalle relazioni della madre con uomini problematici che hanno come conseguenza i continui traslochi e dal legame conflittuale con la sorella maggiore Samantha.

Il tempo è quindi un tema fondamentale, affrontato dal regista anche nella trilogia dei film Before, il quale scandisce i vari episodi ma, paradossalmente, consente il fluire ininterrotto della narrazione.

Tutte le emozioni che proverete, soprattutto la nostalgia, saranno enfatizzate da una confacente colonna sonora che accompagna Mason dalla tenera età dei suoi sei anni nella scena d’apertura con Yellow dei Coldplay e che lo conduce sino alla scelta del college, raggiunto in un viaggio in macchina compiuto dal ragazzo a diciannove anni che segna la sua maturazione e presenta come sottofondo Hero dei Family of the Year.

La scelta di ciò che vogliamo essere è una decisione che può sempre mutare poiché la strada davanti a noi è ancora lunga e pronta per essere percorsa con una consapevolezza e una determinazione che sono state maturate grazie al vero cardine e protagonista della  nostra storia e della storia di Mason, il tempo.

Immedesimarsi in Mason, interpretato magistralmente da Ellar Coltrane, è necessario ed estremamente facile per comprendere pienamente la sua evoluzione e, perché no, anche la nostra. Il segreto è non voltare mai le spalle al proprio passato ma, nonostante ciò, volgersi sempre verso l’ammirabile incertezza del futuro.

You know how everyone’s always saying seize the moment? I don’t know, I’m kind of thinking it’s the other way around, you know, like the moment seizes us

cit. Nicole in Boyhood

Note positive

  • La semplicità e l’aderenza alla realtà della storia narrata
  • La delicatezza della rappresentazione dell’interiorità del protagonista
  • La scelta dei brani facenti parte della colonna sonora

Note negative

  • Potrebbe essere considerato come il ritratto della tipica famiglia americana appartenente alla classe borghese e, di conseguenza, risulterebbe difficile l’immedesimazione nei personaggi per tutti; basterebbe soltanto rendersi conto che i temi e i problemi trattati, in realtà, sono comuni e condivisi da molti
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