Cafè funiculì funiculà (2018): Se farai raffreddare il Caffè, un fantasma diverrai

Condividi su
Cafe Funiculi Funicula locandina film

Cafè funiculì funiculà

Titolo originale: Kohi ga Samenai Uchi Ni

Anno: 2018

Paese: Giappone

Genere: Sentimentale, fantascienza

Produzione: Chubu-nippon Broadcasting Company, Chugoku Broadcasting, FLaMmE

Durata: 117 minuti

Regia: Ayuko Tsukahara

Sceneggiatura: Toshikazu Kawaguchi

Fotografia: Norimichi Kasamatsu

Montaggio: Ryûji Miyajima

Musiche: Masaru Yokoyama

Attori: Kasumi Arimura, Kentarō Itō, Haru, Kento Hayashi, Wakana Matsumoto, Motoki Fukami, Yutaka Matsushige, Yō Yoshida

Trailer di Café Funiculi Funicula

Ayuko Tsukahara, dopo variegate esperienza a livello seriale televisivo giapponese, ecco che nel 2018 realizza il suo primo lungometraggio Cafè funiculì funiculà, liberamente tratto da quel romanzo di Toshikazu Kawaguchi edito in Italia per Garzanti con il titolo di Finchè il caffè è caldo, racchiudendo bene il senso stesso dell’opera drammaturgica. Il lungometraggio giunge in Italia solo a fine febbraio 2021, grazie all’evento cinematografico online (completamente gratuito) JFF PLUS: Online Festival realizzato e promosso dall’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, che porta allo spettatore un cinema che difficilmente avrebbe trovato un suo spazio nella distribuzione in sala cinematografica.

Il comparto tecnico vede come attrice protagonista la giapponese Kasumi Arimura, nota al grande pubblico della propria nazione per le prove attoriali svolte in alcune serie come Amachan (2013), Strobe Edge (2015) e Flying Colors (2015), grazie a cui ha ottenuto alcuni importanti premi cinematografici nel paese del Sol Nascente. Ad affiancarla troviamo un gruppo di variegati attori tra cui emerge Kentarō Itō come co-protagonista.

Kasumi Arimura, in Cafe Funiculi Funicula
Kasumi Arimura, in Cafe Funiculi Funicula

Trama di Cafè funiculì funiculà

Cafè funiculì funiculà è una calda e accogliente caffetteria gestita da Nagare Tokita e dalla nipote Kazu Tokita che ha il compito di versare il caffè ai clienti. Il luogo in cui si vive un’aria di famiglia e di benessere diviene il centro di svariate vicissitudini personali ma soprattutto un luogo in cui vige la tradizione e il mistero. L’insegna asserisce che se ci sediamo a un determinato tavolo e si beve un caffè si può ritornare indietro nel tempo, in un evento accaduto all’interno di quello spazio prestabilito. Per far ciò ci sono alcune semplici regole:

  1. Non puoi incontrare persone che non hanno visitato il bar o andare all’esterno di questo luogo
  2. Anche se si può cambiare il passato il presente e il futuro non muta realmente
  3. Solo un posto nel bar è in grado di portare l’individuo nel passato e se questo è occupato si deve aspettare che si liberi
  4. Se non si termina il viaggio prima che il caffè si raffreddi il viaggiatore diventerà un fantasma che vagherà eternamente in quel luogo ripetendo ogni giorno i medesimi gesti.

Attirato da questa curiosità il giovane Ryosuke Shintani (Kentarō Itō) si reca al Cafè Funiculì Funicalà divenendo un frequentatore del luogo. Accanto alla sua storia si segue la vicende di due coppie e della barista, tutte legate a degli eventi incentrati sulla misteriosa caffetteria.

Il fantasma in Cafe Funiculi Funicula
Il fantasma in Cafe Funiculi Funicula

Recensione di Cafè funiculì funiculà

Il primo lungometraggio di Ayuko Tsukahara si dimostra una buona prova registica che riesce a creare un climax narrativo che dona quel senso di tranquillità e di famiglia di cui il film aveva bisogno il tutto poggiandosi su una verve da commedia sentimentale che tocca e gioca con il genere fantascientifico e fantastico con grande eleganza di stile, il tutto è poggiato su una sceneggiatura, realizzata dello scrittore del romanzo Toshikazu Kawaguchi, che si dimostra piuttosto solida e priva di qualsiasi buco di trama e che anzi va a narrare ogni passaggio dettagliatamente ma senza cadere nel pericolo della ridondanza tra immagini e parole, attraverso un non – detto e delle inquadrature e scelte narrative che risultano piuttosto azzeccate.

Cafè funiculì funiculà si dimostra un film ottimista fin dalla prime inquadrature e presenta in maniera diretta e delicata la sua tematica fin dall’introduzione stessa della storia, un introduzione che mostra allo spettatore tutti gli elementi che riescono a catturare la sua attenzione: una ragazza triste che serve il caffè in un bar, una donna e un ragazzo che vogliono viaggiare indietro nel tempo e un fantasma, rimasto bloccato da svariati anni, che occupa il tavolo e il posto in cui si può effettuare il viaggio. Proprio nei primi minuti è presente una battuta esplicativa che riassume bene il senso ultimo del lungometraggio, frase che la protagonista dirà a una cliente dal medesimo significato: il viaggio nel tempo non può cambiare il presente ma può modificare le sensazioni ed emozioni personali, in questo sta il senso ultimo del film, ovvero di cogliere l’attimo e di non sprecarlo mai e soprattutto che l’essere umano deve evitare che il passato e i suoi traumi vadano a danneggiare e disturbare in maniera importante l’esistenza nel presente e futuro. Cafè funiculì funiculà vuole dire di fare pace con i propri fantasmi del passato e di andare avanti. Tale senso viene anche ripreso nel finale dove tutti i personaggi vanno a parlare guardando direttamente in macchina, come un invito a cogliere l’attimo e di riuscire a battere i nostri demoni per raggiungere la felicità totale, che sta nelle piccole cose.

Tematicamente la storia funziona bene come anche nelle atmosfere filmiche, sopratutto nell’idea visionaria di come mostrare il viaggio nel tempo, come una enorme vasca piena d’acqua dove i ricordi sono racchiusi dentro dei quadri, ma la storia se mostra dei personaggi interessanti che ruotano intorno alla vita della protagonista, discretamente interpretata da Kasumi Arimura, non riesce a svilupparli nei migliori dei modi, ma questi non hanno un reale ruolo nella vita della giovane Kazu Tokita ma sembrano essere messi in scena solo per portare a termine il loro compito tematico, una volta svolto ciò (elemento che avviene neanche a metà film) ecco che questi caratteri drammaturgichi scompaiono totalmente dalla vicenda e la nostra protagonista si riscopre priva di un reale mentore, perché Ryosuke Shintani non si dimostra un mentore vero e proprio ma solo colui che per amore decide di condurla verso la sua rinascita sconfiggendo i suoi fantasmi interiori. Il personaggio di Kazu ha si una trasformazione e un suo percorso interiore ma tutto ciò che gli avviene risulta assai banale e scontato e lei stessa non sembra mai agire di sua spontanea volontà ma è la vita e le situazioni a farla agire.

Cafè funiculì funiculà si dimostra in grado di creare un intelligente mix di generi che seppur qualche lacuna di superficialità e di caratterizzazione dei personaggi riesce, grazie al lavoro registico, a creare un opera solida e di buon intrattenimento per il pubblico che può trovare alcuni spunti interessanti interni alla pellicola per migliorare la propria vita.

Note positive

  • Regia
  • Atmosfere
  • Sceneggiatura priva di buchi di trama

Note negative

  • Personaggi secondari poco incisivi nella storia
  • Il personaggio di Kazu poteva essere più approfondito
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.