Caravan (2025). Il debutto alla regia di Zuzana Kirchnerová – Cannes 78

Recensione, trama e cast di Caravan (2025), film presentato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Cegard

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Caravan (2025) – Regia di Zuzana Kirchnerová – Presentato nella sezione Un Certain Regard al 78° Festival di Cannes – Immagine concessa per uso editoriale.
Caravan (2025) – Regia di Zuzana Kirchnerová – Presentato nella sezione Un Certain Regard al 78° Festival di Cannes – Immagine concessa per uso editoriale.

Trailer di “Caravan”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Caravan segna il debutto come regista di lungometraggi di Zuzana Kirchnerová, inserendosi nella sezione Au Certain Regard della settantottesima edizione del Festival di Cannes. Il film è una coproduzione tra Repubblica Ceca, Slovacchia e Italia. Quest’ultimo paese ha ospitato le riprese del film, ambientato in Calabria, ma alcune riprese si sono svolte anche nei territori dell’Emilia Romagna. I piccoli centri e le strade extraurbane isolate fanno da sfondo a una storia di resistenza e amore.

Il cast vede come protagonisti volti poco noti al grande pubblico, tra cui Anna Geislerová, Juliana Oľhová e Giandomenico Cupaiuolo, i quali hanno già esperienza in alcune opere cinematografiche. Per il giovane David (David Vodstrčil) è un debutto assoluto.

Trama di “Caravan”

Ester è una madre single con un figlio disabile, David. Per trascorrere delle giornate di spensieratezza, decide di partire per il sud Italia a bordo di un caravan. Ester fatica a mantenere suo figlio senza un lavoro stabile e con le difficoltà del ragazzo. L’incontro con Zuza, anche lei in cerca di stabilità, le farà avere una nuova visione sul concetto di famiglia e muterà il rapporto con David.

Recensione di “Caravan”

La storia di Caravan è una di quelle difficili da raccontare e da mostrare. L’amore di una madre per un figlio disabile che mette a dura prova la sua resistenza, dimostrando però quanto tenga a lui. Sacrifici, lotte e pressioni per una donna che vuole solo il meglio per il figlio David.

La protagonista, Ester (Anna Gaislerová), compie un viaggio insieme al figlio per evadere dalla solita vita di routine e passare degli attimi di spensieratezza. Si illude che questo viaggio possa cambiare qualcosa, oppure semplicemente vuole divertirsi per un periodo che prima o poi dovrà terminare. Si tratta di quella illusione tipica delle vacanze che, per cambiare la realtà, si cambia anche luogo, non rendendoci conto che non si può sfuggire dai problemi della vita. Essi ci inseguono e prima o poi tornano presenti come macigni. Il film non ci dà delle indicazioni preliminari sulla sua storia, ma ci presenta la sua difficile situazione con il figlio David (David Vodstrčil). I suoi amici non sembrano aiutarla e neanche comprenderla per gli sforzi che fa quotidianamente. La storia ha una svolta quando madre e figlio incontrano Zuza (Juliana Olhová), una vagabonda che vive la vita giorno per giorno. Nonostante la differenza caratteriale tra le due donne, proseguono per diversi giorni insieme a bordo di un caravan che Ester ha rubato. Ester deve mantenere un atteggiamento severo e disciplinato nei confronti di David, mentre Zuza è più ribelle e cerca sempre di intrattenere il ragazzo nel miglior modo possibile senza farlo irritare.

I paesaggi rurali della Calabria sono lo sfondo ideale per questa storia che non si ferma mai, proprio come i protagonisti. Il vagabondaggio in Caravan è una metafora della vita frenetica di Ester e David, i quali non trovano una stabilità. Durante la visione del film lo spettatore comprende come Ester provi diverse strade pur di rendere felice il figlio, senza però rinunciare completamente a sé stessa. Ruba un caravan, avvia relazioni fugaci, si introduce in proprietà private. Sono i sacrifici che una madre è disposta a compiere per ciò che più ha di prezioso.

Caravan tuttavia non funziona proprio del tutto nel raccontare la sua storia, allo spettatore manca un contesto precedente alla diegesi qui esposta. Non sa nulla del passato di Ester e David e come sono finiti in una situazione così spiacevole. Caravan comincia direttamente con il periodo vacanziero dei due protagonisti. Anzi, le immagini ci illudono che sia una situazione idilliaca nella quale i protagonisti si divertono con gli amici, per poi svelarci che Ester e David sono degli ospiti per breve tempo e devono distaccarsi da quel lusso.

Caravan è una storia malinconica che ci invita a riflettere sul rapporto madre/figlio in modo diverso, ma senza prendere troppo distintamente la disabilità di David. Viene inquadrato come un giovane ragazzo alle prese con il suo corpo (pensiamo alla scena in spiaggia o quando mette le mani addosso a Zuza), il quale sogna una vita che non può avere. Qui infatti intuiamo il disagio di Ester, la quale vorrebbe dare al figlio una vita agiata, con tutti i comfort possibili. Una vita che purtroppo non può dargli. Questo è il più grande dolore che Ester prova nel corso della storia. La sconfitta per una madre è quella di non essere abbastanza per il figlio, non poter provvedere a lui nel modo migliore. Tutto sommato, però, Caravan ci mostra l’amore difficile tra una madre e il figlio.

In conclusione

Caravan è un film triste ma al tempo stesso di rivalsa per la protagonista Ester, la quale prova in tutti i modi a provvedere al figlio disabile David. Una storia malinconica ma al tempo stesso di scoperta. Un’ottima ambientazione per una storia sempre in movimento. Manca un po’ di contesto allo spettatore per ottenere più informazioni.

Note positive

  • Interpretazioni
  • Ambientazione
  • Buone emozioni

Note negative

  • Mancanza di contesto in alcune situazioni

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Intepretazioni
Emozione
SUMMARY
3.0
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Tommaso Lesti
Tommaso Lesti

Laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Appassionato della settima arte e di serie TV, non disdegno qualsiasi genere esistente. Quindi, se avete raccomandazioni, fatevi pure avanti.