I ragazzi della Nickel (2024). Estetica vs emozione: lo scontro che Ross non risolve

Recensione, trama, cast del film I ragazzi della Nickel (2024) di RaMell Ross, disponibile su Amazon Prime.

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Nickel Boys (2024) – Ethan Herisse nel ruolo di Elwood – Regia di RaMell Ross – © 2024 Amazon Content Services LLC – Fotografia: Courtesy of Orion Pictures – Immagine concessa per uso editoriale da golinitaly
Nickel Boys (2024) – Ethan Herisse nel ruolo di Elwood – Regia di RaMell Ross – © 2024 Amazon Content Services LLC – Fotografia: Courtesy of Orion Pictures – Immagine concessa per uso editoriale da golinitaly

Trailer di “I ragazzi della Nickel”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

I ragazzi della Nickel ha debuttato come film di apertura alla sezione Alice nella città del Festival di Roma 2024. La pellicola ha ottenuto due candidature agli Oscar 2025: Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Adattata, confermando la sua rilevanza nel panorama cinematografico internazionale. Inoltre, ha ottenuto una nomination ai BAFTA Film Awards 2025 per la Miglior Sceneggiatura Adattata.

Il film è interpretato dai giovani Ethan Herisse e Brandon Wilson nei ruoli principali, supportati da un cast che include la candidata all’Oscar Aunjanue Ellis-Taylor e il vincitore del Tony Award Daveed Diggs. Il film, in Italia, è stato distribuito in esclusiva su Prime Video, a partire dal 27 febbraio 2025.

Trama di “I ragazzi della Nickel”

Elwood Curtis, un giovane afroamericano degli anni ’60, dopo essere stato ingiustamente accusato di un crimine, viene rinchiuso nella Nickel Academy, un istituto di correzione per ragazzi in Florida che nasconde dietro la sua facciata educativa un sistema brutale di abusi e corruzione.

Ambientato durante l’era dei diritti civili, il racconto segue Elwood mentre naviga attraverso le dinamiche spietate dell’istituto, dove i ragazzi vengono divisi tra “neri” e “bianchi” e sottoposti a violenze sistematiche. La sua amicizia con Turner, un ragazzo più cinico e smaliziato, diventa centrale nella narrazione, offrendo due diverse prospettive sulla sopravvivenza e sulla resistenza.

Recensione di “I ragazzi della Nickel”

Chi si accosta alla pellicola di RaMell Ross deve essere consapevole che non si troverà davanti a una visione semplice. Il giovane autore, nato in Germania ma cresciuto in Virginia, sceglie deliberatamente di affrontare un rischio narrativo. Con questo suo debutto nel mondo dei lungometraggi fiction, Ross mette in scena — in una maniera che alcuni potrebbero definire provocatoria — una concezione di cinema che si discosta nettamente dalle convenzioni.

Non è questione di andare oltre il conformismo bensì di dare forma a una visione personale e cinematografica, che trascende la struttura narrativa tradizionale. I ragazzi della Nickel si sviluppa quasi interamente attraverso immagini in point of view oltre che con semi soggettive.

Regia ossessiva e prevaricante

Ciò che lo spettatore vede è quello che il protagonista della storia vive: l’intento del regista è quello di immergere il pubblico nella drammaticità della vicenda. Di tanto in tanto il punto di vista cambia, giusto per interrompere uno schema che sarebbe altrimenti difficile da sostenere per l’intera durata del film.

Il racconto, tratto da un romanzo di Colson Whitehead, ruota attorno alla vita all’interno di un campo di lavoro minorile negli Stati Uniti degli anni Sessanta, in un’epoca segnata dalle lotte per i diritti civili della popolazione afroamericana. La sceneggiatura rimane abbastanza fedele al romanzo – vincitore del premio Pulitzer per la narrativa – ed è evidente quanto la storia sia protagonista.

Quando la forma oscura l’emozione

Nel passaggio dalla pagina scritta al linguaggio filmico, I ragazzi della Nickel perde gran parte della fascinazione narrativa del romanzo, pur non tradendone il contenuto. Colpa di una regia pervicacemente centrata sull’aspetto visivo. Il montaggio e la fotografia sono coerenti con le intenzioni autorali ma finiscono per appesantire l’opera e soffocare il racconto, impedendo allo spettatore di entrare in sintonia con i personaggi.

Chi guarda il film rimane affascinato dall’originalità di ripresa ma perde il senso drammatico della storia. Ed è un vero peccato perché il lavoro di Ross e Whitehead avrebbe potuto generare qualcosa di eccezionale.

Un cast che merita di più

Al di là della durata e delle scelte registiche, I ragazzi della Nickel riesce a mettere in risalto tutto il comparto tecnico e la prova dei giovani interpreti. Ethan Herisse nei panni del giovane Elwood, protagonista della vicenda, offre al personaggio un’intensità emotiva rara grazie a uno sguardo sospeso e penetrante.

Brandon Wilson, interprete di Turner, l’amico di Elwood, appare con maggiore frequenza, anche per il gioco registico di point of view. Non sempre riesce a comunicare pienamente il conflitto interiore del suo ruolo, forse più per via dell’impianto registico complesso che per inesperienza.

In conclusione

I ragazzi della Nickel è un film che esige attenzione e disponibilità da parte dello spettatore. È tutt’altro che facile e richiede un tipo di fruizione lontano da quella cui siamo generalmente abituati. Consiglio per chi intende affrontarlo: ascoltate di più e guardate di meno. In questo modo avrete la possibilità di poter apprezzare in pieno anche la storia.

Note positive

  • Regia originale
  • Racconto storico e sociale accattivante

Note negative

  • Regia troppo originale
  • Personaggi assorbiti dalla tecnica rappresentativa

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Musiche
Interpretazioni
Emozioni
SUMMARY
3.1
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Renato Soriano
Renato Soriano

Mi occupo di spettacolo ed eventi culturali dal lontano 1991. Nasco come attore per diventare poi regista e autore teatrale. I miei studi mi hanno portato a specializzarmi verso la rappresentazione omonormativa nel cinema, italiano e non. Inoltre, sono ideatore del progetto TeatRealtà, legato alla consapevolezza delle nuove tecnologie usando il teatro come realtà.