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Il rapimento di Arabella
Titolo originale: Il rapimento di Arabella
Anno: 2025
Nazione: Italia
Genere: drammatico
Casa di produzione: Elsinore Film, The Apartment, PiperFilm
Distribuzione italiana: PiperFilm
Durata: 107 minuti
Regia: Carolina Cavalli
Sceneggiatura: Carolina Cavalli
Fotografia: Lorenzo Levrini
Montaggio: Babak Jalali
Musiche: Thomas Moked Blum
Attori: Benedetta Porcaroli, Chris Pine, Lucrezia Guglielmino
Trailer di “Il rapimento di Arabella”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il rapimento di Arabella è il nuovo film di Carolina Cavalli, regista emergente che si è fatta notare in Italia grazie al film Amanda, suo primo lungometraggio, e negli Stati Uniti grazie a Freemont, dove cura la sceneggiatura. In questa occasione, per il suo secondo lungometraggio, Cavalli, decide di raccontare una storia di fuga, dove la protagonista si trova di fronte ad un desiderio che deriva dalla sua insoddisfazione personale. Ha l’occasione di ricominciare attraverso una versione di sé che in realtà non esiste.
Lavorando a questo film, Cavalli ritrova un cast tecnico ricco di personalità che ha già incontrato nel suo passato: il regista di Freemont Babak Jalali, il quale si occupa del montaggio in questo film. Ci sono anche Lorenzo Levrini (fotografia di Amanda) e la casa di produzione Elsinore Film, la quale aveva già puntato su Cavalli sempre per Amanda.
Anche nel cast artistico c’è un elemento di riconoscimento, poiché Benedetta Porcaroli (Baby, 18 regali) torna a lavorare con la regista dopo il ruolo da protagonista nel già citato Amanda. Completano il quadro Chris Pine (Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, Wonder Woman 1984) e la giovane Lucrezia Guglielmino, con i quali collabora per la prima volta.
Il film è stato presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia del 2025, nella sezione orizzonti. In quella occasione, Porcaroli ha ricevuto il Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile. Dopo alcuni mesi di distacco, il film è disponibile nelle sale italiane a partire dal 4 dicembre 2025.
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Trama di “Il rapimento di Arabella”
Holly è una giovane donna insoddisfatta della sua vita. L’incontro con una bambina di nome Arabella la spinge a guardare al suo passato, costringendola ad analizzare le similitudini che sono presenti fra loro due.
Recensione di “Il rapimento di Arabella”
Che cosa consiglieresti alla te bambina? Questa è una domanda che l’essere umano si è sempre posto. La ricerca del confronto è sempre stata lì, si materializza e si fortifica anno dopo anno, mettendo insieme la nostalgia ed il passato. In questa occasione, è Olivia a farsi questa domanda. Attraverso l’incontro casuale tra lei e Arabella, prende forma il desiderio di rimettere le cose al loro posto, ha infatti l’occasione di cambiare la vita di Arabella, o meglio, è quello che crede. Non è facile, ma la protagonista decide di provarci lo stesso, perché non ha mai avuto un’infanzia felice, o qualcuno che desiderasse veramente vedere il suo potenziale. Arabella invece, ha sempre avuto tutto, tranne l’affetto diretto dei genitori, i quali la trascurano, lasciandola spesso con terze persone per farle passare del tempo. In un momento di debolezza e ingenuità, Holly si fa prendere dall’emozione e si pone l’obiettivo di risollevare le sorti della bambina. Quell’incontro casuale, sporcato dalla bugia di Arabella, fa nascere qualcosa di più, qualcosa di sbagliato, in un certo senso, ma è anche l’incipit di una bella amicizia tra due figure femminili che cercano solamente di trovare uno stimolo. Ma gli obiettivi sono agli opposti: se Arabella vuole solamente fuggire per cercare qualcosa di meno noioso da fare, Holly sente di avere un dovere verso se stessa. Di fatto, è interessante notare come due situazioni così diverse, siano in realtà più simili di quanto si possa pensare. Questo ci ricorda ancora una volta come per l’uomo sia necessario trovare un confronto, ma soprattutto un conforto da parte di una persona amica. Chi può essere amico più di noi stessi? Attraverso questo percorso, lo spettatore ha l’occasione di partire insieme alle protagoniste, svolgendo un viaggio introspettivo.
La trama è interessante, a volte un po’ troppo lenta nell’arrivare al punto, ma è lineare e coerente con ciò che ha mostrato dall’inizio. Il rapimento di Arabella, è un film che ha bisogno di tempo e pazienza per essere capito: il tocco grottesco dei personaggi e la struttura singolare dei dialoghi, meritano maggiore attenzione, perciò è necessario scansare l’impazienza, abbracciando la meticolosità. Come detto, la sceneggiatura non è sempre veloce o ritmata, ma esplora qualcosa di davvero singolare, come la riflessione sullo scorrere del tempo. Quanto tempo abbiamo? Come facciamo a sapere quanto tempo ci rimane per realizzare i nostri sogni? Sono domande che non trovano risposte, ma vengono esplorate da Olivia, la quale scrive una lettera commovente ad Arabella per evidenziare come tutto ciò che abbiamo è relativo; alla fine rimangono i ricordi, pesanti macigni che ci fanno ragionare sul tempo che passa inesorabile.
Carolina Cavalli gestisce benissimo la scrittura, ma ancora di più la regia; con delle scene girate con la macchina a mano e movimenti fluidi, decide di optare per una direzione moderna ed efficace, soffermandosi sulle emozioni dei protagonisti, lo fa attraverso primissimi piani, dettagli degli occhi, della bocca, ma utilizzando anche altre tecniche come le riprese dall’alto, le mezze figure e il campo/controcampo per diversificare il racconto.
Il cast è un altro ottimo elemento, tutti gli attori svolgono il loro ruolo in modo ineccepibile. Benedetta Porcaroli continua il suo percorso di maturità, interpretando un ruolo davvero difficile, ma svolto nel migliore dei modi, andando ad utilizzare un tipo di recitazione versatile. Insieme a Lucrezia Guglielmino, dirige il film verso situazioni favorevoli che alternano serietà e leggerezza. Chris Pine, seppur impiegato in un ruolo molto secondario, riesce ad essere convincente, tirando fuori un’interpretazione molto sentita. Per un attore americano è difficile recitare completamente in italiano, ma Pine è stato bravo nello studio della lingua.
Il rapimento di Arabella riesce a creare una storia unica, perché attraverso un mix di situazioni grottesche ed emozionanti, il film acquisisce una sua autenticità, scostandosi totalmente da altri film del panorama italiano. Con un prodotto fresco ed originale, Carolina Cavalli può tranquillamente diventare tra i profili più interessanti.
In conclusione
Il rapimento di Arabella dà modo allo spettatore di ragionare sul tempo che passa e sulle seconde possibilità grazie ad una trama coerente e lineare. A volte questa linearità rallenta le azioni, ma la storia non subisce mai delle influenze negative. Il film gode di una regia ottima e di una sceneggiatura curata, ma può vantare anche un impegno superlativo da parte del cast.
Note positive
- Cast
- Sceneggiatura
- Regia
Note negative
- Rallentamento della storia in certe fasi
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3.5
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