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Incontri ravvicinati del terzo tipo
Titolo originale: Close Encounters of the Third Kind
Anno: 1977
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Fantascienza, Drammatico
Casa di produzione: Columbia Pictures, EMI Films
Distribuzione italiana: Columbia C.E.I.A.D.
Durata: 135 minuti
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Steven Spielberg
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Montaggio: Michael Kahn
Musiche: John Williams
Attori: Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Bob Balaban, Cary Guffey
Trailer di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
“Incontri ravvicinati del terzo tipo” è un celebre film di fantascienza diretto e sceneggiato da Steven Spielberg, considerato un’opera originale che segna l’ingresso del regista nel suo universo onirico e fantascientifico. Vincitore dell’Oscar per la miglior fotografia (assegnato a Vilmos Zsigmond) e di un Oscar speciale per il montaggio sonoro (attribuito a Frank E. Warner), il film vanta un cast d’eccezione composto da Richard Dreyfuss, Melinda Dillon e dal cineasta François Truffaut.
Riconosciuto con prestigiosi premi, tra cui un David di Donatello, nel 2007 il film è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. “Incontri ravvicinati del terzo tipo” è stato presentato in anteprima a New York il 15 novembre 1977 e distribuito nelle sale italiane a partire dal 3 marzo 1978.
Trama di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”
La scena iniziale riguarda un ritrovamento nel deserto di alcuni aerei ritenuti dispersi quasi trent’anni prima e sul posto si recano alcuni studiosi tra cui Lacombe (François Truffaut). Successivamente la narrazione si sposta su due personaggi in particolare, una mamma col suo bambino e un padre di famiglia. Essi hanno dapprima vite normalissime ma che a breve verranno sconvolte.
Alcuni avvenimenti di natura misteriosa collegano tra loro i personaggi, che diventano così testimoni di eventi inspiegabili destinati a intrecciare i loro destini. Tali fenomeni verranno poi definiti come “incontri”, con la specifica che si tratta di incontri ravvicinati con qualcosa di insolito. Chi vi assiste resta ossessionato da una visione ricorrente: un’altura dalla forma peculiare. Un’inquietudine crescente li consuma, acuita dalla misteriosa scomparsa di un bambino, presumibilmente rapito da entità sconosciute. Spinti da una forza invisibile e da un bisogno urgente di risposte, si mettono in cammino verso quel luogo che sembra esercitare su di loro un’irresistibile attrazione.
Recensione di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”
Il film è rivolto ad appassionati del genere fantascienza ma non si vedono battaglie o scontri nello spazio, tutto si svolge con i piedi ben ancorati a terra. Il tema è rivolto alla visita di extraterrestri o meglio, dei loro mezzi di trasporto perché è solo questo che ci è dato sapere. Il susseguirsi di eventi porta alla ricerca di spiegazioni, quasi fosse un enigma da risolvere che ci tiene incollati allo schermo. Un mistero che affascina alcuni personaggi e che, sebbene venga in parte spiegato — seppur in modo approssimativo — si dipana con un ritmo cadenzato ma lento. Una delle particolarità del film è proprio la sua lentezza, che lascia allo spettatore il tempo di porsi domande e formulare ipotesi. Non viene fornita una spiegazione esaustiva, e proprio per questo si amplifica la dimensione soprannaturale che si cela dietro gli avvenimenti. Il cuore narrativo è, appunto, la ricerca di risposte che accomuna sia lo spettatore che i personaggi principali. Personaggi che partono da punti differenti ma che confluiscono in una stessa direzione.
Roy, un padre di famiglia appassionato di treni, è il personaggio che più di tutti si lascia coinvolgere dai misteriosi messaggi che lo colgono impreparato, ma che finisce per accogliere. Jillian, madre protettiva, è invece alla disperata ricerca del figlio scomparso in circostanze che per molti restano inspiegabili, ma non per lei, che ha assistito in prima persona alla scena. Infine c’è Lacombe, che, senza rendere noto nulla all’opinione pubblica, aveva già tentato, insieme alla sua squadra, di trovare spiegazioni plausibili e un modo per comunicare con le entità. Si delineano così approcci differenti alla ricerca della verità, che mantengono alta la tensione e tengono lo spettatore col fiato sospeso fino alla conclusione.
François Truffaut interpreta una personaggio che sembra marginale ma in realtà è parte integrante della narrazione, soprattutto lo si scopre nel finale. Infatti è la parte scientifica del film, ligia a trovare spiegazioni ma soprattutto a insistere sulla comunicazione. Un personaggio dall’atteggiamento a tratti austero ma che si cala ad accogliere l’incomprensione di certe domande che purtroppo anche per lo spettatore rimangono senza conclusione. Trasmette quindi una forma di inquietudine, seppur più contenuta rispetto a quella vissuta da Roy, rendendo credibile l’approccio di uno scienziato di fronte all’inspiegabile.
La magnifica colonna sonora firmata da John Williams — in quella che sarà solo la prima di molte collaborazioni con Steven Spielberg — contribuisce a rendere iconico il tema musicale del film. Parte delle musiche si basa infatti sulla sequenza sonora utilizzata per comunicare con le entità sconosciute.
In conclusione
Rimane dunque un film dal ritmo graduale che culmina con una soluzione univoca che non amareggia lo spettatore.
Dopotutto è un percorso, anzi tre, su come si cercano le risposte davanti a un fatto che affascina per la mancata immediatezza di spiegazione apprezzando così di più il viaggio che la destinazione.
Note positive
- effetti speciali
- ritmo della narrazione
- caratterizzazione dei personaggi
Note negative
- /
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4.5
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