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Lei
Titolo originale: Her
Anno: 2013
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Drammatico / Fantascienza / Sentimentale
Casa di produzione: Annapurna Pictures
Distribuzione: BiM Distribuzione
Durata: 2 hr 06 min (126 min)
Regia: Spike Jonze
Sceneggiatura: Spike Jonze
Montaggio: Jeff Buchanan
Dop: Hoyte Van Hoytema
Musiche: Arcade Fire
Attori: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Chris Pratt, Brian Cox
Dalla fantasia visionaria del regista e sceneggiatore candidato all’Oscar Spike Jonze, arriva, dal 13 marzo 2013, Lei (Her), una singolare storia d’amore che indaga la natura – e i rischi – dell’intimità nel mondo contemporaneo. Tra gli interpreti del film scritto e diretto da Spike Jonze figurano il candidato all’Oscar Joaquin Phoenix (The Master, Quando l’amore brucia, Il Gladiatore); la candidata all’Oscar Amy Adams (The Masters, Il dubbio), premiata con un Golden Globe per il film American Hustle; la candidata all’Oscar Rooney Mara e Olivia Wilde.
Lei è stato prodotto da Megan Ellison, Spike Jonze e Vincent Landay, con Daniel Lupi, Natalie Farrey e Chelsea Barnard in veste di produttori esecutivi.
Trama di Lei
Theo (Joaquin Phoenix) è in procinto di divorziare: lui e la moglie Catherine (Rooney Mara) non sono riusciti a trovare le motivazioni per andare avanti. Percosso continuamente da mille insicurezze, il protagonista non riesce ad accettare la realtà dei fatti, confinandosi sempre di più in un limbo personale e alienante fatto di lavoro a cottimo (scrive per altri lettere d’amore) e videogames. Ciò che più turba Theo è la sua incapacità di riuscire ad accettare che l’amore non sia quello perfetto e puro delle fiabe, che possa essere anche ordinaria routine e convivenza con i difetti della persona amata, e la soluzione ai suoi problemi pare Samantha (Scarlett Johansson), un’intelligenza artificiale dotata di voce femminile e in grado di comprendere le emozioni basilari e addirittura di provarle…

Recensione di Lei
Molto spesso Lei ( Her) viene etichettato come un film di fantascienza ambientato in un futuro non troppo lontano in cui la tecnologia è parte inscindibile della quotidianità. Per quanto la distopia trattata dal film risulti inquietante soprattutto per quanto è ancorata alla nostra quotidianità, la realtà è che Her per prima cosa è un film che riflette sulle mille sfaccettature dell’amore. Lei mette a nudo tutte le imperfezioni dell’amore, e dei rischi a cui tali imperfezioni vanno incontro durante una relazione. L’amore è un sentimento mutevole che può essere limitato nel tempo, e il regista Spike Jonze ha la felice intuizione di metterlo a confronto con l’amore provato da un’intelligenza artificiale capace di provare emozioni proprio per ricordarci che l’amore non potrà mai trattenere a forza o plasmare a piacimento la persona dei nostri desideri.
Da una parte abbiamo Theo, un individuo introverso e infelice che racchiude alla perfezione il dilemma sentimentale e le insicurezze dell’uomo moderno, la cui costante ricerca della perfezione lo porta ad avere il più delle volte a che fare con delusioni e, quindi, ad alienarsi. Dall’altra abbiamo la voce di Samantha, arguta e simpatica, provocante, comprensiva e affettuosa, in poche parole perfetta. Il messaggio portante del film è che amare non vuol dire forzare l’altra persona a comportarsi come noi vorremmo, ma soprattutto libertà di essere noi stessi e di stare insieme anche in virtù delle diversità. Niente di nuovo, quindi, sul fronte tematico. Ma la sceneggiatura di Jonze (giustamente premiata con un Oscar) affronta ogni argomento con sensibilità e genuino senso per la commozione, riuscendo per altro a disturbare quando pone la lente d’ingrandimento sulla solitudine e sull’alienazione del protagonista, e disegnando un finale di poesia potente e davvero significativa.

In conclusione
Sicuramente Lei (Her) è un film molto poetico, che funziona alla grande sia grazie alla cura formale impeccabile della regia che alla capacità degli interpreti di brillare di luce propria mantenendosi credibili, senza andare sopra le righe in tutte quelle situazioni dove il confine tra melodramma e ridicolo involontario era fin troppo facile da sorpassare. L’intera vicenda gira attorno ovviamente a un gigantesco Joaquin Phoenix e all’espressiva performance vocale di Scarlett Johansson, ma anche le varie Amy Adams, Rooney Mara e Olivia Wilde non restano indietro, asservendo le giuste sfumature d’ironia e fragilità alle esigenze della storia. Un film acuto, doloroso e profondo che non mancherà di far versare qualche lacrima.
Note positive
- La regia formalmente perfetta.
- La delicatezza con cui Jonze ha sviscerato le tematiche.
- Le performance attoriali.
Note negative
- Forse poco originale sul fronte dei contenuti, compensati dalla bravura di Jonze sceneggiatura nell’aggiornarli ai dilemmi sentimentali dei nostri giorni.