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Locked – In trappola
Titolo originale: Locked
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Thriller
Casa di produzione: Longevity Pictures, Raimi Productions, ZQ Entertainment
Distribuzione italiana: Eagle Pictures
Durata: 95 minuti
Regia: David Yarovesky
Sceneggiatura: Michael A. Ross
Fotografia: Michael Dallatorre
Montaggio: Vanessa Galvez
Musiche: Tim Williams
Attori: Bill Skarsgård, Anthony Hopkins, Ashley Cartwright, Michael Eklund, Navid Charkhi
Trailer di “Locked – In trappola”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il 20 agosto 2025 è uscito nelle sale italiane Locked – In Trappola, pellicola cinematografica diretta da David Yarovesky con Anthony Hopkins e Bill Skarsgård. Remake del film argentino 4×4, il thriller si svolge quasi interamente all’interno di un SUV blindato, trasformato in un inquietante microcosmo di tensione psicologica e violenza.
Trama di “Locked – In trappola”
Eddie (Bill Skarsgård) è un giovane ladruncolo che vive di piccoli colpi improvvisati. La sua routine fatta di furti lampo cambia radicalmente quando decide di intrufolarsi in un SUV di lusso, ignaro che quel veicolo sia in realtà una trappola congegnata nei minimi dettagli. A orchestrarla è William (Anthony Hopkins), ricco uomo anziano che ha smesso di credere nella giustizia ufficiale e sceglie di farsela da sé. Il risultato è un gioco crudele che intrappola Eddie in una gabbia tecnologica da cui è impossibile fuggire, costringendolo a confrontarsi con sé stesso e con il suo carnefice.
Recensione di “Locked – In trappola”
Locked – In Trappola si muove oltre la superficie del genere thriller e tocca temi sociali e morali. Al centro c’è un interessante dilemma: “quando la giustizia istituzionale appare inefficace, fino a che punto è legittimo ricorrere alla vendetta privata?” Il film costruisce il suo discorso attraverso il confronto tra due mondi uno opposto all’altro. Da una parte troviamo William che non si affida alla polizia, né al sistema giudiziario, dopo un evento tragico costruisce una punizione su misura, tecnologica e crudele, per chi ha osato violare la sua proprietà. Ma la sua vendetta non è cieca: è ragionata, filosofica, quasi pedagogica. Il film ci costringe a chiederci se, in un mondo dove le istituzioni sembrano impotenti, sia legittimo farsi giustizia da soli. E soprattutto: dove finisce la giustizia e dove comincia la vendetta?
Dall’altra parte invece troviamo Eddie che non è un criminale per vocazione, ma per necessità. Cresciuto in un contesto di emarginazione, il furto è per lui una via di fuga, non una scelta morale. Il film non lo assolve, ma lo umanizza.
Il contrasto con William, ricco, colto e vendicativo, mette in scena una lotta di classe silenziosa ma feroce. Locked – In trappola non parla solo di un furto andato male: parla di un sistema che genera rabbia, frustrazione e violenza. E lo fa senza retorica, ma con una tensione che sia mantiene costante per la maggior parte della pellicola. La narrazione obbliga lo spettatore a chiedersi se la linea che separa giustizia e vendetta esista ancora o se sia destinata a sfumare.
La scelta registica di concentrare l’azione quasi interamente in uno spazio chiuso funziona, difatti il SUV diventa prigione, specchio e strumento di tortura. L’uso della tecnologia ribalta l’idea di sicurezza, ciò che dovrebbe proteggere si trasforma in un meccanismo di dominio, con implicazioni che vanno oltre la vicenda narrata e toccano il nostro rapporto quotidiano con un mondo sempre più iperconnesso e sorvegliato. Il film convince soprattutto nella prima parte, in cui la tensione claustrofobica è gestita con precisione e lo spettatore vive l’angoscia del protagonista. L’interazione tra Anthony Hopkins e Bill Skarsgård mantiene alto l’interesse anche nella seconda metà, ma il finale appare troppo semplificato rispetto alle domande complesse che la storia solleva, lasciando un retrogusto di occasione parzialmente sprecata.
In conclusione
Locked – In Trappola non si limita a intrattenere, è un thriller che vuole essere anche riflessione sociale e morale. Yarovesky confeziona un film che funziona per ritmo e tensione, pur con un epilogo non del tutto all’altezza. Rimane comunque un’opera che, oltre a intrappolare i suoi personaggi, prova a mettere in gabbia anche lo spettatore, costringendolo a interrogarsi sui confini sempre più sottili tra sicurezza, controllo e vendetta.
Note positive
- Ritmo
- Tematiche
- Cast
Note negative
- Epilogo non del tutto all’altezza
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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3.7
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