L’Odore della Notte (1998): L’essenza di una Roma che s’irradia dalle borgate

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L'Odore della Notte

L’Odore della Notte

Titolo originale: L’Odore della Notte

Anno: 1998

Paese: Italia

Genere: Drammatico, Thriller, Crime

Produzione: Marco Risi, Maurizio Tedesco, Sorpasso Film

Distribuzione: Filmauro

Durata: 100 minuti

Regia: Claudio Caligari

Sceneggiatura: Claudio Caligari

Fotografia: Maurizio Calvesi

Montaggio: Mauro Bonanni

Musiche: Pivio De Scalzi, Aldo De Scalzi

Attori: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Emanuel Bevilacqua, Giorgio Tirabassi, Little Tony

Trailer de “L’Odore della Notte”.

L’Odore della Notte è ispirato al romanzo “Le notti di <<Arancia Meccanica>>” di Dido Sacchettoni ed è il secondo dei tre lavori da regista dell’ immenso Claudio Caligari dopo “Amore Tossico“. Il film ha ricevuto ai Nastri d’Argento oltre alla candidatura per “Miglior Produttore” anche le candidature per “Miglior Attore Protagonista” con Valerio Mastandrea e “Miglior Attore Non Protagonista” con Little Tony.

Il film è ambientato in un lasso di tempo che va dal 1979 al 1983 e racconta di un banda composta da Remo Guerra (Valerio Mastandrea), Maurizio Leggeri (Marco Giallini), Roberto Salvo (Giorgio Tirabassi) e Marco Lorusso detto “il Rozzo” (Emanuel Bevilacqua).

Trama de L’Odore della Notte

L’ Odore della Notte diretto da Claudio Caligari è un viaggio nella mente e nella vita di Remo Guerra, un poliziotto romano nato e cresciuto in borgata che presta servizio a Torino, il quale in licenza torna a Roma per compiere colpi in strada con la sua banda inizialmente composta solo da Maurizio come autista e Roberto come guardaspalle di Remo.

A causa di un periodo di pausa preso da Maurizio i colpi vengono portati a segno solo da Remo e Roberto ma le cose non sembrano andare bene per quest’ ultimo che si sente sempre più a disagio nel condurre una vita del genere solamente per necessità di soldi, alla banda si aggiunge quindi “il Rozzo” andando a rimpiazzare Roberto e in un secondo momento si assisterà poi anche al ritorno di Maurizio ma solo quando i colpi ormai sono più grossi, passando dalla strada alle abitazioni dei più potenti della “Roma perbene”.

L'Odore della Notte
Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Emanuel Bevilacqua.

Recensione de L’Odore della Notte

Il susseguirsi delle varie vicissitudini per tutta la trama rende il film avvincente e tiene lo spettatore incollato allo schermo soprattutto per capire, o almeno provarci, la mentalità di Remo attraverso il racconto in sottofondo alle varie scene da parte del suo interprete, Valerio Mastandrea. Remo è un personaggio che può essere considerato subito disturbato, forse addirittura un “deviante” per il suo modo di pensare e di agire dando spunto a una riflessione di carattere sociologico, infatti è proprio la società a propinarci schemi fissi di comportamento che dopo essere stati sottoposti a controllo sociale vengono legittimati e quindi assimilati dagli individui attraverso la cultura e la socializzazione. Ecco che proprio chi si discosta da tali schemi e dalle norme imposte dalla società viene considerato “deviante” in un contesto sociale, Remo Guerra è a tal proposito uno dei personaggi che potrebbe funzionare perfettamente come esempio sociologico sotto questo punto di vista lasciando però trasparire anche altri lati di sé man mano che si va avanti con la trama.

L'Odore della Notte
Claudio Caligari e Valerio Mastandrea sul set de “L’Odore della Notte”.

Oltre ai quattro ruoli principali con le loro performances promosse a pieni voti è impossibile non notare una delle varie figure a loro affiancate, quella di Little Tony che interpreta sé stesso e che al tempo era ritornato nel mondo del cinema dopo circa 28 anni distinguendosi soprattutto in una delle scene forse più iconiche del film, quella recitata con un Marco Giallini nelle vesti di quello che può essere considerato uno dei suoi primi ruoli rilevanti.

La soundtrack è curata da Pivio e Aldo De Scalzi ma lascia spazio anche a brani di Rino Gaetano e Little Tony con “Ma il Cielo è Sempre Più Blu”, “Aida” e “Cuore Matto”.

Note positive

  • Recitazione impeccabile di Valerio Mastandrea, Emanuel Bevilacqua e Marco Giallini
  • Richiami a “Taxi Driver” di Martin Scorsese
  • Fotografia
  • La sceneggiatura è caratterizzata da un forte romanesco che però non risulta mai pesante

Note negative

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