La scuola Cattolica (2021): la saggezza è la prudenza più stagnante

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La scuola Cattolica

La scuola Cattolica

Titolo originale: La Scuola Cattolica

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: drammatico

Produzione: Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

Durata: 106 min

Regia: Stefano Mordini

Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Luca Infascelli, Stefano Mordini, Luigi Martinucci

Fotografia: Luigi Martinucci

Montaggio: Massimo Fiocchi, Michelangelo Garrone

Attori: Benedetta PorcaroliGiulio PrannoEmanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo RagazziniAlessandro CantaliniAndrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Angelica Elli, Gianluca GuidiLuca VergoniCorrado InvernizziFrancesco CavalloFabrizio GifuniValentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca

Trailer de La scuola catticola

La Scuola Cattolica” è la trasposizione cinematografica curata dal regista
romagnolo-fiorentino Stefano Mordini (Acciaio, Il testimone Invisibile, Gli Infedeli,
Lasciami Andare) in uscita nelle sale il 7 ottobre 2021. Il lungometraggio di Mordini
narra le vicende realmente accadute nel 1975, anno in cui le giovani Rosaria Lopez (Federica Torchetti) e Donatella Colasanti (Benedetta Porcaroli), furono torturate, picchiate e violentate da tre ragazzi: Angelo Izzo, 20 anni, Gianni Guido, 19 anni e Andrea Ghira, 22 anni. La pellicola per il modo in cui tratta sia le vittime che i carnefici è stata vietata ai minori di 18 anni.

Trama di La scuola Cattolica

In una Roma anni settanta un gruppo di giovani ragazzi sta concludendo il ciclo di studi presso un Istituto privato cattolico gestito da preti. Sono giovani uomini e adulti del domani con un futuro davanti, molte regole imposte dai padri di famiglia e un universo intimo da scoprire. Qualcosa sembra prendere una piega ambigua e inquietante quando un bel giorno uno di loro conoscerà due ragazze e deciderà di organizzare insieme ad alcuni amici, una gita fuori porta in una villetta del Circeo.

still frames da “La scuola cattolica”

Per subire il male, ci sarà pur bisogno di qualcuno che lo commetta

Il gruppo di giovani neo – maturandi, cresce sotto le influenze di una pedagogia cattolica che educa le menti delle famiglie alto borghesi secondo rigide sovrastrutture culturali. Il cattolicesimo diviene un’arma a doppio taglio, usata subdolamente per raggiungere i propri scopi. Si cresce reprimendo i propri impulsi sessuali, imponendo una sessualità prettamente etero e gestendo il rapporto con i propri figli secondo l’ipocrisia degli anni. La voce del narratore accompagna malinconicamente lo spettatore, svelando le pecche e le fragilità di un tempo complesso del quale paghiamo ancora oggi purtroppo, gran parte dei crimini di cronaca nera contemporanea.

Recensione di La Scuola Cattolica

Ciò che è stato esiste e siamo ancora lontani dal saperlo gestire o ben che meno curare. Stiamo parlando di una mala educazione: quella di famiglie patriarcali con regole incoerenti e ipocrite. Vediamo genitori annoiati stretti nelle morse del cattolicesimo italiano dell’epoca, dove non c’è spazio per un po’ di sana fragilità.

Quando si pensa alla terribile tragedia accaduta nella località balneare del Circeo, a
poche ore dalla capitale, riflettendo sull’accaduto, ci si sente travolti da una violenza
intrisa d’inquietudine e repressione culturale e psicologica. Si può ammirare la sua bellezza mista a tanta malinconia per un passato che non se ne vuole andare e un futuro che invece stenta ad arrivare. Un luogo senza tempo, ricco di meraviglie naturalistiche e storiche, una piccola cittadina animata da giovani romani, per lo più pariolini di una Roma bene, annoiata, morbosamente convenzionale e nevrotica.

still frame del film

Il Circeo intorno alla fine degli anni ‘70 diviene protagonista però di alcune sfortunate cattive condotte, letteralmente rinchiuse e tenute nascoste all’interno del famigerato villino del litorale marittimo. Atti criminali premeditati, sintomo di una malattia più grande che Edoardo Albinati ha saputo narrare con intensità, all’interno del suo libro, Premio Strega nel 2016, “La Scuola Cattolica”.

Le figure femminili sono mitologiche donne fragili travestite solo apparentemente da personalità forti, dietro le quali si nasconde la paura verso uomini violenti, padri padroni che educano le famiglie a colpi di cinture e restrizioni illogiche. Gli adulti sono individui meschini non curanti delle ripercussioni psico affettive che di li a poco tempo, sfoceranno in deliri di onnipotenza e tendenze a comportamenti sadici, violenti e criminali.

Fotografia di un disagio

L’Italia degli anni ‘70 fotografata da Albinati e Mordini, traccia il percorso che dopo
gli anni ‘60 mette in luce il problema latente del nostro paese, causa e conseguenza di continui femminicidi e non solo: anafettività, senso d’inferiorità sessuale e un
edonismo depravato. Sequenza dopo sequenza riflettiamo sulle singole esistenze dei protagonisti e ci chiediamo il perché di tanto male. La domanda a cui Mordini e Albinati cercano di rispondere non è facile e forse non può trovare una risposta concreta, in quanto significherebbe cercare delle giustificazioni alle terribili vicende del ‘75.

still frame del film

Ricordo di un disturbo

La scuola Cattolica è un diario di ricordi profondamente disturbanti, soffocati dal
dolore, dal dispiacere, dalla disperazione e la certezza che niente e nessuno potrà
ridare innocenza e pace al gruppo classe di quell’Istituto religioso. Ci si distacca dal fatto di cronaca nudo e crudo per guardare con una lente d’ingrandimento a un punto di vista più ampio e tessuto di trame quasi bibliche (si pensi alla morte dell’innocente Joele, vittima di aver assaggiato una bacca nel bosco, oppure al giovane studente che scopre la relazione perversa tra la madre e un suo compagno di classe e ancora al professore di religione che letteralmente “predica bene ma razzola male” vivendo rapporti trasgressivi, extra coniugali con delle prostitute).

still frame del film

Non c’è modo di redimere nessuno nel film di Stefano Mordini, lo spettatore viene
sopraffatto dall’ingiustizia di fronte a scene dotate di una violenza inaudita che
sconvolgono per l’amara semplicità con la quale sembrano essere poste davanti alla
macchina da presa.

Note Positive

  • Regia
  • Tematica
  • Attori

Note Negative

  • Sceneggiatura
  • Montaggio
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