Metti la nonna in freezer (2018): la black commedy italiana

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Metti la nonna in freezer (2018)

Metti la nonna in freezer

Titolo originale: Metti la nonna in freezer

Anno: 2018

Paese: Italia

Lingua: Italiano

Genere: Commedia

Casa di Produzione: Indigo Film, Rai Cinema

Durata: 1h e 40m

Regia Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi

Soggetto e sceneggiatura Fabio Bonifacci

Montaggio G. Fontana

Dop Valerio Azzali

Attori: Fabio De Luigi, Miriam Leone, Lucia Ocone, Marina Rocco

Trama di Metti la nonna in freezer

Una giovane restauratrice da tempo in crisi lavorativa e senza un soldo deve fare affidamento sulle uniche risorse finanziare dell’anziana nonna Birgit, ma tutto cambierà drasticamente quando quest’ultima muore improvvisamente, mandando Claudia in bancarotta. Per evitare un guaio ecco che la restauratrice e le sue amiche e colleghe decidono di nascondere e conservare il cadavere della nonna in un freezer nell’attesa che la situazione migliori. Fingendo che Birigit sia sempre viva la giovane continua a incassare la sua pensione.

La situazione però prende una brutta via quando compare nella vita di Claudia il finanziere Simone, un uomo uscito da una grossa delusione amoroso e che vive completamente dentro il suo lavoro ricercando ogni tipo di truffatore. Come finirà?

Recensione di Metti la nonna in freezer

“Ho una piccola azienda di restauro. La sovrintendenza mi deve 160.000 euro da un anno. Sapete come pago le mie collaboratrici? Con la pensione di mia nonna!”

cit. Metti la nonna in freezer

Il giudizio più diffuso per un film italiano? “Sì carino ma niente di che”. Ecco, per questo film credo che non sia il giudizio corretto. Questa brillante black commedy, basata su un fatto di cronaca, è davvero coinvolgente, divertente e pone l’attenzione sul grave problema dei molti italiani che hanno difficoltà a vivere nell’Italia di oggi.

Una nonna dalla ricca pensione, una giovane artista dedita ai restauri che non riesce a ottenere i soldi dal comune e un finanziere molto ligio alle regole che si reputa incorruttibile. Tre personaggi molto distinti che si ritroveranno poi in un’uguale necessità.

Miriam Leone, nel suo ruolo da co-protaganista, è riuscita a tirare fuori molto carattere dando dei colori interessanti al suo personaggio. Lo stesso per Fabio De Luigi che troviamo in un ruolo più serio con uno spessore psicologico più marcato rispetto ai soliti ruoli, con cambi emotivi e ideologici.

Non da meno le amiche e collaboratrici di Claudia, la co-protagonista, che sin da subito si presentano come due persone molto diverse, ognuna con la propria storia, unite da una grande amicizia e da una forte passione.

Da apprezzare soprattutto Marina Rocco nel ruolo di Margie, che mostra una grande cura e attenzione nel modo di porsi e di esporsi con degli ottimi tempi comici nonostante il classico ruolo di bionda svampita. Mentre del personaggio di Lucia Ocone mi è piaciuta la storia creata per lo stesso che termina con una sorpresa curiosa che alcuni non hanno apprezzato particolarmente definendola un’idea improbabile. Come anche il finale e l’aggiunta del ruolo di un personaggio raccomandato intento a rubare il lavoro al protagonista.

Su quest’ultimo mi trovo d’accordo, tant’è che avevo quasi dimenticato la presenza di questo personaggio nel film. Effettivamente non credo fosse rilevante aggiungerlo alla storia o se la necessità era di creare un antagonista impertinente, sarebbe stato preferibile inserirlo in maniera più fluida e non dandogli spazi così netti con comicità piccola e superficiale. Il suo inserimento nell’arco della storia l’ho trovato stonato e credo, a volte, forzato.

Per quanto riguarda l’idea e le scelte registiche di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, posso dire che si percepiva una visione nuova e fresca, diversa anche negli obiettivi di come sarebbe dovuto apparire il film agli occhi del pubblico.

L’idea del titolo viene dal film degli anni 80 “Getta la mamma dal treno”; dal quale, credo, sia stato preso spunto anche il modo di girare il susseguirsi di eventi. I quali sembrano portare i protagonisti in una direzione che sembra ineluttabile ma che poi cambia all’improvviso alla fine di ogni scena portandoli in un’altra ancora.

Per concludere, quindi, posso affermare che “Metti la nonna in freezer” sia un film che conviene andare a vedere e che secondo me saprete apprezzare.

Note positive

  • La storia e il modo in  cui è stata scritta
  • Modalità di creazione dei personaggi principali
  • L’idea registica di girare gli eventi della storia
  • Interpretazione Miriam Leone, Marina Rocco, Lucia Ocone e Fabio de Luigi
  • Sviluppo dei personaggi nella storia
  • Comicità Marina Rocco

Note negative

  • Creazione e sviluppo personaggio antagonista
  • Modalità di inserimento nelle scene dell’antagonista
  • Finale che non mette il pubblico sempre d’accordo
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