Never Let Go – A un passo dal male (2024). Un horror con il freno tirato

Recensione, trama, cast del film horror thriller Never Let Go - A un passo dal male (2024) per la regia di Alexandre Aja. Il film è stato presentato al Ferrara Film Festival 2024

Condividi su

Trailer di “Never Let Go – A un passo dal male”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Presentato in anteprima nazionale alla nona edizione del Ferrara Film Festival “Never Let Go – A un passo dal male” è il decimo lungometraggio diretto dal regista francese Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi, Crawl – Intrappolati) e interpretato da Halle Barry (vincitrice del Premio Oscar come migliore attrice, di un Golden Globe, di un Emmy, di uno Screen Actors Guild Award e dell’Orso d’Argento a Berlino). Prodotto da Lionsgate Films e dai produttori esecutivi di “Stranger Things”, la pellicola, distribuita da Notorius Pictures, arriva nei cinema italiani dal 26 settembre 2024.

Trama di “Never Let Go – A un passo dal male”

In uno scenario post apocalittico, una madre (Halle Berry) e i suoi due figli (Anthony B. Jenkins e Percy Daggs IV) sono perseguitati da uno spirito maligno. L’unica possibilità di salvezza è rappresentata dalla loro casa e parallelamente da una corda con la quale possono vagare nell’ambiente circostante per raccogliere provviste. Un passo senza essere ancorati all’edificio, permetterebbe al demone di impossessarsi di loro e sancirebbe la fine della razza umana.

otogramma di Never Let Go (2024)
otogramma di Never Let Go (2024)

Recensione di “Never Let Go – A un passo dal male”

Quella casa nel bosco diventa l’ultimo baluardo di salvezza nel nuovo lungometraggio di Alexandre Aja che, com’è ormai consuetudine nella sua carriera, si cimenta in un thriller dalle sfumature orrorifiche individuabili nella claustrofobia, nel vincolo e nella costrizione.  In “Never Let Go”, lo spettatore non è più attorniato da famelici alligatori come in “Crawl – Intrappolati” (2019), o addirittura rinchiuso in una soffocante capsula criogenica sull’esempio dell’originale Netflix “Oxygène” (2021); è bensì proiettato in uno spazio esteso ma inaccessibile, colmo di pericoli i cui confini immateriali si trasformano in un’ermetica gabbia psicologica.

Le quattro mura di casa, intese come unica via di salvezza, e un mondo esterno ricco di insidie per i più nascoste o impercettibili, riportano a un periodo della storia recente ancora vivido nella memoria, in cui l’essere costretti a vivere in uno spazio limitato continua a spaventare e rende tangibili le preoccupazioni dei tre protagonisti.  Nello scenario sopra descritto, il premio Oscar Halle Berry, i comprimari Percy Daggs IV e Anthony B. Jenkins (due giovani interpreti agli esordi sul grande schermo) vivono nella costante indecisione, il cui sviluppo sfocia in una narrazione mai davvero incisiva e condiziona un finale fortemente confusionario.

Se l’inflessione fiabesca e l’ambientazione dark alla “Hansel & Gretel” brillano di luce propria, la macchina da presa di Aja si concede a prevedibili jumpscare e sembra dimenticarsi di dar valore a elementi fastidiosamente bloccati sullo sfondo, i quali avrebbero potuto conferire alla pellicola un carattere unico e peculiare.

Tutto ciò, ovviamente, non accade. Forte di un minutaggio non eccessivo e della capacità, comunque, di saper far crescere l’interesse in attesa della risoluzione dell’intreccio, “Never Let Go” soddisfa uno sguardo meno pignolo e scrupoloso. E’ a visione conclusa che questa magia apparente si spegne inesorabile e, complice un’evoluzione narrativa non sempre chiara o lineare, questo nuovo horror hollywoodiano perde di mordente e non può reggere il confronto con titoli simili e decisamente più fortunati (si cita, in tal senso,”A Quiet Place di John Krasinski).

Alla ricerca di un colpo di scena ritenuto indispensabile, il finale non riesce a ordinare una trama che, come già detto, appare quanto meno spigolosa e poco chiara in alcuni tratti. Il quesito che si cerca di insinuare nella mente dello spettatore sembra viaggiare a vele spiegate verso una soluzione alquanto prevedibile e scontata. Se tale rischio viene effettivamente scongiurato, quel che resta nella versione finale altro non è che un insipido esercizio di stile, la cui impostazione tenta di conferire alla pellicola una sorta di circolarità, decidendo di non prendere una posizione solida e abbandonandosi a un’inevitabile retorica che lascia alquanto indifferenti.

fotogramma di Never Let Go (2024)
fotogramma di Never Let Go (2024)

In conclusione

In conclusione, accennato alle buone capacità di suscitare interesse e tenere attaccato allo schermo, Never Let Go è un titolo facilmente dimenticabile. Alexandre Aja muove la macchina da presa in modo elegante, ma non si sofferma su dettagli potenzialmente figurativi. L’ottima ambientazione cerca di sorreggere l’intero sistema, però è indubbio che non sia sufficiente.

Note positive

  • Ambientazione
  • Abilità di intrattenere

Note negative

  • Regia raffinata ma pigra
  • Sceneggiatura
  • Finale
Condividi su
Matteo Tartarini
Matteo Tartarini

Laureando al DAMS ed appassionato della settima arte dal giorno zero!
Ho deciso di rischiare tutto per rincorrere il sogno di vivere scrivendo di cinema.
Non temo nulla! Cerco di essere in prima fila anche per i film peggiori, sicuro di trarne qualche insegnamento.