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Nguyen Kitchen
Titolo originale: Dans la cuisine des Nguyen
Anno: 2024
Nazione: Francia
Casa di produzione: Respiro Productions
Distribuzione italiana: Kitchenfilm
Durata: 99 minuti
Regia: Stéphane Ly-Cuong
Sceneggiatura: Stéphane Ly-Cuong
Fotografia: Alexandre Icovic
Montaggio: Tuong Vi Nguyen Long
Musiche: Clovis Schneider, Thuy-Nhân Dao
Attori: Clotilde Chevalier, Anh Tran Nghia, Gaël Kamilindi, Thomas Jolly, Leanna Chea
Trailer di “Nguyen Kitchen”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Scritto e diretto da Stéphane Ly-Cuong, Nguyen Kitchen è un film musicale presente nelle sale cinematografiche italiane durante il primo periodo delle feste natalizie del 2025, distribuito dal 4 dicembre. La sinergia tra il ritmo dei brani e le scene familiari rende il lungometraggio dinamico e raffinato nei rapporti che si instaurano tra i membri del cast.
Nguyen Kitchen intrattiene ed emoziona mettendo in scena la vita della protagonista, pronta a intraprendere il percorso verso i propri sogni artistici e le aspettative di carriera. Il lungometraggio musicale ha ricevuto riconoscimenti in diversi festival: il Vevey International Funny Film Festival in Svizzera, dedicato alle commedie indipendenti; il Festival International du Film di Saint-Jean-de-Luz in Francia; e il Pluriel-les International Film Festival.
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Trama di “Nguyen Kitchen”
Yvonne, una ragazza franco-vietnamita, sogna intensamente di diventare attrice protagonista in un grande spettacolo musicale. Al momento, però, si tratta soltanto di un’aspirazione che si discosta dai progetti che sua madre ha per lei. Costretta a tornare nel ristorante di famiglia, si ritrova tra numerosi piatti tradizionali e nella piccola cucina, dove — parallelamente alle audizioni — prova a ricostruire, passo dopo passo, quel rapporto rimasto dormiente da tempo.
Recensione di “Nguyen Kitchen”
Quando ho iniziato a scrivere questo film, mi è subito sembrato chiaro che dovesse essere un musical. È un genere che consente di andare oltre la realtà, amplificando i sentimenti grazie all’incredibile potere emotivo della musica. A mio avviso, questa forma si adatta perfettamente al personaggio di Yvonne e al suo modo di vedere la vita. Per lei, i momenti di canto e danza sono legati a emozioni intense, esaltanti e uniche. Sono finestre aperte sul sogno e sulla meraviglia. Ed è in questi istanti che ci concediamo di credere che tutto sia possibile e che il meglio debba ancora arrivare. Mentre i numeri musicali sono dinamici, le scene di cucina, altrettanto centrali nel film, rappresentano momenti sospesi, intrisi di magia e poesia. Anche la cucina della madre diventa musica: il cinguettio della lingua vietnamita, il tintinnio degli utensili, l’acqua che sobbolle, l’olio che sfrigola. I suoni diegetici si fondono armoniosamente con la musica extradiegetica.
Dichiarazioni di Stéphane Ly-Cuong (regista)
Stéphane Ly-Cuong scrive la sceneggiatura, interpreta il personaggio di Jimmy e dirige Nguyen Kitchen, portando sul grande schermo una storia colorata e ricca di paillettes ma, al tempo stesso, intima. È un continuo contrasto cromatico ed emozionale questo film musicale e, come ogni musical — dal teatro al cinema — le emozioni vengono amplificate anche dalla colonna sonora, che in questa occasione alterna momenti divertenti ad altri dolci e amari.
La vita di Yvonne, la protagonista interpretata da Clotilde Chevalier, è una costante altalena tra difficoltà e desideri; eppure lei non smette mai di sognare, né di agire per costruire il proprio futuro. Questi “cambi di rotta”, tra sogno e azione nella realtà, vengono narrati visivamente attraverso le variazioni di luci e colori dei costumi, che sottolineano il passaggio dal palcoscenico al dietro le quinte, suggerendo come lo show sia soltanto uno dei tanti scorci della vita della protagonista. Come un attore o un’attrice che sul palco deve essere poliedrico nell’interpretazione del proprio personaggio, così lo spettatore è catapultato nelle sfaccettature della vita di Yvonne. Di fronte a uno specchio dai molteplici frammenti, le sfumature musicali e visive diventano ulteriori proiettori dei sentimenti che prova la protagonista, e noi con lei: ci rilassiamo, ci arrabbiamo e ci commuoviamo. A noi spettatori non rimane che tenere acceso il cuore per tutta la durata del film.
Di particolare rilievo sono i dialoghi, nei quali non mancano battute veloci e pungenti che, con pochi accenni, riescono a scavare nelle complessità delle relazioni umane. Tra essi spicca il rapporto di Yvonne con la madre, interpretata da Anh Tran Nghia, uno dei ruoli cruciali. Nelle scene di cucina familiare, la madre avvicina la figlia alla tradizione culinaria del paese d’origine e, al tempo stesso, il loro legame — divenuto nel tempo distante — trova forse una nuova strada verso la vicinanza.
Questo film parla di ricerca dell’identità, di divario generazionale e di un dialogo che si riaccende, ma non attraverso le parole, perché in una famiglia franco-vietnamita certe cose non si dicono apertamente. Invece di dire “ti voglio bene” o “sono fiera di te” a sua figlia, la signora Nguyen preferisce cucinarle i suoi piatti preferiti. Un po’ come fa mia madre. E io, un po’ come Yvonne, sospeso tra la famiglia e le aspettative esterne, tra la Francia e il Vietnam, ho impiegato molto tempo a trovare il mio posto. Come Yvonne, da adolescente desideravo solo confondermi tra gli altri. Consideravo le mie origini un peso, prima di rendermi conto che erano invece una ricchezza, e che la loro unicità rappresentava una vera forza.
Dichiarazioni di Stéphane Ly-Cuong (regista)
In conclusione
Un film ricco di contenuti visivi e musicali dalle radici profonde nei rapporti umani. Al cinema si potrà scoprire infine chi è Yvonne e forse si paleserà anche un pezzetto di noi, vedendo sotto un’altra luce quel palcoscenico che è la vita e tra le pentole di quella cucina, dal calore così profondo, dove si troverà ben più di ricette prelibate.
Note positive
- Brani e costumi
- Cambi di scena
- Dialoghi
Note negative
- /
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| Colonna sonora e sonoro |
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4.0
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