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Pelle
Titolo originale: Pieles
Anno: 2017
Paese: Spagna
Genere: drammatico, commedia
Produzione: Pokeepsie Films, Nadie es Perfecto, The Other Side Films, Netflix
Distribuzione: Netflix
Durata: 77 min
Regia: Eduardo Casanova
Sceneggiatura: Eduardo Casanova
Fotografia: José Antonio Muñoz Molina
Montaggio: Juanfer Andrés
Musiche: Ángel Ramos
Attori: Jon Kortajarena, Ana Polvorosa, Candela Peña, Macarena Gómez, Carmen Machi
Trama di Pelle
Il film tratta come tema principale quello della malformazione corporea, mostrando allo spettatore svariati personaggi e storie, alcune delle quali si intrecciano tra di loro, anche in maniera del tutto casuale.
Samantha, giovane ragazza che viene presa sotto mira da due bulli adolescenti, nata con una particolarissima anomalia in cui il suo ano si colloca al posto della sua bocca, e viceversa; Laura, una ragazza cieca senza occhi, magra, piacevole e dal bel fisico, che per vivere è costretta a prostituirsi al chiuso, mostrandosi ai suoi pochi clienti con due diamanti sugli occhi, brillanti ricevuti in regalo all’età di undici anni, e che hanno acquisito per lei una valenza profonda.
Poi c’è il diciassettenne Christian, ragazzo triste e solo con i capelli tinti di viola, che non si sente amato da sua madre Claudia e abbandonato dal padre prima che lui nascesse, ha il problema del disordine dell’integrità corporea, che gli causa il non riconoscere più le sue gambe come parte del suo corpo, e prende come modello la figura della sirena, che pur senza arti inferiori, è felice; Vanessa, nana affetta da acondroplasia, è al terzo mese di gravidanza grazie a una fecondazione in vitro, lavora in televisione ormai stanca e controvoglia, indossando il costume di un orsacchiotto rosa che tanto fa divertire i bambini che seguono il suo programma; Ana, donna con un occhio e con la bocca deformata lascia il suo fidanzato “sano” Ernesto credendo di amare Guille, che ha anch’esso il volto deturpato e l’epidermide ustionata.
Recensione di Pelle
– C’è gente che è nata per soffrire, a questo punto se soffre non ha molto importanza; perchè è nata per soffrire
– Ma è orribile
Pelle
“Pieles” (in italiano Pelle) è il primo lungometraggio filmico (opera prima) scritto e diretto dall’attore e regista spagnolo Eduardo Casanova (Madrid, 24 Marzo 1991), presentato fuori concorso alla 67° edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino (9 – 19 febbraio 2017) nella sezione Panorama.
Pelle” è un buona commedia drammatica non mainstream, per pochi ma illustri intenditori, che è caratterizzata dal mood di colore rosa per quanto riguarda la scenografia, tono che simboleggia il carnato del corpo, e quindi ci riporta immediatamente al suo titolo.
Il regista ci fa entrare, utilizzando inquadrature efficaci e centrate, e una musica espressiva e di valore (tra cui l’Habanera della “Carmen”), nella vita sia dei personaggi considerati anormali, sia di quella dei cosiddetti “normali”, inserendoli tutti all’interno di un’ipotetica città contemporanea prendendo in esame due anni (Il 2000 per quanto riguarda il prologo; nel 2017 per il resto del film), viene rappresentata una società in cui a dominare sono il senso di solitudine, l’emarginazione, l’incomprensione, l’egoismo, la mancanza di affetto, i sensi di colpa, la paura di non essere amati e la voglia di essere accettati per come si è realmente.
Perfino i personaggi che non hanno nessuna patologia fisica sono pieni di problemi, risultando in un quadro generale meno sensibili, avidi di denaro e freddi rispetto ai “deformi”, che non solo sono più caratterizzati venendo messi meglio in luce, ma sanno provare maggiormente intime e delicate emozioni, avendo l’animo più profondo e ingenuo.
In questa società che li schiavizza, contornata dai social media (Instagram, Facebook), i protagonisti vogliono trovare l’amore e la loro felicità, scrollarsi di dosso le loro paure e vivere con maggiore serenità la loro vita. La libertà di fare le proprie scelte è un tratto essenziale per potersi sentire realizzati in qualcosa di vero, che sia in grado di farli stare bene e di farli sentire in pace con se stessi.
In conclusione
Note positive
- La scenografia che ha azzeccato il modo migliore per raccontare la storia
- La regia e il ritmo della storia che non annoia
Note negative
- La sceneggiature, o meglio il tema affrontato. L’argomento è senza dubbio interessante ma non è ben chiaro l’intento del film: che voglia solo ri-affermare che l’importante non è il fisico ma ciò che abbiamo al nostro interno? Credo che voglia dire ciò, ma forse non svolge bene tale tema.
Assolutamente incredibile!
Grazie del commento
Strano, interessante, originale….ma noioso