‘Per Elisa- il caso Claps’: la conferenza stampa

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Uno dei casi di cronaca nera più dibattuti: gli omicidi di Elisa Claps ed Heather Barnett. Lo ricostruisce – sulla base del libro “Blood on the altar” di Tobias Jones e con la consulenza della famiglia Claps – la serie Tv in tre serate da 100’. “Per Elisa – Il caso Claps”, prodotta da Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited, in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Marco Pontecorvo, in onda da martedì 24 ottobre alle 21.25 su Rai 1. Il prodotto televisivo vanta un ricco cast troviamo nomi come: Ludovica Ciaschetti, Gianmarco Saurino, Anna Ferruzzo, Rosa Diletta Rossi, Vincenzo Ferrara, Giacomo Giorgio, Carlo De Ruggiero e Bianca Nappi.

Qui di seguito trovate il video dell’anteprima:

“Per Elisa – Il caso Claps”: Sinossi

Elisa Claps esce di casa per andare a messa in un’assolata domenica mattina del settembre 1993 a Potenza. Da quel momento nessuno avrà più sue notizie, fino al ritrovamento del suo corpo 17 anni dopo, nel sottotetto della chiesa dove era stata vista viva l’ultima volta. A novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue, orribilmente mutilata.  Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi fu ritrovato il suo corpo. Danilo Restivo era anche il vicino di casa di Heather Barnett, e su di lui la polizia inglese appuntò presto i suoi sospetti. Ma ci vollero anni per connettere i due delitti e far condannare il colpevole. Un ruolo fondamentale perché questo avvenisse è stato svolto dalla famiglia Claps e, soprattutto, da Gildo, fratello maggiore di Elisa, che aveva 24 anni all’epoca della scomparsa della sorella. 

Locandina di PER ELISA, il caso Claps
Locandina di PER ELISA, il caso Claps

Le dichiarazioni del regista

Marco Pontecorvo regista della fiction ha dichiarato:

Per Elisa – Il caso Claps è una serie che racconta la storia di una infaticabile battaglia per la verità. Una storia durata 17 anni in cui la famiglia Claps ha dovuto subire quasi due decenni di false piste e vicoli ciechi, di richieste di riscatto e di falsi avvistamenti, di opache complicità e cospirazioni, dell’alternarsi della solidarietà della gente con tentativi di screditare ed emarginare la famiglia, di depistaggi e bugie deliberate, di silenzi e di voci, di dolorosi colpi di scena e rivelazioni, prima che fosse finalmente resa giustizia ad Elisa. È la storia di Gildo Claps e della sua famiglia che hanno avuto la forza interiore di affrontare la lunga e dolorosa battaglia per la verità, entrando anche in conflitto con chi quella battaglia voleva frenarla. E’ anche la storia del confronto tra due famiglie, quella di Elisa e quella del principale indiziato, Danilo Restivo. Attraverso questi due gruppi familiari e coloro che gli sono stati intorno abbiamo voluto raccontare le contraddizioni, le complicità, la volontà di dimenticare, ma anche gli slanci, la solidarietà, la positività della comunità potentina. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra l’intreccio complesso della trama “crime” e quello più profondo del dramma intimo vissuto dai personaggi. Abbiamo scandagliato nei meandri della personalità dei personaggi per raccontarli al meglio, dandogli sfumature e profondità per renderli veri e tridimensionali. Ognuno di loro, vittima o carnefice, ha reagito a quell’evento drammatico in maniera differente e con il meraviglioso cast artistico che ho avuto a disposizione abbiamo lavorato approfonditamente sull’arco dei personaggi che in questo caso si sviluppa lungo i diciassette anni della vicenda reale

Aggiungendo inoltre:

Lo stile è asciutto e realistico, ma quando raccontiamo Danilo Restivo abbiamo scelto di rendere il suo modo di percepire quello che lo circonda restituendo attraverso le lenti dei suoi occhiali una realtà leggermente distorta. In alcuni casi ci è sembrato utile accompagnare a delle immagini di Restivo il sonoro di un altro personaggio che ne evidenzia le contraddizioni e le bugie. Altre volte abbiamo voluto sottolineare il desiderio di Gildo di rientrare in contatto con la sorella visualizzando la sua immaginazione. Visivamente ho cercato di fare della città di Potenza un vero e proprio personaggio: il suo sviluppo verticale sulla collina come un nodoso panno di cemento, le sue finestre, le scale infinite che la costellano e che i nostri protagonisti devono salire e scendere realisticamente ma anche metaforicamente. Voglio sottolineare il grande lavoro di tutta la troupe e la sensibilità dei miei collaboratori principali che ci hanno riportato nelle atmosfere della Potenza dal 1993 fino al 2011 e nella plumbea Inghilterra. È un grande privilegio per me aver potuto raccontare questa storia al pubblico televisivo italiano e internazionale, perché si tratta di una storia privata ma esemplare; una storia di ingiustizia, sofferenza e dolore, ma anche di forza, ribellione e riscatto. La responsabilità di portare una storia realmente accaduta sullo schermo è sempre tanta e l’aver conosciuto e instaurato un rapporto di fiducia e amicizia con i veri protagonisti della vicenda mi ha spinto a un rigore e un rispetto, se possibile, ancor più grande nell’approccio ai contenuti, allo stile e al senso intrinseco della storia. Senza il supporto sentito e sincero di Filomena, Gildo, Irene, senza la loro vicinanza anche agli attori che li hanno interpretati, non ce l’avremmo fatta. Speriamo di aver onorato le loro battaglie e di aver trovato l’equilibrio e la maniera migliore di raccontare questa vicenda di cui, se la si definisse solo di cronaca nera, si sminuirebbe il senso e la portata, la complessità e il valore, nonché – speriamo – la capacità di raggiungere un pubblico più ampio possibile

Fotogramma di PER ELISA, il caso Claps
Fotogramma di PER ELISA, il caso Claps

Una fiction quindi che, ha detta dei suoi protagonisti, tratta le dinamiche delicate e sensibili del tristemente noto caso di cronaca con l’adeguato rispetto da una parte e la forza dell’estetica cinematografica (inteso come immagine in movimento). Non ci resta quindi che aspettare il 24 ottobre per comprendere se il lavoro svolto da Pontecorvo sia all’altezza delle sue dichiarazioni.

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