Riverdale – Prima stagione (2017): l’investigativo adolescenziale di Roberto Aguirre-Sacasa

Condividi su
Riverdale prima stagione locandina

Riverdale

Titolo originale: Riverdale

Anno: 2017

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: dramma adolescenziale, thriller, fantastico

Casa di Produzione: Archie Comics, Berlanti Productions, CBS Television Studios, Warner Bros. Television

Distribuzione: Premium Stories

Ideatore: Roberto Aguirre-Sacasa

Stagione: 1

Puntate: 13

Musica: Blake Neely

Attori: KJ Apa, Lili Reinhart, Camila Mendes, Cole Sprouse, Madelaine Petsch, Mädchen Amick, Ashleigh Murray, Luke Perry, Marisol Nichols, Skeet Ulrich, Casey Cott, Ross Butler

Trailer americano della prima stagione di Riverdale

Dalla mente di Roberto Aguirre-Sacasa, nel 2017 esce Riverdale la serie The CW basata sui personaggi degli Archie Comics, casa editrice di fumetti incentrati su serie per un pubblico adolescenziale, che ottenne successo quando comparirono per la prima volta, nel dicembre 1941, tra le pagine di Pep Comics #22, personaggi come Archibald “Chick” Andrews, Betty Cooper e Jughead Jones, negli anni in cui la casa editrice si chiamava ancora MLJ Magazines, Inc., nome del brand modificato proprio grazie al successo che ebbe il personaggio di Archie Andrews, personaggio che ottenne nel 1942 una serie a fumetti interamente incentrata su di lui, sul giovane sentimentalmente legato e innamorato di Betty e Veronica Lodge. Da questa fortunata serie a fumetti nel 1962 nasce il personaggio di Sabrina Spellman all’interno di Madhouse #22, in seguito compare all’interno di Archie’s TV Laugh-Out, fino a ottenere nel 1971 il suo primo fumetto autonomo Sabrina The Teenage Witch, sempre facente parte del mondo degli Archie.

La serie Riverdale viene distribuita in Italia dal 9 novembre 2017 su Premium Stories e risulta una rilettura in chiave moderna della storia del gruppo di amici di Archibald. Da questa serie tv ha preso vita lo spin-off Le terrificanti avventure di Sabrina (2018-2020) e Katy Keene (2020).

Trama di Riverdale

Nella cittadina di Riverdale, giunge Veronica Lodge da New York, città che ha dovuto abbandonare nel momento in cui suo padre è stato arrestato per delle truffe economiche, causando a lei alla madre dei problemi finanziari. Nell’adattarsi alla nuova vita, molto divergente dalla grande città da cui proviene, fa subito conoscenza con Betty e Archie, due grandi amici che si conoscono da sempre anche perché loro case si trovano l’una dinanzi all’altro. Betty inoltre prova un segreto amore per il giovane dai cappelli rossi, un sentimento che forse, anche lui potrebbe provare, avendolo manifestato in tenera infanzia per la ragazza della finestra accanto.

Riverdale però non è il posto amorevole che tutti vorrebbero. La cittadina è sconvolta dalla morte del giovane Jason Blossom, figlio della più importante famiglia del luogo. Il decesso del giovane avviene il 4 luglio (Giorno dell’Indipendenza Americana) per un presunto annegamento, ma ben presto, quando risale dall’acqua il corpo del ragazzo, ecco che la città scopre la verità: Jason è deceduto per una ferita d’arma da fuoco che gli ha trapassato la testa. Da questo evento l’intera cittadina dovrà fare i conti con i segreti personali e un passato misterioso, solo Archie, Betty, Veronica e il nerd scrittore Jughead Jones possono portare a galla la verità.

I protagonisti di Riverdale
I protagonisti di Riverdale

Recensione di Riverdale

Riverdale ricorda lontanamente Twin Peaks per struttura narrativa: un cadavere viene trovato sul fiume e da quel momento un apparente pacifica cittadina scoperchia il male mostrando tutti i fantasmi celati da ogni abitante del posto. Della serie di Lynch però c’è solo la struttura da serie investigativa e d’incipit narrativo per il resto le atmosfere scelte dai due prodotti sono completamente agli antipodi, se il regista di Velluto Blu sceglieva la strada dell’onirismo e del sovrannaturale il tutto su un impianto drammatico ma senza dimenticare la componente amorosa adolescenziale, ecco che Riverdale sceglie la via della commercialità e di un teen dramma amoroso – giallo in cui il tutto si concentra essenzialmente su i giovani personaggi, seguendone i problemi amorosi, d’amicizia e familiari, lasciando, solo a tratti, una minima importanza alla vicenda dei personaggi adulti che se entrano in campo e solo per approfondire le disgrazie e i tormenti di questi adolescenti, che indubbiamente possiedono degli elementi interessanti ma che tendono a ricadere, fin troppo, dentro una sorta di stereotipo poco gratificante in cui si può denotare come gli sceneggiatori dovevano dare più spessore ai suoi protagonisti come Jughead Jones, colui che appare come un disadattato nerd amante della scrittura e figlio di una famiglia disagiata e problematica. Lo stesso Archi appare come lo stereotipo per eccellenza, colui che incarna il bravo ragazzo e che riesce in tutto ciò che ci cimenta senza fatica, dalla musica (in cui sembra imparare a suonare e cantare in qualche mese) e nell’amore dove sembra essergli tutto semplice, ma che allo stesso tempo sembra dimostrare che lui non sappia cosa sia l’Amore, poiché lo vediamo passare da una relazione all’altra con troppa facilità, basti pensare che all’inizio aveva un’ardente storia passionale verso la sua docente di musica, ma appena questa è finita riesce in pochi attimi a trovare subito una nuova partner. Archie doveva possedere una sua maggiore tridimensionalità e possedere qualche elemento oscuro che lo rendesse più interessante al pubblico. Unica nota interessante è la sua paura di mostrare le proprie emozioni con la musica, mostrando come mettersi in gioco con l’arte non è sempre facile.

Fotogramma della prima stagione di Riverdale
Fotogramma della prima stagione di Riverdale

La serie adolescenziale funziona nel ritmo narrativo, con puntate che scorrono via rapidamente grazie a una buona scrittura e alla dinamica investigativa che avvolge il gruppo di amici che dona quel senso d’interesse alla storia. Difatti è il mistero sulla morte di Jason Blossom a tenere in piedi l’intero processo narrativo e l’ideatore della serie lo sa tanto da andare a toccare e svelare l’omicida solo nel fine della prima stagione, anche se si poteva scegliere una via più interessante nello scoprire il killer, giacché gli sceneggiatori hanno optato per una sorta di Deus ex machina, in cui la verità cade dall’alto e non grazie all’investigazione. Indubbiamente il pregio della serie è di non essere mai banale e di possedere un’estetica fotografica tipica degli anni ’80 e con situazioni che riescono a farci empatizzare con il gruppo di amici del Pop’s di cui, nel lungo andare si sentiamo complici e amici, iniziando a conoscere l’oscurità di alcuni personaggi soprattutto di Betty Cooper, la finta brava ragazza che nasconde una psicologia alquanto complessa e oscura, proprio questa sua oscurità la avvicina a Jughead Jones, con cui stabilisce un’interessante relazione amorosa nata anche dalla loro passione giornalistica.   

In conclusione

Riverdale è un teen dramma di gruppo, privo di un reale protagonista, e basato su una domanda: Chi ha ucciso Jason Blossom? Questo suo viaggiare tra il poliziesco e il teen dramma risulta l’arma in più di una storia, che è in grado di superare anche quelle piccole pecche di scrittura riguardante alcuni personaggi come Archie. Il tutto grazie anche a delle interpretazioni valide che rendono i personaggi credibili.

Note positive

  • L’incipit (anche se ricorda Twin Peaks)
  • Il delitto, uno strumento che tiene alta la tensione dello spettatore
  • Il personaggio di Betty e Veronica

Note negative

  • Il personaggio di Archie e di Jughead Jones sono troppo stereotipati
  • I personaggi adulti sono fin troppo sacrificati
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.